Settore panificazione al collasso e in particolare nel Sannio. Aumenti di prezzo inevitabili Economia

Il settore panificazione in Campania, ma in particolare nel Sannio, è sull’orlo del collasso: questo il grido d’allarme lanciato dalla CLAAI Benevento, associazione più rappresentativa della panificazione, che annovera circa 200 imprese associate.

Ogni fattore produttivo ha subito negli ultimi 10 anni aumenti considerevoli - afferma il direttore provinciale Donato Scarinzi - energia elettrica, gas, metano, materiale per l’imbustamento, adempimenti normativi, manodopera (sempre meno reperibile), e, negli ultimi mesi in particolare, la farina che è aumentata dai 20 euro al quintale ad oltre 50 euro, ed entro fine anno, come preannunciato dai gestori dei mulini, subirà ulteriori aumenti, dovuti in particolare alla scarsità di grano per il crollo della produzione a livello mondiale, ed alle conseguenti speculazioni dei grandi negoziatori di questa materia prima. Si consideri che in regione Campania i panificatori non praticano aumenti del prezzo sui prodotti da forno da oltre 10 anni, e per questo in maggiore difficoltà rispetto ai colleghi del resto d’Italia. Infatti, i panificatori campani hanno resistito fintanto che hanno potuto, assorbendo tutti i rincari dei costi di produzione dell’ultimo decennio senza ribaltarli sui consumatori, ora però, molti di loro rischiano di chiudere, non hanno più la forza di continuare a lavorare a perdere. Secondo lo studio del costo del pane elaborato dal nostro presidente provinciale Luigi De Lucia, è emerso che l’attuale prezzo di vendita del pane è inferiore rispetto ai costi per l’acquisto delle materie prime e di produzione. Se non ci sarà un ritocco in aumento del prezzo di vendita tanti maestri artigiani della panificazione rischiano di abbassare le serrande per sempre”.

Dallo studio che io stesso ho effettuato - rileva il presidente Luigi De Lucia - la categoria dei panificatori rischia di decimarsi a causa delle spese che non riusciranno a sostenere. Nello scenario del prossimo futuro il pane artigianale e tradizionale, qualora dovesse fortemente diminuire il numero di panificatori, diverrà un prodotto riservato solo a coloro che sapranno e potranno apprezzarlo”.

Intanto i panificatori sanniti, sotto la forte pressione del considerevole incremento dei costi di produzione, sono determinati ad applicare nei prossimi giorni degli aumenti per una questione di sopravvivenza, questo è emerso da alcune riunioni con gli addetti ai lavori promosse dalla CLAAI in varie aree della provincia di Benevento.

Confidiamo nella comprensione e sensibilità dei consumatori - chiosa Donato Scarinzi - che spesso in passato hanno tacciato questa categoria di speculazioni, non considerando che il lavoro di panificazione è tra i più usuranti, visto che si effettua prevalentemente di notte, per assicurare sulle tavole degli italiani la presenza di prodotti freschi, genuini e fragranti. Nel contempo attenzioniamo tutti su quei prodotti da forno, venduti come artigianali a prezzi bassissimi, molto sotto quelli di mercato, e abbondantemente sotto costo, quindi molto probabilmente fatti con materie prime economiche in quanto scadenti e senza rispettare tutti gli obblighi di legge in termini di tracciabilità e tutela dei consumatori”.