Calcio, Serie B: sconfitta bruciante al ''Marulla''... Cosenza batte Benevento 1-0 In primo piano
Il Benevento era chiamato a disputare a Cosenza un delicatissimo match infrasettimanale di recupero (28° turno), con - dinanzi a sé - la ghiotta opportunità di agganciare le ferme contendenti alla promozione diretta. Per i ragazzi di Fabio Caserta si trattava della quarta gara in dodici giorni. Pensare di vincere senza soffrire, non facendo i conti con un ambiente caldo come quello cosentino e, soprattutto, senza contemplare la stanchezza aleggiante nell’undici giallorosso, sarebbe stato davvero da ingenui. Il tour de force del Benevento ha prematuramente fatto registrare il primo pesantissimo k.o.: dopo 3 vittorie consecutive, infatti, la Strega si è arresa in Calabria. Nulla ha potuto contro la furia dell’ex Michele Camporese, che ha evidentemente un conto in sospeso con i campani. Per il centrale dei lupi - autore di una prestazione da oscar - si tratta del 3° centro contro i giallorossi da quando ha lasciato il Sannio, dopo le reti siglate con la maglia di Foggia e Pordenone. Un gol bellissimo ed importantissimo per il suo team, accompagnato da un’esuberante esultanza. Sinonimo di quanto quel colpo di testa fosse fondamentale per alimentare le speranze del Cosenza di rimanere in serie cadetta. Una vera boccata d’ossigeno per i rossoblù.
Il calcio, d’altronde, è (anche) questo. Uno sport in cui non sempre vince la squadra maggiormente attrezzata. Al contrario, trattasi di una disciplina in cui sovente tende a prevalere la compagine più cinica, in grado di gettare il cuore oltre l’ostacolo. I limiti del Cosenza erano evidenti, nonché incalzati da una ripresa arrembante della Strega. Eppure il risultato ha premiato i padroni di casa. E difficilmente avrebbe potuto recare una gioia agli ospiti, in grado di costruire un buon quantitativo di palle-gol, senza riuscire tuttavia a concretizzarle in nessuna occasione. D’altronde, se Farias - autore di una prova da 13 palle perse - al 25’ del primo tempo riesce a sparare alto a tu-per-tu con Matosevic, sprecando un cioccolatino di Viviani da pochi metri, pensare di trionfare in trasferta comincia ad essere piuttosto complicato. Già scendere in campo lontano dalle mura amiche, in serie cadetta, rappresenta un’insidia costante. Illudersi, poi, di poter disporre delle più disparate occasioni da rete, concedendosi perfino il lusso di sciuparne varie, evidenzia un ostacolo insormontabile ab origine.
Eppure il Benevento ce l’ha messa tutta. È stato indubbiamente autore di un’ottima ripresa, a differenza di un avvio di match palesatosi timido e soccombente. Un tiro di Acampora sparato largo da pochi passi; poi un tiro-cross teso di Letizia respinto dal portiere. Ma anche due inserimenti di Tello e Improta, poco scaltri e concreti davanti a Matosevic. Per non parlare del mancino da fuori di Viviani, di poco alto, o dell’azione in solitaria del solito Acampora, culminata con un sinistro defilato sparato addosso all’estremo difensore calabrese. Non va dimenticata neanche la traversa di Brignola in pieno recupero, con il Benevento già in svantaggio. Insomma: la Strega c’è stata; la sfortuna anche. Perché solo uno sciagurato calcio piazzato, battuto magistralmente da Florenzi ad una manciata minuti dallo scadere, volto a cercare la svettata di Camporese - smarcatosi da un distratto Vogliacco - avrebbe potuto ribaltare il favore dei pronostici ed indirizzare la gara in favore dei rossoblù. Ebbene così è stato.
Il disfattismo, però, ora serve a poco. L’occasione sciupata ha del clamoroso, non c’è dubbio. Ma vi erano già dapprima ben poche incertezze circa il fatto che la squadra sannita abbia poco da condividere con la promozione diretta nella massima serie. Le lacune da colmare sono ancora troppe, l’inesperienza - specialmente nella lettura dei momenti della partita, o ravvisata nella mancanza di cinismo e di cattiveria - regna ancora sovrana. D’altronde, l’inutilizzo per tutti i 90’ di pedine del calibro di Petriccione e Sau resta un mistero irrisolto. Specialmente se l’alternativa è utilizzare solo 3 sostituzioni su 5 con un risultato da recuperato.
Nonostante ciò, il Benevento non lascerà nulla d’intentato, è chiaro: la rosa è fin troppo attrezzata per non assaltare i primi due posti della graduatoria. Ma se ciò non dovesse accadere… amen: la formazione sannita sarà in grado di rimboccarsi le maniche e ripartire più forte di prima - eventualmente già con i play-off -, continuando a credere in un progetto che, ad inizio stagione, certo non ha prefissato il vincolante obiettivo di completare una rapida ascesa in Serie A in appena un anno.
Con il k.o. del “Marulla” - verificatosi per la prima volta dal 1986: 36 anni fa -, la Strega continua ad ormeggiare a ridosso del vertice della classifica. Il Benevento, infatti, rimane a quota 60 punti, al 5° posto della graduatoria. I 3 punti d’oro conquistati dalla truppa di mister Bisoli, d’altro canto, permettono al Cosenza di staccarsi dalla terzultima posizione occupata dal Vicenza di ben 4 misure, alimentando il sogno salvezza.
