Calcio, Serie B: a Bari l'arbitro Piccinini la combina ancora grossa e inguaia il Benevento (2-0) In primo piano

Sta per calare il sipario. La retrocessione è incombente. È dietro l’angolo, adesso. La paura - respinta, negli ultimi mesi, più con la mente che con i fatti - ha preso ormai il sopravvento. Il Benevento è inesorabilmente sulla graticola e, a questo punto della stagione, non sembra più potersi scollare dalla stessa.

Non che il match del “San Nicola” di Bari fosse un crocevia. Tutt’altro. Che i galletti fossero superiori ai giallorossi - dal punto di vista dell’organico, della società e del tifo - non era certo in discussione.

Il risultato dell’incontro che apriva al vero rush finale del Benevento, che affronterà - da ora - solo compagini alla propria portata (ammesso che esista una “propria portata”), in discussione lo è stato. Per poco, ma lo è stato.

L’undici di Stellone sembrava davvero avere tutte le carte in regola per impensierire fino in fondo i pugliesi. Certo, si sa: il Bari è così. Si schiaccia, concede il pallino del gioco agli avversari, poi riparte e punge tra le linee, sfruttando la qualità dei terminali offensivi e vincendo gli incontri con grande solidità difensiva.

Ma il Benevento sembrava peperino: ordinato e con abilità di palleggio. Pronto a sfruttare il caos del talentuoso Carfora (il classe 2006 è stato finalmente è coraggiosamente schierato dal 1’); in grado di recuperare tanti palloni nella metà campo avversaria con un pressing prolifico.

Poi, lo show dell’arbitro Piccinini, che quando vede i giallorossi si trasforma nella bestia nera della società sannita.

Andando per gradi: il direttore di gara, al 32’, ha sottratto un rigore solare al Benevento senza alcuna giustificazione. La girata volante di Pettinari, in piena area di rigore, ha impattato sulle braccia larghissime di Vicari: penalty netto. L’arbitro, in grado di non fischiarlo sul momento, è stato prontamente stoppato dal VAR per consentirgli di rivalutare l’azione. Ci si attendeva un fischio seguito dal suo indice rivolto verso il dischetto. Invece no: dito puntato in direzione opposta. Fallo in attacco per un contatto - inesistente - tra Viviani e Cheddira, molto prima degli sviluppi del cross e, quindi, del tiro. Ci sarebbe da stendere un velo pietoso per il numero di incongruenze in questo contro-fischio: valutazione dal campo dell’arbitro (letteralmente a 3 metri dal contatto) non rispettata; considerazione sballata di pericolosità in un normale scontro di gioco, per il quale lo stesso Cheddira - così come tutto il folto pubblico di casa - non aveva minimamente protestato. Una follia mai vista, quella confezionata da Piccinini ed Abisso (al VAR).

Il bis è stato servito 6’ più tardi, con la complicità di un folle, ingenuo, inaccettabile Acampora. Già ammonito (per un fallo inesistente; grave!), il centrocampista giallorosso - tra i migliori in campo, prima dell’ idiozia - ha affondato l’intervento su Pucino nella metà campo avversaria, senza possibilità alcuna di recuperar palla. Una pazzia senza alcuna giustificazione. Inspiegabile, tenendo presente del gravoso giallo già pendente a suo carico. Ebbene sì: ennesima prematura espulsione tra le fila giallorosse. Pesante, pesantissima: in grado di spegnere i 500 supporter beneventani in un attimo, lasciandogli assaporare l’andazzo dei restanti 50’ di gara in inferiorità numerica. È stato il punto di non ritorno, in cui si è palesata all’orizzonte l’ombra della retrocessione.

