''Sopra le Righe'': unire gli studenti di UniSannio e ''Nicola Sala'' sul binomio musica e matematica Eventi
Un modo per coinvolgere ed appassionare gli studenti dei due Atenei quelli dell’Università degli Studi del Sannio e quelli del Conservatorio Statale di Musica “Nicola Sala” di Benevento sul binomio Matematica e Musica, che è più di un rapporto d’amore.
È
questo l’obiettivo del nuovo appuntamento della rassegna di cultura
e musica “Sopra le Righe”, in programma venerdì 10 giugno, alle
11.00, al Teatro San Vittorino.
A spiegarlo ai ragazzi dei
corsi scientifici dell’Unisannio ed a quelli dell’Istituto di
Alta Formazione Musicale Sannita sarà l’autore Giovanni
Sebastiani, membro del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), il
quale presenterà il suo libro “24 ore con un matematico”.
I
lavori, moderati da Emilia Pantini, docente di Letteratura poetica e
drammatica al Conservatorio “Nicola Sala”, prevedono gli
interventi dell’autore e di Massimo Squillante, direttore del
Dipartimento Demm dell’Università degli Studi del Sannio.
Fu
Pitagora, matematico e filosofo, a studiare il legame tra numeri e
note, inventando la prima scala musicale. Si narra che lo stesso
Pitagora, sentendo percuotere da un fabbro il martello sull’incudine,
distinse i suoni consonanti da altri dissonanti e li volle riprodurre
battendo con martelli uno la metà dell’altro su una corda tesa:
ottenendo la stessa nota a 1/8 di distanza, per cui dedusse che la
somma d’intervalli musicali fa moltiplicare i tempi in scala
logaritmica.
Anche Mozart iniziò l’opera “Le nozze di
Figaro” su libretto di Da Ponte, con 5, 10, 20, 30, 36, 43.
Sempre
Mozart, nell’aria “Madamina, il catalogo è questo” nel Don
Giovanni, fece ricorso a molte cifre per indicare le donne amate dal
protagonista.
Nella musica pop, innumerevoli sono i titoli che contengono numeri: “24.000 baci”, “Ho giocato 3 numeri al lotto”, “Dammi 3 parole”, “3 son le cose che voglio da te”… Il ritmo di una canzone spesso viene fornito dal musicista al paroliere tramite numeri.
I relatori spiegheranno come si legge
uno spartito, in cui il tempo è rappresentato dalla frazione
all’inizio di ogni rigo, come 4/4 o 2/4, mentre le frazioni dispari
tipo 3/4 o 7/8, poco frequenti, producono i ritmi tipici delle danze
dell’est.
Proseguendo nelle analogie fra le diverse
operazioni, la riduzione ai minimi termini in matematica genera due
frazioni equivalenti come 3/4 e 6/8 che in musica, però, non
indicano lo stesso tempo.
Il comun denominatore con cui si
sommano due frazioni, in musica consiste nel suonare
contemporaneamente i due ritmi.
Se si passa alle scale
musicali, la più conosciuta è di 7 note, da cui discendono i 7 modi
(intervalli, tanti quante sono le note) due soli sono utilizzati
nella musica occidentale: do maggiore e do minore; la pentatonica del
genere folk, quella cinese ottenuta con i soli tasti neri,
l’ottotonica della musica moderna, la dodecafonica costituita solo
da semitoni come ne “Il volo del calabrone”, o la musica
recitativa del canto gregoriano.
Tornando al programma della
giornata, a seguire ci sarà il contributo musicale del Conservatorio
dal titolo “Dalla matematica delle Goldberg ai notturni di Chopin”
che vedrà protagonista Luciana Canonico al pianoforte della classe
del maestro Tina Babuscio, docente del Dipartimento Tastiere, Scuola
di Pianoforte del “Nicola Sala”.
L’ingresso degli spettatori è libero, purché dotati di mascherine Ffp2, fino ad esaurimento dei posti disponibili.