I 90 anni senza paura di Roberto Costanzo In primo piano

Per festeggiare i suoi novant’anni l’onorevole Roberto Costanzo ha scritto un libro “Visti dal Sannio”, che sarà presentato prossimamente per le Edizioni Realtà Sannita.

Costanzo taglia questo importante e ambito traguardo in splendida forma, ancora attivo non solo nella quotidianità che divide con l’amata moglie Maria Pedretti, ma anche nella vita pubblica che lo ha visto sempre protagonista nel Sannio sin dal lontano 1948, ovvero da oltre settant’anni.

È infatti proprio in quell’anno che egli si avvicina alla politica agli albori della Repubblica e, nello stesso tempo, si dedica alle attività dell’associazionismo agrario, settore che conosce molto bene essendo nato a San Marco dei Cavoti il 27 novembre 1929 da Michele, affermato imprenditore locale, e da Clementina De Antonellis; cresciuto in una famiglia numerosa e molto unita, frequenta dapprima il Collegio de La Salle a Benevento e poi quello di Santa Maria a Roma conseguendo infine la laurea in Sociologia, ma è appena diciannovenne, come si è detto, quando inizia ad animare le attività delle Acli e della Coldiretti ove organizza il Movimento Giovanile finché, giovandosi di una determinante esperienza formativa nelle organizzazioni agricole degli Stati Uniti, arriverà a ricoprire nel 1963 la carica di dirigente della Federazione Provinciale Coldiretti di Benevento.

Nel frattempo si interessa anche alla politica e, a ventun anni, si iscrive alla Democrazia Cristiana iniziando un lungo e brillante percorso: nel 1960, infatti, è eletto consigliere comunale a San Marco dei Cavoti (carica che terrà per un decennio), mentre nel 1964 entra a far parte del Consiglio Provinciale di Benevento come consigliere e assessore restandovi fino al 1970, quando è eletto alla Regione Campania, istituita in questo stesso anno, e dove sarà consigliere e assessore all’Agricoltura.

Protagonista di sempre maggior rilievo nella Democrazia Cristiana, vi riveste vari ruoli a cominciare da quello di segretario di sezione, poi segretario provinciale e infine componente della Direzione nazionale, mentre nel 1979 viene eletto Deputato Europeo e riconfermato nel quinquennio 1984-1989, ricoprendo nel contempo svariate altre cariche tra cui quelle di Presidente degli europarlamentari della DC, Presidente della delegazione per le relazioni Europa-Canada, Vicepresidente della commissione per la politica regionale e l’assetto territoriale, nonché componente delle commissioni per le relazioni economiche esterne (1984-1989), per i problemi economici e monetari e la politica industriale (1984-1987) e per l’agricoltura, la pesca e l’alimentazione (1987-1989).

L’impegno politico tuttavia non lo distoglie dal sempre vivissimo e pratico interesse per lo sviluppo sociale, economico e agrario, che lo vede sempre in prima linea legando il suo nome e un concreto impegno, tra l’altro, alla fondazione delle Casse Rurali ed Artigiane a cominciare da quella del paese natio, nonché alla promozione di consorzi e sodalizi per la produzione, la promozione e la tutela dei prodotti del Sannio.

Oltre alle cariche dirigenziali in Coldiretti e Confcooperative, è anche membro dell’Accademia Nazionale di Agricoltura e Presidente nazionale dell’Associazione Agrituristica Terranostra, ma è soprattutto per il lungo mandato di Presidente della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Benevento (dal 1991 al 2004) che Costanzo lascia un segno forte e tangibile grazie alle innumerevoli iniziative promosse - spesso anche a titolo personale - e rivolte a valorizzare le risorse agroalimentari e artigianali dell’amato Sannio attraverso mostre, convegni, pubblicazioni e interventi sul territorio, cui si affiancano articoli e libri.

