REINO - Convegno sull'opera di Almerico Meomartini a cento anni dalla morte Eventi

A Reino, il 28 settembre alle ore 17.00 presso il Municipio - già palazzo Meomartini - un convegno ricorda a cento anni dalla morte Almerico Meomartini, architetto, ingegnere, archeologo, storico e politico, che fu protagonista di primo piano della vita culturale, sociale e politica sannita tra Ottocento e Novecento.

Nato appunto a Reino il 3 marzo 1850 da Giuseppe Nicola, consigliere provinciale e sindaco del paese, e da Luisa Giampietro di San Marco dei Cavoti, si laureò nel 1875 a Napoli e si stabilì poi a Benevento occupandosi, tra l’altro, dell’ampliamento del Corso Garibaldi e della progettazione dei palazzi Carrano, Palombi e Meomartini (su committenza dello zio Gennaro), nonché dell’ampliamento e restauro del Seminario Arcivescovile e del Convitto Nazionale, quest’ultimo non attuato.

Curò poi il restauro della chiesa di Santa Sofia e della casa già appartenuta al Duca Matino a Vico Calore, progettando inoltre il Padiglione del Sannio per l’esposizione di Igiene in Napoli nel 1900, il proprio villino in Piazza Castello, le Cappelle del SS. Sacramento e della Società Operaia al cimitero in stile neogotico, il nuovo altare maggiore del Duomo (1904, distrutto dai bombardamenti del 1943) e le tombe dell’arcivescovo Bonazzi e del cardinale Siciliano di Rende nella chiesa di Santa Clementina.

In provincia realizzò pure svariate opere pubbliche, spesso gratuitamente, ma il suo massimo contributo resta tuttavia legato alla fondazione e direzione del Museo del Sannio e dunque all’archeologia con studi, ricerche e scavi nel Sannio, in particolare a Benevento - dove dai ruderi noti come Grottoni di Mappa - sin dal 1885 riportò alla luce e a proprie spese i primi elementi del Teatro Romano, provando contestualmente che non si trattasse di un anfiteatro come fino allora ritenuto da altri pur autorevoli archeologi.

Meomartini fu anche autore di saggi storici e artistici, tra cui il notissimo volume I monumenti e le opere d’arte della città di Benevento, e si distinse pure in ambito politico come consigliere provinciale e presidente della Deputazione Provinciale dal 1910 al 1923, anno della sua morte avvenuta a Benevento l’11 aprile.

Per omaggiare l’insigne concittadino, il Comune di Reino ospita già da qualche settimana una mostra fotografica aperta fino a 30 settembre e, a conclusione, gli dedica appunto questo convegno che, organizzato dal generale Antonio Zerrillo, ha come relatori lo scrittore e giornalista Nicola Mastronardi, l’archeologo e docente universitario Marcello Rotili e l’assessore al Comune di Benevento professoressa Antonella Tartaglia Polcini la quale, per un suo antico legame di parentela con Almerico, interviene anche in veste personale.

In rappresentanza della famiglia Meomartini intervengono altresì Alberto Meomartini (già presidente Snam e Italgas), Alfonso Meomartini (Divisional Manager di Südtirol Bank) e Andrea Jelardi, giornalista e scrittore nonché autore della biografia Almerico Meomartini pubblicata nel 2005 dalle Edizioni Realtà Sannita, mentre al termine del dibattito è prevista l’esecuzione di alcune opere del maestro Luigi Meomartini (1888-1955), nipote di Almerico, che fu apprezzato musicista e fondatore della Banda Municipale di Colle Sannita.

Nel comune e nel palazzo natio, grazie al lodevolissimo impegno personale del sindaco Antonio Calzone, si onora dunque un protagonista di primissimo piano del Sannio all’epoca ben noto oltre i confini locali e nazionali, mentre tuttora nell’intera provincia resta vivo il ricordo del suo slancio, del suo impegno per il bene comune e della sua incondizionata generosità.

Una celebrazione, insomma, doverosa e che peraltro coincide con un altro importante anniversario, ovvero il centocinquantenario della fondazione del Museo del Sannio, decretata dalla Provincia di Benevento il 4 settembre 1873 per raccogliere i materiali artistici e archeologici legati al territorio, e che poi vent’anni dopo, nel 1893, proprio Meomartini - primo direttore - sistemò presso la sede ufficiale della Rocca dei Rettori, dopo averne curato lui stesso il restauro.