Fine Vita: a Benevento il confronto accademico utile alla politica Eventi

L'Università del Sannio ospita l'annuale convegno del Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica (CIRB), attivo nella ricerca e collaborazione tra tutte le Università della Campania e l'adesione dell'Università del Molise. Al centro del confronto, uno dei temi più complessi del dibattito bioetico e giuridico: il fine vita. Ad introdurre e moderare i lavori della prima sessione, Andrea Patroni Griffi e, subito dopo, sul tema: Fine vita: questioni costituzionali e dilemmi bioetici (da remoto) il Presidente emerito della Corte costituzionale Giuliano Amato. A seguire gli interventi di Vincenzo Paglia sul tema: Il piccolo lessico sul fine vita; Laura Palazzani: Suicidio medicalmente assistito; Renato Balduzzi: Il Servizio sanitario alla prova del fine vita; Lucio Romano: Disposizioni in materia di morte medicalmente assistita nei DdL al Senato; Marco Cappato: La legalizzazione dell'eutanasia (da remoto); Eugenio Mazzarella: Disposizioni in materia di morte medicalmente assistita: un'occasione di diritto mite. Chiuderà la sessione Lorenzo Chieffi, Ordinario di Diritto costituzionale.

A moderare i lavori della sessione pomeridiana, Antonella Tartaglia Polcini, Ordinario di Diritto privato Università del Sannio. Si confronteranno Claudio Buccelli: La richiesta di morte nella relazione di cura; Paolo Passaglia: La disciplina delle decisioni di fine vita nel diritto comparato;  Alberto Maria Gambino: Consenso, libertà e circostanze; Vincenzo Verdicchio: La rinuncia alle cure tra autodeterminazione e tutela della vita; oltre agli interventi di Claudia Casella, Emilia D'Antuono, Paola Grimaldi, Emilia Taglialatela e Giuseppe Vacchiano. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, che ha richiamato con un monito il Parlamento ad intervenire -afferma Antonella Tartaglia Polcini, componente del Consiglio direttivo del Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica - al legislatore deve pronunciarsi tentando di delineare un punto di equilibrio tra la libertà di autodeterminazione -con riferimento al momento finale della vita per quanto riguarda determinate patologie cosiddette ‘senza ritorno'- e la dignità ed il valore dell'inviolabilità della vita umana. In modo tale da non banalizzare, cedendo ad un facile relativismo, la difficoltà di trovare un adeguato punto di bilanciamento secondo ragionevolezza tra ′valori′, che non sono contrapposti ma che comunque concorrono, nella loro crucialità, a responsabilizzare diversi poli di decisioni. Senza trascurare la difficoltà e la iper-responsabilizzazione che grava sul Sistema Sanitario Nazionale ed in particolare sul personale sanitario nel momento nel quale si decide di trasformare le strutture sanitarie in luoghi dove favorire questa interruzione delle funzioni.

In un momento particolare come quello attuale, dove ci sono alcune Regioni che hanno già legiferato sul tema, i risultati di questo convegno possono dare un valido contributo al legislatore.

Il convegno ha una funzione: quella di favorire un dibattito il più possibile aperto ed inclusivo; tanto è vero che saranno presenti l'Ordine dei medici e degli avvocati, una nutrita rappresentanza di magistrati e anche diverse professionalità, per esempio rappresentanti degli psicologi nonché il mondo accademico e delle istituzioni; questo perché la ′dottrina′, che poi è quella che emerge da un confronto del genere, ha sempre avuto e deve avere un peso sulle decisioni legislative, come un formante del diritto che rappresenta un elemento costante di apertura alle istanze della società, ma filtrandole attraverso un'adesione ai valori fondanti del nostro sistema. Il legislatore non va lasciato solo, come non ha voluto lasciarlo solo la Corte né tantomeno la Corte Costituzionale gli ha affidato l'esclusiva scelta definitiva: perché la scelta definitiva va assunta caso per caso, ma secondo linee direttrici che siano idonee per preservare il tessuto valoriale che è a fondamento della nostra Costituzione. Non dimentichiamo che al vertice della nostra Costituzione c'è la persona umana, con i suoi diritti.

GIUSEPPE CHIUSOLO