Degrado inaccettabile a Cervinara Enti

La situazione peggiora sempre di più. Il degrado e l’abbandono della montagna cervinarese è ormai un dato di fatto, uno straordinario bene ambientale totalmente abbandonato, dove le regole più elementari di civiltà e comportamenti vengono regolarmente non rispettate.

Una fotografia quella di questa parte della montagna del Partenio, lo ripetiamo senza timori di smentite, che rappresenta la sconfitta di una classe politica e amministrativa che si riempie la bocca di sviluppo e tutela di questo bene naturale, salvo poi a disinteressarsi quanto si tratta di passare alle vie di fatto, non mettendo in ESSERE neanche interventi di normale manutenzione e pulizia che sono a costo zero.

Particolarmente pesante è la fotografia del Borgo Castello e della montagna che la sovrasta. Il Borgo antico di Cervinara è abbandonato a se stesso, strade impercorribili, interventi nei vicoli Marri e Moscati eseguiti senza tenere conto dell’esistente, una piazza che è diventata una rimessa per auto e dove passare è veramente una impresa, il torrente Castello che attraversa la frazione sporco, con rifiuti e erbacce, sono l’immagine eloquente della sconfitta.

Ma appena si imboccano i primi tornanti della strada la situazione è ancora peggiore. La strada che porta al Mastio, il Castello medievale che domina Cervinara, la celebre sorgente Castello Vecchio, l’antico lavatoio, si intravedono solo tra erbacce e spine. Per non parlare dell’illuminazione creata per consentire la passeggiate nelle serate di calura, e di cui resiste solo la palificazione.

Praticamente negato l’accesso a tutte le altre sorgenti di cui è ricca questa parte di montagna, impossibile arrivare alla Fontana Pisciariello e alla Fontana del Pastore che si trovano nelle vicinanze della strada, la mancanza di indicazioni ed erba altissima non consentono. Per non parlare della celebre sorgente “Acqua Rossa”, un simbolo e un riferimento per tantissimi, che oggi per l’incuria risulta perfino difficile individuare.

Le cose non migliorano salendo più in quota dove si è costretti a fare i conti con il pascolo selvaggio. Le mandrie di mucche che dovrebbero essere mantenute nella zona consentita e recintata e che invece scendono più a valle danneggiando terrazzamenti ed innesti senza che nessuno intervenga nonostante le numerose denunce.

Solita domanda, cosa fanno Comune di Cervinara, Ente Parco del Partenio e Comunità Montana del Partenio per evitare tutto questo? Praticamente niente. Neanche le risorse a disposizione vengono utilizzate al meglio. Esempio sono numerose le segnalazioni e le proteste di tanti cittadini che devono accettare di vedere gli operai della Comunità Montana seduti senza fare niente mentre l’incuria regna sovrana. Se questo è vero è un fatto gravissimo e una ulteriore sconfitta per chi dovrebbe provvedere e non lo fa.

Ed infine. In occasione della celebrazione della Sagra della Castagna tenuta annualmente nel mese di ottobre, in tanti: associazioni, ambientalisti del momento, conquistano la scena parlando di montagna, della sua crisi e dello sviluppo. Chiusi i riflettori tutto come prima, silenzio assoluto.

ALESSIA RUSSO

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