Diga di Campolattaro: 480 mln per un progetto di uso irriguo e potabile delle acque. Esulta Masiello In primo piano

La Giunta Regionale della Campania ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica delle opere per l’utilizzo potabile e irriguo delle acque dell’invaso della diga di Campolattaro, che rientra nel piano degli interventi per il miglioramento del sistema idrico regionale, per un valore complessivo di circa 480 milioni di euro. Lo comunicano le federazioni Coldiretti Campania e Benevento, che hanno battagliato - con l’impegno del presidente Gennarino Masiello in tutte le sedi - per chiedere di completare le opere di derivazione, sbloccando una cassaforte di 100 milioni di metri cubi d’acqua, il bacino artificiale più grande della Campania.

È una svolta storica - esulta il presidente Masiello - che accoglie finalmente gli appelli del mondo agricolo, della Coldiretti in particolare, e delle comunità sannite. Dopo quasi quarant’anni anni dal finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno, che investì oltre 69 miliardi di vecchie lire, la diga di Campolattaro potrà svolgere le sue funzioni. Un ringraziamento va alla Regione Campania e al presidente De Luca, per aver ascoltato le esigenze del territorio, e al presidente del Consorzio di Bonifica Sannio Alifano, Alfonso Santagata, per aver sostenuto questa progettualità. Oltre ovviamente ai vantaggi per i cittadini, che potranno contare su una nuova fonte di acqua potabile, le opere di derivazione e canalizzazione per uso irriguo consentiranno un cambiamento epocale per l’agricoltura della provincia di Benevento. La disponibilità di acqua permette una rivoluzione nelle colture, consentendo alle imprese agricole di puntare su produzioni ad alta redditività, oltre che facilitare gli interventi di soccorso in presenza di sbalzi termici dovuti ai cambiamenti climatici. Con il completamento delle opere, la diga di Campolattaro accompagnerà la crescita economica e sociale del Sannio”.

Il progetto prevede la realizzazione della galleria di derivazione di lunghezza pari a circa 7,5 km, utilizzabile sia per uso irriguo che potabile. L’uso irriguo rappresenterà oltre il 60% della portata massima derivata, pari a 7.600 litri al secondo. L’opera di derivazione termina in un impianto idroelettrico per la valorizzazione energetica. È prevista, inoltre, la realizzazione dell’adduttore primario irriguo a servizio del comprensorio della Valle Telesina, per uno sviluppo di circa 20 km. Il piano realizzerà anche un impianto di potabilizzazione con potenzialità nominale di 3.000 litri al secondo, di un serbatoio di accumulo da 30.000 metri cubi e dell’adduttore di collegamento con l’Acquedotto Campano del Torano Biferno, per uno sviluppo di circa 29 km. Le opere di potenziamento ed integrazione dei sistemi acquedottistici dell’area della provincia di Benevento prevedono anche il rifacimento della diramazione dall’Acquedotto Campano per Benevento per uno sviluppo di circa 32 km, l’integrazione della fornitura idrica negli acquedotti dell’Alto Calore con un impianto di sollevamento, condotte di collegamento per uno sviluppo di circa 12 km e serbatoio di compenso da 4.000 metri cubi. Infine è prevista l’integrazione della fornitura idrica dei Comuni dell’Alto Fortore ricadenti nel “Sistema Molisano Destro” con un impianto di sollevamento e condotta premente di sviluppo pari a circa 28 km.