Giornalista pubblicista e vice presidente nazionale dell'associazione Stampa Agricola, collabora infatti all’Enciclopedia Agraria e sin dal 1970 è autore di importanti saggi tutti incentrati sulla Campania e il Sannio, nei quali traspone la propria esperienza sia nel settore agricolo che in quello politico il quale, per oggettiva longevità di carriera, gli consente peraltro di compiere validissime analisi storiche ed europeistiche come dimostrano i titoli di alcune sue opere: La politica a Benevento nei primi cinquant’anni della Repubblica, Scenari di politica agricola in Campania: dalla prima conferenza agricola regionale alla Pac del mercato globale, Parliamo d’Europa, Europa no Europa si, Campania prospettive: riassetto dell’agricoltura come condizione di sviluppo globale, Campania si, Campania no e La Campania non finisce a Capodichino.

Nel ripercorrere gli oltre settant’anni di attività pubblica di Roberto Costanzo, non si può altresì omettere che egli l’ha svolta in un periodo particolarmente complesso sia della storia e sia della politica, ovvero soprattutto in quel cinquantennio fatto di luci e ombre e che vide la Democrazia Cristiana dapprima affermarsi come primo partito nazionale e poi miseramente finire sotto i colpi di Tangentopoli e del crollo della Prima Repubblica; protagonista di primo piano in tutto questo mezzo secolo, egli si è però sempre distinto dai suoi colleghi poiché a ben guardare, e senza lasciarsi influenzare da giudizi ideologici, ha inteso la politica non per un fine personalistico, bensì quale strumento per il bene collettivo, così come dimostrano non solo gli innumerevoli progetti ideati e realizzati, ma ancor più la percezione comune che nell’intero Sannio si ha ancora oggi dell’onorevole Costanzo (e ci perdonerà se lo chiamiamo così pur sapendo che gli è poco gradito), il quale è conosciuto, stimato e apprezzato soprattutto come uomo, per l’impegno e la tenacia in ogni sua iniziativa.

Oggi che i tempi consentono di dare di lui anche un giudizio “storico”, ci si accorge infatti che in fondo non è mai stato il politico “attaccato alla poltrona” o interessato unicamente alle proprie ambizioni, né tantomeno è stato un politicante improvvisato senza ideali e pronto a cambiare partito in base alle convenienze o ai sondaggi elettorali.

Novant’anni, dunque, trascorsi non a Roma vicino ai palazzi del potere, bensì tra Benevento, la sua bella villa-azienda in campagna e la casa di San Marco circondato dall’affetto dei fratelli, della sorella, dei nipoti e, lungamente, dell’adorata mamma scomparsa ultracentenaria.

Novant’anni “senza paura”, perché la vita gli ha concesso di veder realizzate tante idee e di svolgere ogni incarico seguendo un ideale e nell’interesse della collettività, ma specialmente perché a dispetto dell’età anagrafica oggi Costanzo conserva ancora la grinta di un ragazzo: guida, legge, scrive, ama confrontarsi con i giovani, è attento ad ogni fatto di cronaca e di politica e non fa mai mancare le sue acute analisi critiche né tantomeno qualche consiglio a chi si interessa della vita politica e amministrativa e, ripercorrendo la propria lunga e proficua esperienza personale a confronto con realtà attuale, esorta saggiamente a valutare e ponderare ogni cosa e agire poi con la necessaria diplomazia.

A questo punto, augurare a Roberto Costanzo una lunga e serena vecchiaia con la formula di rito per un novantenne, significherebbe quindi fargli un torto. Che dire allora? Semplicemente buon compleanno Onorevole, perché siamo certi che la sua - se e quando arriverà - sarà comunque una vecchiaia attiva, lucida, saggia e sicuramente ricca di ricordi, ma anche di insegnamenti sempre attuali e di progetti da realizzare. E attendiamo dunque di leggerli nel suo ultimo libro, spegnendo intanto idealmente assieme a lei le novanta candeline.

ANDREA JELARDI

Foto di Mario Pedicini per Realtà Sannita ©