Energie rinnovabili: il duello verbale Vigorito - Lombardi In primo piano

In 30 anni da cronista, mai avevo assistito ad un attacco così diretto di un presidente confederale nei confronti di un’autorità locale, presente come ospite, durante un evento pubblico. È successo nell’assemblea di Confindustria Benevento tra Oreste Vigorito e il presidente della Provincia, Nino Lombardi, di recente eletto con un voto quasi plebiscitario da sindaci e amministratori locali del Sannio. Ecco il Vigorito-pensiero espresso in occasione della Assemblea e nella qualità di presidente di Confindustria e la risposta data pubblicamente l’indomani, a chiusura dei lavori del Consiglio provinciale, dal presidente Nino Lombardi. Un testo che permette al lettore di conoscere l’esatta dichiarazione dell’uno e dell’altro e non solo una o due frasi, estrapolate dal contesto, riportate da organi di stampa e social media.

VIGORITO (7 marzo 2023)

Caro presidente della Provincia, quando si parla… -e lo dico a malincuore perché è una materia che mi riguarda direttamente come imprenditore, ma mi creda, sono settant’anni che parlo di interessi generali e non di interessi personali- quando Lei dice “ci vuole un Piano energetico”, dimostra di non conoscere che c’è un Piano energetico; quando Lei dice che quelle operazioni di restyling dell’attività “devono salvaguardare i vigneti”, non sa evidentemente che nei vigneti non si può costruire. Lei non sa che le Regioni hanno realizzato le “aree idonee” o, altrimenti, pensa che debba fare un altro Piano anche Lei: lo voleva fare anche un suo predecessore, anche lui voleva fare i Piani energetici e al quale io spiegai che i Piani energetici, sono di competenza regionale. Poi ci lamentiamo della burocrazia: quale? Quella che dà fastidio a noi personalmente o quella che blocca lo sviluppo? Perché il problema è tutto qui. Ogni tanto bisognerebbe anche conoscerle le regole. Personalmente ho avuto uno “scontro” con la Regione Campania sulle attività che riguardano le energie rinnovabili, ho avuto difficoltà con l’ufficio della Regione Campania, ma poi ho dovuto accettare l’idea che l’ufficio della Regione Campania, e lo dice Vigorito, è l’ufficio che funziona meglio di tutte le altre Regioni: i tempi di autorizzazione dell’ufficio regionale sono di un anno o poco più. E so che il presidente, proprio in una nostra Assemblea, dichiarò che avrebbe realizzato l’Ufficio Speciale, cosa che mi risulta stia facendo: ha impiegato un anno e mezzo anche lui, ma penso che ‘la bacchetta magica’ non la tenga nemmeno il presidente De Luca. Ma c’è una cosa che sfugge a tutti: l’industria delle rinnovabili… -che non è come mettersi l’antenna per vedere la televisione, eh!- solo in quest’area dà lavoro a 4.000 persone; qualcuno di voi forse lo sa che l’industria delle rinnovabili di questa regione consente l’utilizzo di energia in loco, che non viene pagata perché viene fatta dal vento o dal petrolio, ma perché la portano a casa vostra: l’energia, l’acqua, si pagano non perché “si sfrutta il territorio” ma perché c’è qualcuno -c’è l’Enel, c’è l’Eni o non so chi- che la porta a casa. Si paga il servizio, non l’energia. È questa l’informazione. E in tutti i paesi dove esiste l’industria delle rinnovabili, per legge prendono il 3% sul lordo del fatturato: da un lato abbiamo lo Stato che incentiva, dall’altro abbiamo lo Stato che prende il 3% del fatturato, perché obbliga a darlo ai Comuni. Qualcuno lo sa che in alcuni di questi Comuni le cointeressenze di aree comuni hanno consentito la creazione di cooperative, la realizzazione di case per anziani, la realizzazione di qualche piccola infrastruttura, la realizzazione di qualche casa per i più bisognosi; forse bisognerebbe impararlo prima di dire “No o sì” perché si “sacrifica un paesaggio”. La parola è “sacrifica, è vero; io penso che anche quando studiarono la costruzione della piramide nel deserto non erano d’accordo, specialmente gli ebrei, che la costruirono. Oggi la vanno a visitare; mentre qui non li visiterà nessuno, perché arriverà il momento che si toglieranno -caro presidente De Luca, lei lo sa- e non sarà stato tolto nulla al mondo, perché non rimane nulla quando avremo risolto il problema. Oggi 1 macchina nuova sostituisce 7 macchine vecchie; il che significa che una delle aree della provincia di Benevento, il Fortore, potrà passare dalle 240 turbine che ci sono oggi a 48 turbine. C’è stato anche qualcuno che mi diceva: “Adesso che la gente si è abituata a vedere le turbine, che facciamo, le togliamo?”. Ma come, sono vent’anni che ci chiedono di toglierle, adesso che le vogliamo togliere la gente si è abituata? Io credo che bisogna avere sempre un equilibrio. (…) In altri due anni di mandato, faremo in modo di essere sempre presenti; l’unica cosa che io chiedo, è di ricordarsi che non esiste distinzione tra industria e persone: avete mai visto un’industria senza personale o una forza lavoro senza industria?”.

