Emergenza Coronavirus, Altrabenevento scrive a Mastella: ''Accettiamo l'invito a collaborare'' In primo piano

Lotta al Covid-19, Altrabenevento scrive una lettera al sindaco del capoluogo sannita, Clemente Mastella, asserendo: “Accettiamo il suo invito alla collaborazione per affrontare l'emergenza Coronavirus”.

Di seguito, riportiamo in forma integrale il testo della missiva inviata questa mattina, via PEC, dal presidente dell’Associazione Altrabenevento, Sandra Sandrucci, al sindaco di Benevento Mastella.

Ieri Lei ha chiesto collaborazione ai cittadini, alle forse politiche, ai sindacati e alle associazioni per affrontare meglio l’emergenza coronavirus ma poi ha annunciato, ancora una volta, querele per notizie false e procurato allarme senza spiegare chi sarebbe l’autore. Forse fa riferimento ad alcuni video o anonimi messaggi audio, che certamente non condividiamo per la forma e per la sostanza, ma Lei allude anche ai “soliti noti” che fanno allarmismo. Le chiediamo di essere più chiaro per evitare di sparare nel mucchio creando in tal modo altre dannose polemiche.

Nei nostri confronti ha già annunciato l’ennesima querela perché abbiamo chiesto informazioni ufficiali su quanto accade all’Ospedale San Pio, fornendo anche notizie che poi sono state confermate dalle autorità sanitarie. Le sue querele e i nostri esposti alla magistratura faranno il loro corso ma questo non ci impedisce di collaborare affinché la città affronti questa emergenza con determinazione, senza dover subire, continuamente, gravissima ed immeritata colpevolizzazione.

I cittadini stanno facendo grandi sacrifici, con grande senso di responsabilità (tranne pochissimi casi) e subiscono anche il bombardamento mediatico continuo sulla necessità di rispettare le regole che in verità non sono chiare o sono contraddittorie (Decreti del governo, ordinanze del presidente della Regione e ulteriori disposizioni del sindaco che molto spesso non si sa neppure dove sono pubblicate).

I sacrifici e le privazioni sono tanti, la paura c’è già ma le autorità preposte devono consentire ai cittadini di conoscere le regole senza continue e dannosissime drammatizzazioni. Anche il terrore psicologico crea danni gravi alla salute!

Fornire informazioni precise è indispensabile: i cittadini sono in quarantena generalizzata ma hanno il diritto di sapere la verità e capire come le autorità preposte stanno affrontando l’emergenza. Per questo motivo proprio non riusciamo a comprendere perchè Lei si risente tanto ogni volta che chiediamo di sapere cosa si sta facendo per isolare il focolaio Ariano Irpino.

In quel paese ci sono 73 persone positive al coronavirus (il 40% di tutti quelli accertati in tutta l’Irpinia), alcuni sono stati ricoverati all’ospedale San Pio e uno è morto proprio ieri.

Dopo il ricovero dei primi due pazienti provenienti da Ariano sette sanitari dell’ospedale sono risultati positivi ai test covid19. E’ necessario capire cosa è successo e questa esigenza la manifestano in tanti (diversi giornalisti, il presidente del Consiglio Comunale, la dottoressa Pina Pedà, alcuni sindacati, Civico 22, il centro sociale LAP Asilo 31, le associazioni Radici e IoxBenevento, Fratelli d’Italia e il Movimento 5 Stelle). Si deve capire perché i sanitari a rischio non sono stati messi in quarantena ed è necessario sapere cosa si può ancora fare per evitare che il contagio si possa espandere ad altri sanitari e quindi agli ammalati.

L’accertamento della verità è la migliore risposta ad allarmi immotivati che crescono proprio perché le autorità non rispondono o lo fanno con ritardo e in modo confuso.

Siamo anche convinti che tutti dobbiamo abbassare i toni, ma lo deve fare anche Lei. Abbiamo già subito uno stress non indifferente per la crisi amministrativa causata dalle sue dimissioni (ancora incomprensibili) date e ritirate con i relativi riferimenti a consiglieri “arraffa arraffa” o “zucaruote”, ma adesso, in piena emergenza coronavirus dovrebbe evitare di definire quotidianamente “imbecille”, “idiota”, “sciacallo” chiunque si permette anche solamente di fare qualche domanda.

Comprendiamo che lei possa essere stressato, ma in verità non abbiamo capito perché deve fare tutto da solo. Sono scomparsi gli assessori e i consiglieri, non si sa cosa fa il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile, i cittadini devono telefonare direttamente sempre e solamente al sindaco e devono consultare il suo profilo facebook per avere informazioni. Non si può affrontare in questo modo un’emergenza così grave!

Siamo disposti, ripetiamo, ad accogliere il suo invito “collaboriamo tutti contro il coronavirus”. Potremmo dare una mano anche ad aggiornare il sito internet dell’Ente o curare, sempre in modo assolutamente gratuito, iniziative per diffondere maggiori informazioni sull’emergenza. Aspettiamo Sue indicazioni operative”.