Accordo quadro tra Università degli Studi del Sannio e Comunità Montana del Taburno In primo piano

Lunedì 23 febbraio 2014, presso la sede del rettorato di piazza Guerrazzi, è stato firmato l'accordo quadro tra l'Università degli Studi del Sannio e la Comunità Montana del Taburno, rispettivamente rappresentate dal rettore Filippo de Rossi e dal presidente Carmine Montella.

L’accordo prevede l’impegno da parte dell’Ateneo a compiere studi idonei ad accompagnare la transizione della Comunità Montana nella nuova forma istituzionale di Unione di comuni prevista dalla riforma del Titolo V della Costituzione che attribuisce alle regioni la potestà legislativa in materia di enti locali associativi.

Le Unioni dei comuni (più grandi e meno numerose) hanno ereditato dalle Comunità montane tutte le funzioni svolte per lo sviluppo socio economico del territorio in tema di bonifica e tutela del territorio, politiche forestali e infrastrutture a servizio dell’economia.

Si tratta di una vera e propria accelerazione nella gestione, ottimizzata e in forma associata, delle funzioni comunali che, in attesa che la Regione Campania le trasformi in legge, necessita urgentemente di una vera e propria ingegnerizzazione delle modalità operative in materia di coordinamento, cooperazione e strategia.

La nostra Regione è costituita per tre quarti da zone montane molto fragili che presentano varie criticità come la tutela e la bonifica della montagna, la lotta agli incendi e al dissesto idrogeologico, il sostegno alle attività produttive e i problemi di spopolamento - ha dichiarato il rettore de Rossi -. Rendere gli enti locali protagonisti dello sviluppo del proprio territorio significa cercare di mettere a punto un sistema che li doti di strumenti e modalità operative come la messa in rete dei servizi, il potenziamento delle infrastrutture informatiche, la scelta di strategie di sviluppo ecc. L’Università degli Studi del Sannio ha queste competenze e l’accordo quadro sottoscritto con la Comunità Montana del Taburno, che prevede il coinvolgimento diretto dei nostri Dipartimenti in base alle loro specificità scientifiche, prosegue e rafforza la nostra politica di terza missione sul territorio”.

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