Confronto utile coi leader politici per sostenere l'agricoltura Economia

L’invito della Coldiretti a confrontarsi sui problemi reali dell’agricoltura italiana e sulle possibili soluzioni, è stato accolto da tutti i leader dei principali partiti italiani. Nel corso dell’Assemblea nazionale, il presidente Ettore Prandelli ha presentato agli ospiti un Piano di cinque punti e ha lanciato un appello: “La campagna elettorale non fermi gli interventi necessari per garantire la sopravvivenza delle imprese agricole, gli investimenti per ridurre la dipendenza alimentare dall’estero ed assicurare a imprese e cittadini la possibilità di produrre e consumare prodotti alimentari al giusto prezzo. Rischiamo di perdere 35 miliardi per salvare i nostri campi”.

Il piano di interventi presentato durante i lavori assembleari prevede la istituzione del Ministero dell’Agroalimentare, tre NO al Nutriscore, al cibo sintetico e all’accordo Ue-Mercosur e tre SI, all’origine in etichetta, alla sostenibilità e alla ricerca; terzo punto il Pnrr, che dev’essere la chiave per assicurare sovranità alimentare, energetica e logistica italiana; lo STOP ai 2,3 milioni di cinghiali proliferati senza alcun controllo ed infine un Piano invasi per la realizzazione di bacini di accumulo.

È stata un’Assemblea davvero straordinaria, caratterizzata da cinque importanti punti programmatici. Abbiamo fatto in modo che partecipassero tutti i leader politici nazionali, i quali hanno avuto l’occasione di confrontarsi col nostro Presidente nazionale ed il Segretario generale sui temi che, a nostro avviso - ha affermato Gennarino Masiello - meritano la massima attenzione da parte del Governo per difendere al meglio l’agricoltura italiana e, al contempo, sostenerla sui mercati internazionali in questa difficile congiuntura economica”.

In questo momento storico, per Coldiretti è necessario sostenere le famiglie attraverso “la riduzione del costo del lavoro in agricoltura col taglio del cuneo fiscale, girando la cifra direttamente in busta paga ai dipendenti” e le imprese agricole, superando “al più presto i vincoli burocratici che rallentano l’assunzione dei lavoratori stagionali: non è più tempo di posticipare gli interventi necessari, abbiamo bisogno di investire sul medio lungo termine”.

GIUSEPPE CHIUSOLO