La Strega sarà di nuovo di scena lunedì 18 aprile: nel giorno festivo scenderà in campo a Pordenone - fischio d’inizio alle ore 15.00 -, proseguendo il proprio rush finale in cerca di immediato riscatto.
TABELLINO E PAGELLE:
COSENZA (3-5-2): Matosevic 6,5; Rigione 6, Camporese 7,5, Vaisanen 6; Di Pardo 5,5 (45’ s.t.: Liotti s.v.), Gerbo 5,5 (18’ s.t. Kongolo 6), Carraro 6, Florenzi 7, Situm 6,5; Caso 6,5 (45’ s.t.: Zilli s.v.), Larrivey 5,5 (27’s.t. Pandolfi 6). All.: Bisoli 6,5.
BENEVENTO (4-3-3):
Paleari: 6 - Assolutamente impotente sul gol. Per il resto, mai chiamato seriamente in causa.
Elia: 5,5 - Nella prima frazione di gioco soffre tremendamente Situm ed è in frequente ritardo. Cresce nella ripresa, dove c’è meno da difendere, quanto piuttosto da spingere. Non riesce però a bissare la buona prova sciorinata col Vicenza. (27’ s.t. Moncini: 5,5 - Meno bene dell’ingresso di domenica scorsa. Meno cattivo, meno lucido. Evanescente nel finale).
Vogliacco: 5 - Conferma un trend negativo preoccupante. Perde in marcatura Camporese che gli stacca in testa ed indirizza in rete il gol decisivo. Da ritrovare.
Barba: 6.5 - Qualche sbavatura in disimpegno, ma puntuale in fase di marcatura. Ad oggi offre maggiori garanzie del compagno di reparto.
Letizia: 6 - Affonda meno del solito, ma le combinazioni della catena di sinistra transitano sempre e comunque tra i suoi piedi.
Ionita: 5,5 - Ancora piuttosto opaco e timido. Quasi come se le incursioni da dietro di Elia ne inibissero gli inserimenti. Ancora una volta è lui il sacrificato del centrocampo per aumentare il peso offensivo dell’attacco a gara in corso. (38’ s.t. Brignola: 6 - Non si vedeva in campo da un po’, ma il suo ingresso è sufficiente. Genera una gran palla-gol con un bel sinistro da fuori, deviato da Matosevic sulla traversa).
Viviani 6,5 - Faro del centrocampo giallorosso. Detta i ritmi di gioco con grande padronanza e sicurezza, sebbene talvolta forzi troppo la giocata in fase di costruzione. In evidente crescita.
Acampora: 6,5 - Altra gara positiva. Meriterebbe mezzo voto in meno per l’occasione sciupata ad inizio ripresa da buona posizione, ma è sempre con i suoi inserimenti da sinistra che la Strega riesce a pungere le difese avversarie. Davvero una spina del fianco per il Cosenza.
Improta: 5,5 - Molto meno intraprendente del solito. Piuttosto affaticato, giustificato anche dal recupero dall’infortunio mai del tutto superato. Pecca di lucidità davanti al portiere e di tempismo negli inserimenti.
Forte: 5,5 - Battaglia e pressa alto, ma alla fine si deve arrendere anche lui: 0 occasioni nitide per lo squalo, impreciso nei pochi cross recapitatigli in area.
Farias: 4,5 - Soltanto un minimo di inventiva, dovuta alla sua esperienza, lo salva da un inesorabile 4. Il gol sprecato nella prima frazione di gioco è ingiustificabile. Idem il quantitativo di palle perse (13). Così non va. Non ci siamo proprio. (18’ s.t.: Tello: 6,5 - Uno dei più positivi. Il suo ingresso dà ordine alla ripresa dei giallorossi. Bravo a combinare nello stretto, ma soprattutto ad inserirsi. Gli manca un pizzico di cattiveria per fare gol, ma le sue giocate - in mezz’ora - risultano di gran lunga maggiormente apprezzabili di quelle eseguite dal Brasiliano in più di un’ora).
All.: Caserta: 5,5 - Sarebbe folle attribuirgli l’intera colpa della disfatta. Non è così. La Strega ha disputato una buona ripresa anche grazie ai suoi cambi. La domanda è: perchè utilizzare solamente 3 sostituzioni senza puntare - neanche per pochi minuti - su pedine fresche come Petriccione e Sau? Mistero.
ARBITRO: Simone Sozza di Seregno
Assistenti: Imperiale di Genova e Tolfo di Pordenone.
IV ufficiale: Saia di Palermo.
Var: Di Paolo di Avezzano.
A-Var: Di Monte di Chieti.
RETI: 43’ s.t. Camporese (C).
AMMONIZIONI: Elia (B), Larrivey (C).
ESPULSIONI: -
ANGOLI: 3-4
RECUPERO: 1’ + 4’
NOTE: Spettatori: circa 2.500 compresa rappresentanza ospite.
FRANCESCO MARIA SGUERA
Foto di Arturo Russo per Realtà Sannita ©