NINO LOMBARDI (9 marzo 2023)

Ecco il punto di vista espresso dal presidente Nino Lombardi, sollecitato in qualche modo da consiglieri provinciali, sindaci e amministratori locali presenti alla Rocca in chiusura dei lavori consiliari. Sviluppo e crescita, non è solo vento: per noi è pure altro. Il territorio che noi conosciamo è sicuramente enogastronomia, è agricoltura, è patrimonio culturale, è patrimonio ambientale; e giacché noi lo conosciamo e ne siamo Ente Regolatore, lo vogliamo anche ‘difendere’. Sappiamo, sì, che le energie rinnovabili stanno a rappresentare un momento di crescita e sviluppo, ma nel rispetto del territorio. Tengo qui a precisare, per quelle che sono state anche delle comunicazioni… voglio dire più euforiche che lucide, che il Piano energetico, la Regione Campania non lo tiene: non a caso si fanno richieste puntuali su quelle che sono le “autorizzazioni”. Invece la Provincia può tranquillamente individuare tutte quelle aree dove “non s’insediano”, praticamente, questa tipologia di impianti perché (quelle aree, ndr) possano vivere in coerenza con quella parte del territorio del Sannio. Io ho solo precisato, come è stato nel caso di Pietrelcina, non penso che il sito religioso che sta a rappresentare la massima immagine del Cristianesimo, può ospitare pale eoliche: in testa a San Pio, io vedo più l’aureola che una pala eolica. Non è una considerazione mia, è politica e credo sia di tutti. Aggiungo una sola comunicazione per quanto riguarda il problema “reticoli fluviali principali e secondari”, tema anch’esso oggetto di discussione dell’assemblea di Confindustria. Insieme all’Università abbiamo individuato (ma è ancora un dato dinamico) circa “35 criticità”: vale per i reticoli fluviali principali e secondari, dove tutti siamo consapevoli d’individuare una sola grande opportunità, che è quella dell’istituto della “compensazione”. Questo procurerebbe che cosa? La manutenzione e messa in sicurezza, da una parte, ma porterebbe anche una ‘risorsa’: l’utilizzo degli inerti che, per la concentrazione di interventi anche strategici sul nostro territorio, apprendo che noi “li importiamo dal Molise e dalle Puglie”, raddoppiando e a volte moltiplicando anche i costi. Ecco, noi cerchiamo di ragionare in direzione di quello che è il tessuto produttivo: per me, valorizzare e far crescere il tessuto imprenditoriale, significa operare in questo modo. Non mi affretto mai in quelle che sono dichiarazioni di carattere populista, io il territorio lo vivo nella sua dimensione più ampia, che rappresenta vocazione, storia e tradizione. Mai un solo comparto ha fatto crescere o ha fatto sviluppo in un territorio. Se invece tutti i comparti si coniugano, in poli d’interesse, possiamo lavorare veramente per lo sviluppo del Sannio”.

GIUSEPPE CHIUSOLO