Il ritorno alla grande lirica nel Teatro Romano di Benevento, edificato probabilmente dall’imperatore Traiano, ma inaugurato da Adriano tra il 125 e il 128 d.C., esalta nella serata d’esordio il Rigoletto, opera in tre atti, musicata dal grande Maestro Giuseppe Verdi, dal libretto di Francesco Maria Piave.

La trama è ispirata dal dramma di Victor Hugo “Le Roi s’amuse”, traduzione dal francese “Il re si diverte”. Nell’opera verdiana spiccano diversi temi, che racchiudono gli aspetti dissoluti del potere, la logica dei compromessi e la ricerca dei privilegi. Rigoletto è la figura preminente, un buffone di corte, a cui il duca di Mantova rapisce la figlia, il padre denuncia l’accaduto, ma risulta una pedina in mano al potere imperante. La figlia Gilda muore e al termine si consuma per il padre la sventura.

Successo per Rigoletto, evidenziato dagli applausi continui e scroscianti. L’orchestra Tchaikovsky di Udmurtia è stata diretto magistralmente da Leonardo Quadrini, il coro lirico di Bitonto ha cantato splendidamente. La scenografia perfetta è stata curata da Damiano Pastoressa, i costumi sono della sartoria Arrigo Milano, il service di Stone Lab ha reso più fruibile il melodramma verdiano.

La grande lirica al Teatro Romano, nella sua splendida cornice delle vestigia romane è diretta artisticamente da Vittorio Sgarbi, la regia affidata a Katia Ricciarelli. La rassegna è stata realizzata dalla MiBAC, il polo museale della Campania con l’apporto del direttore dell’area archeologica del Teatro Romano Ferdinando Creata, del Comune di Benevento e delle imprese presenti sul territorio.

NICOLA MASTROCINQUE