La Provincia di Benevento dona 4.400 Dispositivi di Protezione Individuale all'Ordine dei Medici Enti

La Provincia di Benevento, nell’ambito della lotta al Covid-19, ha consegnato stamani dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Benevento 4.400 Dispositivi di Protezione Individuale, destinati a medici operanti sul territorio: Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta.

Il materiale è stato consegnato dal presidente della Provincia, Antonio Di Maria, presso la sede dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri nelle mani del presidente, Giovanni Pietro Ianniello, e di alcuni componenti degli Organi direttivi dell’Ordine. Per la Provincia erano presenti: il consigliere e sindaco di Airola Michele Napoletano, ed il direttore generale Nicola Boccalone.

La donazione odierna dei Dispositivi di Protezione Individuale, così come quelle dei giorni precedenti riguardanti i ventilatori, i monitor, i saturimetri per la Terapia Intensiva del “San Pio”, nonché le visiere scudo per gli pperatori del 118, è stata deliberata dal presidente della Provincia, sentito il Consiglio provinciale: d’intesa con le Autorità Sanitarie le somme messe a disposizione dalla Rocca dei Rettori, sono state spese per l’acquisto delle attrezzature e del materiale di cui veniva segnalata la mancanza nel momento in cui si doveva affrontare il nemico Covid-19. In particolare per quanto riguarda la donazione odierna è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra Ordine dei Medici e Provincia.

Illustrando l’iniziativa, il presidente Di Maria ha dichiarato che è sembrato opportuno a lui stesso e al Consiglio provinciale testimoniare la solidarietà dell’Ente verso chi si trova letteralmente al fronte contro un nemico invisibile.

Il Medico di Base e il Pediatra di Libera Scelta - ha detto Di Maria - stanno svolgendo in queste ore un lavoro fondamentale per assicurare la salute della collettività e, per questo, occorrevano gli strumenti necessari alla tutela del personale”.

Passando ad argomenti di natura più politica, il presidente della Provincia ha auspicato che l’emergenza in cui il Paese è piombato possa almeno aiutare gli italiani a ripensare il proprio modo di essere e di vivere la quotidianità una volta che l’incubo sarà finito.

Non è pensabile che, quando scatterà la Fase 2 - ha detto Di Maria - riprenderemo a fare esattamente le stesse cose di prima. Non possiamo più soltanto arginare le conseguenze delle catastrofi, come abbiamo fatto finora, ma dobbiamo imparare a programmare e a realizzare una strategia di sviluppo a lungo termine. Per decenni gli investimenti pubblici in questo Paese sono stati bloccati in nome del Patto di Stabilità e del Pareggio di Bilancio. Abbiamo smesso di provvedere alla manutenzione delle infrastrutture materiali, abbiamo chiuso gli Ospedali; abbiamo fermato la ricerca scientifica; abbiamo bloccato il turn over: ed oggi le conseguenze di queste scelte scellerate si vedono. Di fatto abbiamo privilegiato l’economia, intesa volgarmente come “risparmio”, e dimenticato l’uomo, con le sue esigenze ed i suoi bisogni. Non c’è lavoro, siamo carenti per assistenza sociale ed assistenza sanitaria; i nostri giovani ricercatori in tutti i campi della scienza sono scappati all’estero; le infrastrutture immateriali sono di là da venire. Io spero che per il prossimo futuro si cambi totalmente registro e che si possa pensare a rimettere mano ad un ciclo virtuoso di spesa pubblica sul territorio, restituendo ad esempio agli Enti Locali la loro vera “mission”, cioè quella di pensare al benessere dei cittadini. Le nuove parole d’ordine debbono essere: Innovazione, Meritocrazia, Professionalità, a tutti i livelli, anche e soprattutto a quelli decisionali e politici. In una parola, deve tornare la “buon politica”: abbiamo bisogno di Statisti. In tale contesto, dobbiamo ripensare alle aree interne, oggi spopolate perché ritenute non più attrattive. Questi territori non sono “palle al piede del Paese”, un serbatoio di uomini e donne finalizzato ad alimentare la conurbazione metropolitana, bensì costituiscono una “risorsa” ed in quanto tale debbono essere salvate e riconsiderate”.

Il presidente dell’Ordine dei Medici, dal canto suo, ha voluto ringraziare per la donazione dei Dispositivi di Protezione Individuale la Provincia, sottolineando il valore della interlocuzione istituzionale tra Ordine e Provincia per affrontare l’emergenza Covid-19. Ianniello ha evidenziato che fino a pochi mesi fa c’era chi auspicava la cancellazione stessa del ruolo del Medico di base: ed oggi si sta ricredendo. Il presidente dell’Ordine ha dato della grande disponibilità della Provincia di Benevento nella persona del presidente De Maria e del direttore Boccalone di donare all’OMCeO di Benevento il necessario per affrontare sul territorio la lotta al virus.

Ianniello ha quindi aggiunto: “Tra poco dovremo gestire il passaggio dalla fase della pandemia a endemia e sarà soprattutto necessario, il monitoraggio del territorio per evitare recrudescenze dell’epidemia di Covid-19, anche in vista di una corretta programmazione della Fase 2. L’esperienza fino a oggi maturata ci ha fatto capire che la gestione del Covid-19 deve avvenire, in primis, sul territorio. Questo sia per affrontare al meglio la prevenzione del contagio, ed eventualmente il percorso di cure a partire dall'esordio dei sintomi, prima che si renda necessario il ricovero, sia per decongestionare gli ospedali, in maniera che possano tornare a dedicarsi in maniera ottimale e a pieno regime alle cure delle acuzie non dovute al Covid-19. Ruolo centrale nella gestione della fase endemica, così come è stato nella fase pandemica, sarà quello dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta che, da sempre, costituiscono una rete capillare e prossimale ai cittadini. Nei giorni scorsi il Comitato Centrale, l’Organo di Governo della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), riunito in teleconferenza, ha condiviso questo ruolo centrale dei Medici del territorio e la rivendicazione di un maggior coinvolgimento dell’Ordine dei Medici, quale Ente sussidiario dello Stato, quale garante di tutte le specializzazioni e delle diverse espressioni della professione”.

Il presidente Ianniello ha infine dichiarato di condividere la richiesta del presidente Di Maria per una rifondazione strategica delle politiche di intervento sul territorio. 

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