Il futuro dell'edilizia è oggi Economia

Dal BIM al cantiere virtuale, dalla realtà aumentata al metaverso: le tecnologie disegnano i nuovi orizzonti del costruire. Molteplici le declinazioni per il mondo AEC, Architettura Edilizia e Ingegneria delle costruzioni.

L’innovazione dei processi produttivi tocca ormai tutti i settori. Anche le imprese di costruzione, che sembravano refrattarie all’introduzione delle tecnologie, cominciano ad avvantaggiarsene grazie a sistemi di progettazione evoluti e cantieri gestiti in realtà aumentata. Molte le tecnologie sviluppate a supporto dell’edilizia da Ance Benevento, sotto la guida di Mario Ferraro, che negli anni ha costruito numerose collaborazioni con aziende di spicco nel settore tra cui Mare Digital e Matter Economy e grazie alle quali sono stati realizzati supporti innovativi per favorire lo sviluppo del settore edile. Per comprendere più a fondo le opportunità derivanti da tali innovazioni abbiamo intervistato Giovanni Caturano, direttore dell’innovazione di “Mare Group”.

Dai tempi dei Romani ad oggi sicuramente ci sono state innovazioni di materiali, tecnologiche, progettuali e innovazione di processo. Spesso però, il fatto di essere in un contesto che fondamentalmente è sempre lo stesso, cioè costruire cose che devono durare nel tempo, fa sì che si pensi che non ci possa essere più dinamismo. Non è così. Stiamo andando verso un contesto globale in cui il digitale è già diventato pervasivo: le informazioni digitali non sono più solo dati, ma sono distribuite intorno a noi, hanno cioè una “localizzazione”. Non sono più solo informazioni astratte, ma informazioni che stanno in un luogo”.

Da questo punto di vista è importante il BIM, Building Information Modeling, alla base della trasformazione digitale nel settore AEC – Architettura Edilizia e Ingegneria delle costruzioni.

È molto importante, perché associa all'oggetto fisico le informazioni che ritroviamo nel suo gemello virtuale. Quello che oggi è invisibile, è reso visibile nello spazio: le informazioni digitali, che già esistono, diventano visibili e con esse s’inizia ad interagire”.

In pratica, materiale e virtuale andranno sempre più a convivere nello stesso spazio.

Esattamente. Ora il punto è decidere se vogliamo essere passivi, quindi subire questa tecnologia, oppure attivi e, dinamicamente, decidere in che modo farla evolvere e governare il processo del cambiamento. Il cambiamento arriva comunque: ci può quindi investire o ci può coinvolgere attivamente”.

L’assemblea di Ance Benevento è stata l’occasione per presentare gli ultimi progetti. In particolare di cosa si tratta?

Abbiamo presentato tre tecnologie, tutte disponibili, accessibili e funzionanti subito. Un sistema digitale per la sicurezza che controlla il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione, un sistema di telepresenza che integra materiale e virtuale e un sistema di addestramento virtuale per diverse attività svolte generalmente sul cantiere, come ad esempio il montaggio dei ponteggi. È molto interessante, perché il virtuale permette all’operatore di fare davvero ogni singola “azione”: non la vede su uno schermo, ma la svolge veramente, imparando i movimenti giusti, a riconoscere oggetti e ad eseguire le stesse azioni che si farebbero in realtà, ma senza alcun rischio: perché sbagliare non comporta danni”.

In particolare sulla sicurezza, l’aiuto delle tecnologie è fondamentale.

In ambiente virtuale, a differenza di quello reale, non c’è il rischio di cadere o rompersi una gamba: si entra in un metaverso adeguato, soli o con una supervisione in collaborazione ed è possibile svolgere qualsiasi tipo di attività. Se l’operatore commette un errore o preme un tasto sbagliato, non succede nulla perché è solo… virtuale. È questo il bello!”.

Anche se lentamente, un cambio di mentalità da parte degli imprenditori nell’approcciarsi alle nuove tecnologie comincia ad intravedersi.

Tutti gli imprenditori devono abbracciare le opportunità derivanti dall’adozione di una tecnologia. Fondamentale è non concentrarsi sulla tecnologia in sé, che diventa una commodity col passare del tempo, ma su come questa innovazione può migliorare il modo di lavorare e di costruire, il modo di stare in sicurezza e, in definitiva, il modo di fare business”.

GIUSEPPE CHIUSOLO