Calcio: per la prima volta il Benevento è in Serie A. Città pazza di gioia In primo piano

Non chiamiamoli più maledetti play off: abbiamo vinto i più belli. Prima a Lecce quando il Benevento conquisto' la C1 a spese del Messina, ora al 'Vigorito' dove la 'strega' addirittura ha conquistato la massima serie.

A questo punto possiamo veramente dire che quello che era un semplice sogno si è tramutato in realtà, e con orgoglio pronunciare la prima lettera dell’alfabeto, quella A che, per scaramanzia, nessuno osava ripetere.

Ed è stata la vittoria più bella, anche perché ottenuta innanzi al proprio pubblico, in un 'Vigorito' stracolmo come mai. E la città, che in passato aveva subito tante umiliazioni in campo sportivo, è impazzita di gioia. Si sono fatte le ore piccole tra abbracci e lacrime di gioia, anche perché la serie A è giunta inaspettata. Diciamo la verità: nessuno si attendeva una impresa del genere, se si pensa che in due anni si è passati dalla Lega Pro alla serie A. E’ stato il successo di tutti: del presidente Vigorito, del tecnico Marco Baroni, dell’intera 'rosa', che ha saputo  riprendersi dopo un periodo di appannamento, meritando, alla fine, di disputare la finale con il Carpi e di vincerla.

La svolta c’è stata dopo la dura sconfitta di Cesena, quando, al chiuso degli spogliatoi, i giocatori hanno stretto un patto tra di loro e da allora in poi tutto è cambiato. Poi la vittoria contro il Frosinone che ha permesso la partecipazione ai play off, e le parole di Baroni: se si va ai play off questa volta li vinceremo. E così è stato. Promessa mantenuta. L’ultimo ostacolo  è stato superato nel modo migliore, e la rete di Puscas, che è stato un po’ l’eroe dei play off, ha permesso ai giallorossi di raggiungere l’inatteso obiettivo, facendo felici migliaia di cuori uniti in un unico palpito.

Difficile raccontare l’epilogo del torneo. Mai vista tanta gente al 'Vigorito' che ha sofferto per 90’ ed alla fine ha potuto esplodere in un tripudio generale. Nessuno voleva più muoversi dagli spalti, e la premiazione finale di dirigenti, staff tecnico e giocatori è stata veramente una cosa da far rabbrividire. Uno spettacolo indimenticabile, organizzato in modo perfetto dalla Lega di B e dai propri sponsor che hanno accompagnato il torneo per l’intera stagione. Purtroppo, lo stadio era troppo piccolo per ospitare tutti i tifosi, ed alla fine in molti non hanno potuto dire 'io c’ero'. Poi, la festa si è trasferita nell’intera città, dopo il naturale brindisi all’interno degli spogliatoi e le interviste ai protagonisti.

Ma certamente la festa non è finita nella serata dello storico 8 giugno, perché proseguirà ancora nei prossimi giorni, come è giusto che sia.

La serie A ce la siamo presa con pieno merito ed ora bisogna pensare al futuro, mettendosi subito al lavoro per programmare un torneo che ha portato la “strega” nell’élite del calcio nazionale.

Dal 1929 (anno di nascita della prima società sportiva in città) ad oggi sono trascorsi ben 88 anni. Ora bisogna riscrivere la millenaria storia della nostra città anche sotto il profilo sportivo. Una cosa è certa. In Serie A il Benevento non vuole essere una meteora, ma restarci il più possibile. Per ora godiamo e facciamo festa, non dimenticando, però, che il bello, e forse anche il difficile, viene proprio ora!

GINO PESCITELLI

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