L'acqua a Paduli: questa sconosciuta Enti

La canicola estiva colpisce duro in quest’estate 2021 e se l’acqua dal rubinetto viene meno allora sono guai seri. A Paduli, come in altri diversi luoghi serviti dall’Alto Calore servizi spa, si è alle prese ormai da lungo tempo con la irregolare fornitura idrica. Tanto che nell’agosto dello scorso anno il sindaco di Paduli, Domenico Vessichelli, improvvisò un’autentica rappresentazione teatrale per denunciarne l’interrotta erogazione. Convocò le telecamere della Testata giornalistica regionale Rai della Campania nella villa comunale di Paduli e là tuonò la sua denuncia facendosi legittimo portavoce della comunità padulese, concludendo con un perentorio:«Non escludo azioni eclatanti».

Si era a pochi giorni dal rinnovo dell’amministrazione comunale, la campagna elettorale era nel suo vivo, la demagogia imperava, solita pianta velenosa mai sradicata che butta sempre nuovi rami, con foglie che il popolo imboccato mangia, ascoltando le voci grosse del demiurgo di turno, affamato com’è d’identità forte, urlata. Risultato, “passata la festa gabbato lo santo”. A rielezione avvenuta, tutto caduto nel dimenticatoio e durante l’autunno, l’inverno e la primavera l’acqua dalla sera al mattino successivo assente dal rubinetto o venendo fuori con un esile filo del tuttoinsufficiente per lavarsi o avviare una lavatrice.

Il sindaco di Paduli ama pubblicizzare sé stesso, fare da maggioranza e opposizione, lanciare proclami, dando segni di insofferenza se solo qualcuno, stampa soprattutto, osi criticarlo. Vive perennemente di feste, sagre paesane o eventi vari. Basti pensare che, quando invitato, si recò a Molinara per l’incontro tra Fausto Bertinotti, già presidente della Camera dei deputati, e l’arcivescovo Felice Accrocca per dibattere sulle problematiche delle aree interne, non perse occasione per pubblicizzare la prelibatezza gastronomica padulese della zeppola, e, raggiunto il suo scopo, sgattaiolare dalle prime file per allontanarsi alla chetichella prima della conclusione.

Intanto prima di lanciare ultimatum all’Alto Calore servizi spa potrebbe adoperarsi per far sì che in questo periodo i cittadini si astengano, non diciamo dall’innaffiare le piante, ma dall’usare l’acqua con la pompa per pulire il suolo antistante le abitazioni private o finanche dal lavare le auto. E se proprio vorrà aggiungerci qualcosa,faccia in modo di evitare che in pieno centro si brucino i residui vegetali di giardini affumicando le abitazioni della zona obbligate a tenere chiuse le finestre.

Per il sindaco di Paduli oggi tutto diventa volatile, quasi evanescente. Scopre un argomento, lo gonfia come un palloncino e il giorno dopo se ne dimentica. Nel frattempo un altro palloncino, di un altro colore, sta per guadagnare la sua attenzione e il nostro applauso. Ma nessuno poi ne segue il percorso e si assicura che tutti questi palloncini arrivino da qualche parte e magari sortiscano qualche conseguenza.

Qualcuno dovrebbe chiedersi che cosa ne è stato delle indignazioni di mesi or sono. Scopriremmo che il più delle volte sono andate perse, prive di conseguenze, e che nel frattempo la nostra immaginazione ne ha forgiate altre fino a capovolgerne il senso. Senza quasi mai prendersi cura del fatto che arrivassero a destinazione.

I ritardi della politica giustificano l’insofferenza e l’indignazione e un giorno o l’altro si dovrà pur dar conto a chi viene dopo di noi di che cosa è rimasto di tutte le parole che abbiamo speso, e tutte le buone intenzioni. Temiamo che a quel punto scopriremo che la volatilità di quelle parole ha sostituito la densità dei propositi, facendoli evaporare e lasciandoci in eredità risultati piuttosto modesti.

GIANCARLO SCARAMUZZO

giancarloscaramuzzo@libero.it