Agricoltura sociale, presentato ''Seme'': servizi e lavoro contro lo spopolamento Economia

Si è tenuto questa mattina alla Rocca dei Rettori il primo seminario di presentazione del progetto “Seme”, che ha l'obiettivo di realizzare esperienze concrete di agricoltura sociale. Il progetto è finanziato da un bando promosso dal GAL Taburno - misura 16.9.1 del Psr 14/20 - e vede come capofila la cooperativa Cerealicola del Sannio. Partner di progetto sono Coldiretti Benevento, i Comuni di Ginestra degli Schiavoni, Airola, Moiano, Paduli, Buonalbergo e Cautano. I laboratori saranno ospitati dalle aziende agricole di Mariantonietta Caraccio (San Giorgio la Molara), Antonio Carbone (San Giorgio del Sannio) e Giampiero Rillo (Torrecuso).

Dopo l'introduzione della coordinatrice di progetto Filomena Costanzo, sono intervenuti Costantino Caturano, coordinatore del Gal Taburno, Livia Iannotti, responsabile agricoltura sociale della Coldiretti Campania, e Gerardo Dell'Orto, direttore di Coldiretti Benevento. Hanno lasciato il loro saluto, trattenuti da impegni imprevisti, il presidente della Provincia di Benevento Nino Lombardi, il presidente del Consorzio Sale della Terra Angelo Moretti e il vicepresidente nazionale di Coldiretti Gennarino Masiello. Ha moderato l'incontro Nicola De Ieso, responsabile ufficio stampa e comunicazione di Coldiretti Campania.

Lo slogan di Seme è “Coltiviamo le persone”, prendendo spunto dal significato etimologico di coltivare: avere cura. L’agricoltura e i bisogni dei più fragili diventano così una visione più ampia della multifunzionalità, ampliando i servizi erogabili nelle aree rurali, secondo il principio di sussidiarietà. È, dunque, una sfida per tutto il territorio, offrendo occasione di reddito per gli agricoltori e per nuove figure professionali da formare, creando opportunità di lavoro. Ma dall’altra parte è una leva di sviluppo per una provincia come il Sannio, che vive un costante e inarrestabile processo di spopolamento. L’iniziativa vuole creare un modello di integrazione sociale nelle aree rurali, attraverso un network stabile tra aziende agricole e partner pubblico-privati. Le aziende agricole, infatti, possono erogare servizi sociali che vanno oltre l’agriturismo o la fattoria sociale: dalla pet therapy all’agriasilo, dall’inserimento socio-lavorativo ai servizi socio-sanitari.