Calcio, Serie C - Nel derby tra Benevento ed Avellino perdono tutti: la Strega (0-1), i tifosi ospiti ed il servizio d'ordine In primo piano
Il derby campano disputatosi al “Ciro Vigorito” tra Benevento ed Avellino si è rivelato un autentico disastro su tutti i fronti. Ciò che resta è una pesantissima sconfitta incassata dalla Strega: un altro derby perso dopo quello di Castellammare, valido il terzo k.o. nelle ultime quattro gare. Per i lupi, infatti, è stato decisivo il gol di Patierno nella prima frazione di gioco.
Ma al di là del risultato, che quasi passa in secondo piano, è stata l’organizzazione del servizio d’ordine, che avrebbe dovuto garantire la massima sicurezza, a saltare agli occhi di tutti, risultando tremenda. A cominciare dal piano traffico, che ha paralizzato un’intera città: intere arterie chiuse, così come vie secondarie; esercizi commerciali chiusi, che nessuno risarcirà; prefiltraggio scellerato per i supporter di casa. Il tutto per evitare scontri tra le due tifoserie.
In realtà, si è steso un tappeto rosso per i tifosi ospiti, perché se i giallorossi hanno dovuto subire le paturnie di invadenti controlli, nonché il disagio di abbandonare i propri autoveicoli a km e km di distanza dallo stadio, recandosi poi a piedi, i supporter irpini hanno praticamente passeggiato nel capoluogo sannita, recandosi con estrema comodità nel fortino giallorosso, dove hanno poi confezionato una figura barbara. All’ingresso dei 1000 lupi nel settore ospiti - i quali avranno trovato i cancelli spalancati, non essendo controllati né circa il possesso del biglietto, né circa l’arsenale pirotecnico e introdotto allo stadio - ha conseguito il lancio di una quindicina di petardi e bombe carta, nonché di una ventina di fumogeni sul rettangolo verde, proprio nel momento in cui sul terreno di gioco erano ancora presenti i bambini che avevano accompagnato le due squadre, in attesa del fischio d’inizio. Un gesto meschino, stupido e scorretto, specialmente per chi millanta - con scarsa credibilità - di non sentire particolarmente il derby con la Strega. Una grezza, dunque, consentita solo da un inefficiente servizio d’ordine, che ha fatto flop su tutti i fronti e che dovrà pagare le conseguenze dello scempio consentito al “Vigorito” ieri sera.
Per quanto concerne il calcio giocato, il Benevento ha collezionato un’altra sconfitta gravosa. Il nuovo 3-5-2 organizzato da Andreoletti, che ha constato di Ferrante e Marotta come tandem offensivo di peso, ha finito per sfilacciare tutti i reparti, creando un buco enorme a centrocampo. Nonostante la Strega non abbia affatto sfigurato, dopo aver collezionato delle buone opportunità con Ferrante, El Kaouakibi e poi di nuovo Ferrante, la compagine giallorossa si è sbilanciata perentoriamente, spalancando un’autostrada all’Avellino. In ripartenza, al minuto 38’ Patierno ha aperto per Gori; cross in mezzo a cercare di nuovo il numero 9 che, sfilato alle spalle di un disattento Berra, ha punito Paleari in spaccata, mandando in delirio il settore ospiti.
Nella ripresa è salito in cattedra l’estremo difensore dei lupi, Ghidotti: impotente sul rigore in movimento sciupato da Ferrante, che ha cestinato l’ennesima opportunità della sua partita calciando largo, il portiere si è poi opposto ad un’incursione di Tello e ad un tiro dalla distanza di Talia. Dopodiché, Berra ha centrato un palo da due passi, non riuscendo a riportare la Strega in parità. Il forcing finale della Strega non ha prodotto i suoi frutti: è stato l’Avellino a sbancare Benevento per la terza volta nella propria storia, dopo i due derby vinti nel Sannio nel 1956 e nel 2012.
Il Benevento è crollato a -7 dalla vetta detenuta dalla Juve Stabia, ma soprattutto è incappato in una fase di depressione piuttosto angustiante: i risultati evidenziano che non appena si alza il livello delle compagini affrontate, la squadra di Andreoletti cede. Gli scontri diretti vinti, difatti, escluso quello con il Crotone, sono ancora zero. Un dato deludente per una squadra che, con le potenzialità di cui dispone, avrebbe potuto certamente fare di più.
TABELLINO:
BENEVENTO (3-5-2): Paleari; El Kaouakibi, Terranova (30' st Ciano), Berra; Improta, Karic (16' st Talia), Agazzi (30' st Bolsius), Pinato (19' pt Tello), Masciangelo; Ferrante (30' st Sorrentino), Marotta. All.: Andreoletti
AVELLINO (3-5-2): Ghidotti; Cancellotti, Rigione, Cionek; Ricciardi (29' st Benedetti), Armellino, Palmiero (32' st Pezzella), D'Angelo (28' st Casarini), Tito (19' st Falbo); Gori (29' st Sgarbi), Patierno. All.: Pazienza.
ARBITRO: Arena di Torre del Greco.
MARCATORE: 41' pt Patierno.
NOTE: spettatori 7.600. Ammoniti: Cionek (A), Improta (B), Sgarbi (A), Tello (B); Ghidotti (A), Patierno (A). Angoli: 5-5. Recupero: pt 5'. st 5'.
FRANCESCO MARIA SGUERA
Foto di Arturo Russo per Realtà Sannita ©