Carmine Valentino: 'Rei, una misura importante a sostegno delle famiglie in difficoltà' In primo piano

'Dal 1 gennaio 2018 parte il reddito di inclusione sociale, il nuovo sussidio economico introdotto con l'approvazione della legge delega contro la povertà. Le domande potranno essere presentate dal 1 dicembre 2017 e dovranno essere presentate presso i punti di accesso che verranno preparati dai Comuni. Il Comune invierà poi la domanda all'Inps che dovrà rispondere entro 5 giorni dal ricevimento della documentazione. Se approvato, l'assegno REI verrà erogato a partire dal mese successivo a quello di approvazione della domanda”.

Così il segretario provinciale del Partito Democratico, Carmine Valentino.

Come funziona? 

'Il reddito di inclusione sociale - spiega Valentino - è composto da due parti: un assegno mensile e un progetto personalizzato di reinserimento sociale e lavorativo. L'assegnazione del sussidio dipenderà anche dall'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) e dall'indice della situazione reddituale (cioè il reddito realmente a disposizione delle famiglie per far fronte alle spese di tutti i giorni). L'utilizzo di questo secondo criterio ha lo scopo di non escludere le famiglie che versano in stato di povertà ma che hanno la prima casa di proprietà. Purché non abbiano altri immobili che producano reddito.

In particolare, l'indicatore ISEE deve essere pari o inferiore a 6mila euro, e l'ISRE deve essere pari o inferiore a 3mila euro.

Vi sono poi dei vincoli patrimoniali

Il patrimonio immobiliare, esclusa la casa di proprietà, non deve superare i 20mila euro. E il patrimonio mobiliare (conti correnti bancari o postali; certificati di depositi e credito, buoni fruttiferi e assimilati, azioni e obbligazioni) non deve superare i 10mila euro. Una misura importante a sostegno delle famiglie più in difficoltà. Un contributo - conclude il segretario provinciale Pd - che arriva grazie allo stanziamento dal Fondo per la lotta alla povertà e ulteriori risorse per favorire l'inclusione attiva verso il lavoro, per un totale di circa 2 miliardi l'anno. Una risposta a chi, a causa della crisi, è rimasto indietro. E' un incoraggiamento a ripartire. Tutto questo grazie al Governo del fare. Gli altri fanno solo… chiacchiere'.

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