Il tris di Piccinini è giunto dopo appena 9’ della ripresa. Intervento in ritardo di Foulon (che con il calcio professionistico ha ben poco da condividere) su Cheddira, dopo che lo stesso aveva già calciato (fuori). Timide proteste, tutti pronti a battere il corner. Invece no: richiamo del VAR. L’arbitro ha consultato il monitor e, tornando, ha indicato il dischetto, tra gli applausi ironici del settore ospiti, nel quale tutti avevano già compreso come sarebbe andata a finire. Ennesimo scempio, culminato con la firma di Antenucci dagli 11 metri. Quasi una formalità, perchè che il Bari sarebbe andato in vantaggio, vincendo poi la partita, lo avevano capito già tutti. Presenti e non.

La sfida si è innervosita definitivamente ed il Benevento ha chiaramente perso la bussola. E nel momento di caos, è emerso chi il caos lo ha sempre avuto nella propria testa: Mattia Viviani. Un centrocampista dai limiti caratteriali evidenti, che gli hanno frenato una carriera promettente e che lo hanno consacrato come vittima anche al “San Nicola”. Due falli - uno più stupido dell’altro - in 6 minuti: 2 cartellini gialli. Benevento in 9 contro 11. Altra fesseria che si fatica a commentare. L’ennesima della sua orripilante stagione.

A quel punto, il 7º centro in campionato (dopo mesi di infortunio) di Folorunsho, sugli sviluppi della punizione causata da Viviani, ha provocato poca rabbia ai già rassegnati tifosi del Benevento. Sul tiro, deviato dalla barriera, sul palo del portiere, il Bari ha raddoppiato, ma il tifo nel settore ospiti è comunque decollato, continuando imperterrito a prendere quota fino al 90’ ed oltre.

Il Benevento ha perso, ancora una volta. Il gruppo squadra: chiariamolo. Non di certo il pubblico. E lo ha fatto con enormi demeriti, ma, diciamolo, anche con estrema sfortuna. Sfortuna per aver imbeccato sul proprio cammino il solito signor Piccinini di Forlì, che si è confermato non all’altezza della situazione, nè della categoria. Per l’ennesima volta.

Il 2-0 di Bari ha fatto discutere, ma di fatto ha delineato il percorso mortale che attende la Strega: la quota salvezza continua ad allontanarsi. I playout distano già 5 misure. Il Benevento sta semplicemente raccogliendo i frutti di una stagione disastrosa, colma di errori la cui valutazione era stata semplicemente ed inutilmente procrastinata.

È il momento di fare i conti con gli incubi: i giallorossi, penultimi a 29 punti, sono ad un passo dalla retrocessione in Serie C.

TABELLINO E PAGELLE:

BARI (4-3-1-2): Caprile 6; Pucino 6,5, Di Cesare 6,5, Vicari 6 (76' Zuzek 6), Mazzotta 6; Maita 6 (46' Morachioli 7), Maiello 6,5, Benedetti 6; Bellomo 6 (76' Molina 6); Antenucci 7,5 (89’ Matino s.v.), Cheddira 6 (66' Folorunsho 7). All. Mignani: 7.

BENEVENTO (3-5-2): Paleari 5,5; Letizia 6, Veseli 5,5, Tosca 6; Improta 5, Tello 4,5 (76’ Kubica 5), Viviani 3, Acampora 3, Foulon 4; Carfora 5,5 (71’ Karic 5,5), Pettinari 4,5 (66' Simy 5). All. Stellone: 6.

Arbitro: Piccinini di Forlì 3
Assistenti: Meli - Cipriani 5,5
IV Uomo: Pirrotta
VAR: Abisso 4
AVAR: Alassio

Marcatori: 56' rig. Antenucci (BA), 71' Folorunsho (BA)
Note - ammoniti Acampora (BE), Maita (BA), Letizia (BE), Tello (BE), Veseli (BE).

Espulsi Acampora (BE) al 38' e Viviani (BE) al 69', entrambi per doppia ammonizione.

Recupero: 2', 5'
Spettatori: 21.082

FRANCESCO MARIA SGUERA

Foto: fonte www.lagazzettadelmezzogiorno.it