MOLINARA - Dopo 50 anni il 'Rione Terra' torna a vivere. Ora un concorso di idee per la rivitalizzazione del borgo storico Eventi
E' stato definito il più bel lavoro di recupero della regione Campania. Attuato in forma compartecipata pubblico-privata, il recupero del borgo antico di Molinara è, tra i tanti progetti finanziati con il Piano di Sviluppo Rurale Campania 2007-2013, Mis. 322, che ha dato maggiore soddisfazione a committenti ed esecutori, e prestigio alla nostra regione.
Ciò è stato evidenziato nel convegno “Molinara, il borgo antico: memoria e identità”, tenutosi nel pomeriggio di sabato 7 maggio 2016 presso lo splendido Palazzo Ionni, convegno a cui hanno paretecipato il sindaco Giuseppe Addabbo, il consigliere regionale Mino Mortaruolo, il funzionario della Soprintendenza Amalia Gioia, l’architetto Walter Longo, che ha seguito i lavori, Carmine Valentino, sindaco di Sant’Agata dei Goti. Ha moderato l’incontro Brian Lotti, presidente dell'associazione I Templari del gusto e speaker di Radio Kiss Kiss.
Una festa che è durata tutta la giornata e che, invece, in mattinata ha visto la presenza del prefetto di Benevento, Paola Galeone, del sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, dell’arcivescovo Andrea Mugione, del responsabile regionale Stapacepica Luigi Baccari (intervenuto anche al convegno del pomeriggio), ed ancora del colonnello provinciale dei carabinieri Pasquale Vasaturo, del capitano dei carabinieri di San Bartolomeo in Galdo Fabio Ficuciello, del maresciallo della stazione di San Marco dei Cavoti, Antonio Polito.
Il borgo era stato distrutto per il 63 per cento dal terribile terremoto del 21 agosto 1962 e, da quel momento, Molinara ha cominciato a svilupparsi urbanisticamente verso nord. La zona più storica del paese è di origine longobarda e si sviluppa su una collina tufacea alta 592 metri.
“Recuperare il borgo - ha affermato il sindaco Addabbo - non è stata solo un’operazione con un significato urbanistico, ma ha significato anche recuperare il senso forte della comunità di appartenenza”. Quella comunità, ha detto, visibilmente commosso, dove oggi egli si trova a fare il sindaco, dopo esservi nato e cresciuto. “Adesso partirà un concorso di idee - ha annunciato Addabbo - per riempire di contenuti il lavoro fin qui svolto, che deve costituire un volano di sviluppo per Molinara e per tutto il Sannio”.
La ditta esecutrice dei lavori è la “Lombardi Achille S.r.l.”, che ha anche realizzato un catalogo a colori sulla storia di questo grande lavoro di recupero, distribuito a tutta la cittadinanza al termine del convegno, a futura memoria di un passaggio epocale nella storia del comune di Molinara.
La folta presenza nel salone di Palazzo Ionni parla di una comunità attenta e partecipe alla politica ed ai progetti di sviluppo locale. In particolare, proprio il recupero del borgo antico - il “Rione Terra” - ha costituito per l’amministrazione guidata da Addabbo uno dei punti più qualificanti di intervento fin dal giorno del suo insediamento. Il lavoro è stato tutt’altro che facile, in alcuni momenti davvero arduo, visto che il borgo era pericolante in più punti e le erbacce ricoprivano ampi strati degli antichi edifici.
Ora la sfida è stata vinta ed ha permesso di presentare ai tanti intervenuti un centro storico nella sua smagliante bellezza. Tra l’altro al suo interno è già nata una Casa Vacanze, molto graziosa, che accoglierà turisti e visitatori che vorranno sostare per qualche giorno tra queste colline cariche di ulivi e di storia, godendo dell’aria frizzante della vallata circostante.
Al borgo si accede attraverso “Portaranna”. Ci si addentra nelle “strettole” sulle quali sorgevano le abitazioni. Vi sorge il Palazzo Ducale dalla “severa semplicità”, come scriveva l’architetto Gaetana Intorcia e si può ancora vedere una parte dell’antica chiesa di San Bartolomeo. La “Portaranna” è collegata alla “Porta Abbiscio”, cioè porta di sotto. I vicoli dalla prima alla seconda sono sei. I lavori di recupero hanno rispettato l’impianto originario.
Il borgo è dotato di una cinta muraria con cinque torri a sezione circolare poste ai vertici del pentagono. Ma il vero gioiello che sorge in esso è la chiesa di Santa Maria dei Greci, con l’interno completamente in pietra e con una struttura con volta a botte non riscontrabile in nessun altro luogo della Campania. La chiesa, assai ammirata dai visitatori, che sono stati accolti con musica e degustazioni gratuite al termine della giornata di festa, deve la sua origine onomastica ad una iscrizione epigrafica greca posta sulla porta principale. La navata sinistra è stata aggiunta nel 1945.
Il programma unitario degli interventi di recupero del borgo antico di Molinara è finalizzato al recupero del turismo rurale e dell’artigianato tradizionale del luogo, in modo da rendere i luoghi veicolo di salvaguardia delle identità e delle tradizioni locali, per la realizzazione di spazi mussali, aule polifunzionale, ecc.
Nello specifico, gli interventi pubblici hanno riguardato il recupero di: spazi aperti; viabilità rurale storica; fabbricati tipici dell’architettura rurale del luogo ad uso sociale; edifici della cultura tipica ad uso sociale; facciate, anche di edifici privati.
Nel convegno è stato evidenziato che il successo di tali piani di recupero e valorizzazione del territorio presuppone il fare rete tra soggetti agenti. Si è anche fatto presente che la provincia di Salerno è quella che attrae il maggior numero di fondi, a fronte di più progetti di ridotta entità.
I prossimi PSR 2014-2020 della Campania erogheranno un miliardo e 836mila euro di aiuti ai territori che ne faranno richiesta. Un’occasione impedibile per la crescita dei nostri territori e per i suoi progetti di eccellenza.
LUCIA GANGALE