'E' tempo di fare chiarezza sulla vicenda mensa'. Lo chiedono a gran voce Farese e Sguera In primo piano

Ancora un intervento dei consiglieri comunali di opposizione al Comune di Benevento, i pentastellati Marianna Farese e Nicola Sguera, sulla vicenda della mensa scolastica.

Pubblichiamo di seguito la loro nota in forma integrale.

“La pronunzia del TAR Campania di ieri segna una chiara vittoria dei genitori che, tassandosi, hanno contestato un “Regolamento” che il M5S di Benevento aveva duramente attaccato nella seduta estiva in cui fu approvato. La Giunta Mastella riteneva di aver trovato la scorciatoia per risolvere un’annosa questione e far quadrare tutti gli interessi in campo. Avevamo avvisato il sindaco della pericolosità di questa scelta. Purtroppo, in attesa di una soluzione governativa o di un chiaro indirizzo giurisprudenziale, e non essendovi stato alcun investimento su un nuovo centro di cottura comunale, sarebbe stato opportuno un atteggiamento più prudente, una soluzione-ponte (che noi provammo a suggerire nell’Assemblea aperta del 17 marzo, per altro ricordando come l’Amministrazione fosse già in ritardo, qualunque strada volesse intraprendere).

Abbiamo chiesto vanamente che lo scorso Consiglio comunale fosse dedicato alla mensa, aprendolo a quanti vivono il disagio sulla propria pelle. Abbiamo ribadito la richiesta formalmente con altri consiglieri di opposizione.

La amara constatazione è che, malgrado le sollecitazioni, il sindaco e il suo entourage non hanno elaborato un piano alternativo. L’arroganza ha obnubilato una corretta pianificazione che doveva prevedere un’ipotesi percorribile nel caso in cui il TAR avesse bocciato o congelato il “Regolamento” e la coincidenza tra tempo pieno e mensa.

Che fare, dunque, ora? In realtà è tutto più semplice di quanto lo si voglia far apparire: il Comune ha l’onere di organizzare e offrire un servizio mensa di qualità (non obbligatorio per le famiglie!), garantendo la possibilità di verifiche e controlli da parte dei genitori e degli organi preposti. Le scuole hanno l’obbligo di garantire il tempo pieno, e di conseguenza il consumo di un pasto a ora di pranzo, che è tempo scuola. Il TAR ha ribadito questa ovvietà, spesso dimenticata: i dirigenti scolastici sono i veri responsabili nel garantire alle famiglie l’ordinario svolgimento del tempo scuola, a prescindere dalla attivazione del servizio pubblico di refezione scolastica. Come abbiamo avuto modo dire: è tempo di far chiarezza sulle  responsabilità ed è giunta l’ora di un nuovo protagonismo da parte loro.

Quale deve essere la stella polare in questo tempo di incertezza normativa? Ovviamente la circolare del Miur del marzo 2017 in cui si raccomanda, tra le altre cose, «l’interlocuzione serena e costruttiva con le famiglie». Spiace dover ricordare al sindaco e all’assessore Del Prete che il MIUR, ritenendolo ridondante, ha evitato di specificare: con tutte le famiglie...

Non sappiamo cosa intenda fare Mastella. Lui, di solito così loquace, rispetto alle questioni decisive pare diventare afasico... «Perseverare diabolicum», in ogni caso. Pare che però questa Amministrazione abbia tendenze masochistiche che tollereremmo volentieri se non avessero ripercussioni sui cittadini. Dunque, attendiamo un ravvedimento che potrebbe manifestarsi immediatamente con la convocazione da parte del presidente De Minico del Consiglio aperto richiesto dalle minoranze con istanza protocollata il 26 settembre, quindi non andando oltre la metà di settembre per ottemperare a quanto previsto dall’art. 39, comma 2 del TUEL: «Il Presidente del consiglio comunale [...] è tenuto a riunire il consiglio, in un termine non superiore ai venti giorni, quando lo richiedano un quinto dei consiglieri»”.

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