Energie rinnovabili: mercato, paesaggio, territorio In primo piano

In provincia di Benevento negli ultimi 20-25 anni si è andato estendendo un rapporto, spesso polemico ed anche litigioso, tra mondo della produzione di energia eolica e istituzioni locali, sui problemi inerenti il mercato, il paesaggio e il territorio.

Anche questi aspetti del settore energetico, rispetto allo “sviluppo dell'auto elettrica” sono emersi nel convegno indetto dall’Automobile Club di Benevento il 18 marzo u.s. a San Marco dei Cavoti.

Vi è necessità di sviluppare la produzione di energie rinnovabili anche per agevolare la transizione da automobili a motore verso le auto elettriche.

Intanto il Governo italiano, pur di recuperare il deficit energetico, del quale il nostro Paese è il principale sofferente in Europa, mira a ridurre i tempi delle autorizzazioni per l’insediamento di parchi eolici, però senza eccessive preoccupazioni per la scelta dei siti e dell’ampiezza degli impianti, cioè senza particolare attenzione ai possibili conseguenti danni ambientali, nonché alle attese di risarcimenti e compensi al territorio.

Il mercato delle rinnovabili oggi è totalmente dominato dalle imprese del settore energetico che vi traggono grandi guadagni e peraltro quasi tutti danno l’impressione di aver titolo e diritto di estrarre e sottrarre energia senza alcun limite.

L’ambiente ed il paesaggio spesso subiscono cambiamenti ed anche danneggiamenti da quegli insediamenti, i quali possono suscitare clamorose contestazioni da parte dei movimenti ecologisti: contestazioni che comunque procurano scarsi risultati per il territorio, anzi in qualche modo involontariamente favoriscono il comportamento delle imprese del settore.

Peraltro non va sottovalutato che ci troviamo in un momento storico in cui le energie rinnovabili, in Italia come in tutt’Europa, sono fattori di pace, oltre che di sviluppo economico e di tutela ambientale.

Pertanto si possono aprire prospettive di grande rilievo anche per la nostra provincia. L’abbiamo già detto, qui sui colli sanniti, sono state istallate circa ottocento pale eoliche su una superficie inferiore a 100mila ettari, per cui non è il caso di destinarvi altri insediamenti, anche perché siamo ormai giunti all’eolico di seconda generazione, costituito da nuove pale che hanno la capacità produttiva cinque-sei volte superiore a quella delle pale attive oggi. Meno occupazione di suolo, più capacità produttiva di elettricità.

Ha ragione, quindi, il sindaco di Pietrelcina quando contesta il progetto di insediare un parco eolico nel territorio tra Pietrelcina e Pesco Sannita, cioè in un'area interessata da un animato turismo religioso.

A tal proposito è risultato strano che il presidente di Confindustria abbia contestato al presidente della Provincia il diritto-dovere di intervenire per difendere quel particolare paesaggio, come se la gestione del paesaggio non competesse alle istituzioni locali.

In ogni caso va pure detto che la Provincia, unitamente a tutti i Comuni direttamente interessati, dovrebbe sentirsi impegnata a rivendicare adeguati ristori e risarcimenti per le comunità del territorio e quindi sollecitare la Regione a stabilire non solo le norme per l’occupazione del suolo ma anche e contestualmente le modalità di compensazione ai territori dai quali tali risorse vengono estratte. Quindi sul territorio investimento produttivo ma non aggressiva occupazione.

Si vadano a leggere la legge che ha emanato la Regione Basilicata al fine di risarcire e compensare i cittadini dei Comuni nei cui territori viene estratto il gas.

Questo vale, anche, per l’estrazione dell’energia solare, che è spesso oggetto di selvaggio insediamento sui terreni agrari, nei quali invece dovrebbe essere consentito soltanto agli agricoltori di impiantare pannelli fotovoltaici, come attività integrativa della produzione agricola, cioè agrivoltaico.

Mercato, paesaggio e territorio sono ambiti nei quali le comunità locali finora non hanno esercitato un ruolo determinante, e se ne vedono i risultati.

Dal convegno dell’Automobile Club è emerso che inevitabilmente tra 20-25 anni circoleranno soprattutto auto elettriche, quindi aumenterà enormemente la domanda di energie rinnovabili, con interessanti prospettive per i luoghi in cui esse vengono estratte.

Prospettive positive, quindi, se le energie verranno estratte e cedute con i criteri e la logica di Enrico Mattei. Cioè, il principale rendimento deve rimanere al territorio che esprime quelle fonti energetiche.

ROBERTO COSTANZO