Calcio, Serie B: la Strega rimonta il Parma con orgoglio e pareggia nel finale, ma la salvezza si allontana In primo piano

Il 1° maggio 2023 ha finito per spaccare in due i cuori giallorossi, divisi tra l’amarezza del risultato finale - (2-2) l’ennesimo pareggio, il 3° consecutivo - e la fierezza dovuta all’encomiabile reazione della Strega, in grado di rimontare, nella ripresa, un il doppio pesantissimo vantaggio dei crociati.

Ciò che resta, all’esito di un pomeriggio piovoso, è un dato di fatto piuttosto tangibile: Andrea Agostinelli, giunto ai piedi della Dormiente un po’ in sordina e nello scetticismo generale, ha ricompattato un ambiente marcio, ripristinando l’entusiasmo d’un tempo e rigenerando un Benevento pimpante ed orgoglioso. Presto (o forse già tardi) per dirlo, ma dei 4 tecnici susseguitisi sulla panchina giallorossa è certamente l’unico uomo che, nella più tetra difficoltà, è riuscito a trarre dal gruppo lo spirito necessario per provare a risalire la china.

È chiaro che la qualità degli ospiti, allenati da mister Pecchia, ha sconquassato l’equilibrio della gara del “Vigorito” sin dalle prime battute: l’estro del quartetto offensivo composto da Man, Bernabè, Benedyczak e Vazquez ha agonizzato la retroguardia sannita, incanalando gli emiliani sui binari del successo. Sono bastati 7’ al “mudo” Vazquez per servire un cioccolatino a Benedyczak, aggirando Glik e permettendo al polacco di beffare Manfredini in uscita. Il Parma ha poi collezionato 2 opportunità piuttosto ghiotte, con Benedyczak (su regalo di Letizia, respinto da Manfredini) e Man (che saltando l’estremo difensore giallorosso non ha centrato lo specchio). La Strega ha provato a scuotersi con un bolide di Acampora terminato largo, ma è rimasta in balia dei ducali, per distacco tra i migliori avversari visti a Benevento, quantomeno nella prima frazione di gioco.

La sorte, per l’ennesima volta, non si è schierata dal lato giallorosso, poiché appena dopo la mezz’ora Acampora ha fallito un semplice appoggio a porta sguarnita, colpendo Del Prato, già disteso a terra sulla linea in un disperato tentativo di salvataggio. Gol sbagliato, gol subito. Al 42’, il Parma ha siglato il raddoppio con un’azione meravigliosa: Benedyczak, imbeccato da sinistra sul filo del fuorigioco, ha sfornato un assist al bacio per Man che, tutto solo, ha depositato - in spaccata - in rete il gol dello 0-2.

Il Benevento della ripresa ha cambiato volto: facce agguerrite, voglia di rivalsa. Ciò che ai tifosi giallorossi mancava da troppo, troppo tempo. Sono bastati 180’’ per accorciare le distanze: cross di Schiattarella da destra - lì dove Letizia, sostituito a inizio ripresa, aveva precedentemente fallito in molteplici occasioni - e stacco perentorio di Ciano, che ha battuto un goffo Buffon all’angolino. Tripudio Benevento: i giallorossi hanno cominciato a crederci, schiacciando i crociati. Dopo le stravolgenti rotazioni negli scacchieri di entrambe le compagini, il neoentrato Camara ha sciupato una clamorosa opportunità per triplicare, tirando largo il proprio scavetto, a tu-per-tu con Manfredini. A 8’ dal termine, poi, la svolta: Cobbaut ha trattenuto e steso Ciano al limite dell’area. Fallo da ultimo uomo e cartellino rosso: Parma in dieci uomini. Sugli sviluppi, Acampora si è avventato sulla respinta della punizione schiantatasi sulla barriera, esplodendo un mancino poderoso, infilatosi nel set. Rete squarciata, Buffon fulminato, Benevento in delirio: 2-2.

Il recupero troppo esiguo (5’ erano certamente irrisori rispetto alle effettive perdite di tempo), però, ha generato una maldestra scelleratezza nel finale di gara: Viviani, certamente tra i più positivi degli elementi subentrati dalla panchina, ha sciorinato una frenesia che l’ha condotto a perdere 3 possessi fondamentali. Nell’ultima azione di gioco, poi, il cross di Foulon da sinistra è stato girato da Pettinari verso lo specchio, ma la debole conclusione si è spenta tra le braccia del Campione del Mondo del 2006.

Così, dunque, tra la bramosia di completare la rimonta ed i rimpianti di aver gettato alle ortiche i primi 45’ di gioco, ha prevalso un risultato perentorio: il pareggio per 2-2. Il Benevento ha combattuto con orgoglio, gettando finalmente il cuore oltre l’ostacolo. Tardi, se consideriamo che soltanto 3 giornate separano la compagine giallorossa dal termine del campionato cadetto, ma il tanto ambìto scossone c’è stato, catalizzando applausi ed incoraggiamenti dei supporter sanniti. Il bottino, però, è troppo magro per guardare ancora la classifica con gli occhi della speranza: il Benevento è ancora all’ultimo posto, a 32 punti. Sono ben 5, ormai, le lunghezze che separano la squadra di Agostinelli dalla zona play-out (ed anche dalla salvezza diretta, atteso il caos nella zona calda della classifica).

TABELLINO E PAGELLE:

Benevento (3-5-2): Manfredini 6,5; Veseli 6 (34’st El Kaouakibi s.v.), Glik 5, Tosca 5; Letizia 4,5 (1’st Carfora 6), Improta 4,5 (22’st Tello 5,5), Schiattarella 6 (14’st Viviani 6), Acampora 6,5, Foulon 5,5; Ciano 7,5, Farias 6 (22’st Pettinari 5,5). All.: Agostinelli: 6.

Parma (4-2-3-1): Buffon 6; Delprato 6, Balogh 5, Cobbaut 5, Ansaldi 6; Estevez 5,5, Sohm 6,5 (14’st Camara 5); Man 7 (14’st Mihaila 5,5), Bernabé 6 (43’st Juric s.v.), Benedyczak 7,5 (14’st Zanimacchia 5,5); Vazquez 7,5 (36’st Charpentier s.v.). All.: Pecchia: 6.

Arbitro: Sig. Ermanno Feliciani della sezione AIA di Teramo.
Assistenti: Sigg. Fabrizio Lombardo della sezione AIA di Cinisello Balsamo e Giuseppe Di Giacinto della sezione AIA di Teramo.
Quarto ufficiale: Sig. Ermes Fabrizio Cavaliere della sezione AIA di Paola.
VAR: Sig. Davide Ghersini della sezione AIA di Genova.
AVAR:  Sig. Marco Serra della sezione AIA di Torino.
Ammoniti: 28′ pt Ciano (B); 26st Glik (B), 43st Viviani (B), 45′ st +1′ Camara (P).
Espulso: 38′ st Cobbaut (P).
Angoli: 7-5 (Pt 5-4)
Recupero: Pt 1′; St 5′.
Spettatori: 7.137 abbonati; 1.439 paganti di cui 1.270 locali e 169 ospiti.

FRANCESCO MARIA SGUERA

Foto: fonte www.campanianelpallone.it