Il 'Ponte della Valle di Durazzano' un bene culturale da tutelare e valorizzare In primo piano

Paesaggio e Beni culturali, la forza della ri-conoscenza e' un seminario che si e' svolto nel pomeriggio del 24 maggio a Durazzano, presso l'Auditorium Giovanni Paolo II.

L'argomento specifico, o se volgiamo il “caso”, come indicato dagli organizzatori (Ordine degli architetti, p.p. e c. di Benevento, Comune di Durazzano, Centro Unesco di Caserta), è stato il “Ponte della Valle di Durazzano”, pensato sia come bene culturale immerso “nel paesaggio del territorio autoctono” sia come elemento della “conoscenza come potere di trasformazione e tutela”.

Il ponte della Valle di Durazzano è uno dei tre ponti che mettono, per così dire, in comunicazione le tre valli di Moiano, Durazzano e Maddaloni, per consentire il trasporto delle acque dalle sorgenti del Fizzo (alle falde del Monte Taburno) alla Reggia di Caserta, secondo i desideri del re Carlo III di Borbone, percorso poi battezzato come acquedotto Carolino.

Già nel 2006 fu avviato un protocollo d’intesa tra Provincia e Soprintendenza Bappsae di Benevento e Caserta, Agenzia del demanio di Caserta e facoltà di Ingegneria della seconda Università degli studi di Napoli, finalizzato ad uno studio di fattibilità per la realizzazione di un intervento di riqualificazione dell’acquedotto Carolino.

L’intento è sempre quello cooperare e garantire l'ottimizzazione nell'utilizzo delle risorse finanziarie pubbliche, la realizzazione di opere e servizi più efficienti ed il miglioramento della qualità della vita. E’ superfluo rimarcare che tale cooperazione istituzionale deve soprattutto esplicarsi per la salvaguardia, il recupero e la valorizzazione per i poli di altissimo interesse dal punto di vista ambientale, storico, artistico ed archeologico, al fine anche di garantirne una maggiore fruibilità da parte dei cittadini residenti, degli avventori occasionali e/o inseriti in specifici programmi di visite e degli studiosi.

I primi attori dell’evento sono stati gli alunni della Scuola secondaria di I grado di Sant’Agata dei Goti, con la presentazione dei “Compiti di Realtà”, realizzati con lo scopo di promuovere un’azione di sensibilizzazione del patrimonio culturale di appartenenza. Gli alunni, guidati da un team dedicato, si sono cimentati nella catalogazione del Ponte della Valle di Durazzano, nella realizzazione di una guida turistica al Ponte e di una visita virtuale lungo l'acquedotto Carolino.

E’ intervenuto in seguito il vicesindaco di Durazzano, che ha evidenziato come l’amministrazione comunale sia sempre presente nel rappresentare il territorio e disponibile a qualsiasi manifestazione che ne promuova l’essenza, rimarcando al contempo la soddisfazione per l’impegno profuso dagli alunni, ben coadiuvati e diretti dagli insegnanti della scuola; ha, inoltre, espresso compiacimento per il lavoro realizzato dall’arch. Mario Pagliaro.

Il presidente dell’Ordine degli architetti di Benevento, Michele Orsillo, ha esordito con il riconoscimento del Ponte della Valle di Durazzano come monumento inconsapevole, plaudendo all’iniziativa che ha determinato un formidabile momento di riflessione sulla ri-conoscenza dei patrimoni culturali ed ambientali. Citando poi Aristotele (“Tutti coloro che hanno meditato sull’arte di governare l’umanità si sono convinti che i destini del mondo dipendono dall’educazione della gioventù”) ha concluso che questa tipologia di attività didattica, organizzata e strutturata sulla base della realtà sociale, culturale ed economica, con incontri a “livelli crescenti” di contenuti, agisce con l’obiettivo di formare correttamente, attraverso teoria e pratica, la “forma mentis” dei futuri attori e fruitori delle comunità territoriali.

Coordinatore dei lavori è stato Alfredo Picariello che ha introdotto la sua partecipazione evidenziando l’importanza dell’evento e auspicando maggiore sinergia tra tutti i comuni interessati dal percorso dell’acquedotto Carolino, anzi considerando questo come trade-union per lo sviluppo locale del territorio.

Elisabetta Di Maio, dirigente I.c. Sant’Agata dei Goti n° 2, ha spiegato come l’iniziativa è meritoria, avendo impegnato gli allievi sul territorio per la comprensione delle sue intrinseche specificità, auspicando maggiori e sempre più proficue interazioni con la politica, gli ordini professionali e le istituzioni in genere, perché l’obiettivo cardine è quello di guidare ancora meglio gli allievi nelle conoscenze delle radici, ottenute anche e soprattutto con la reciprocità dei contributi e delle esperienze.

Sono intervenuti di seguito Alessandro Ciambrone dell’Università di Napoli, Facoltà di Architettura, Leonardo Ancona, della Soprintendenza Bb.cc. di Caserta, un amministratore del Comune di Bucciano, il vicesindaco del Comune di Valle di Maddaloni, i quali hanno spiegato le possibilità di studi più approfonditi per captare finanziamenti europei, hanno rimarcato la grande attenzione sull’acquedotto Carolino, considerato elemento territoriale da tutelare e valorizzare, ed hanno esposto iniziative in merito sia locali sia condivise. Una volontà comune di disciplinare e organizzare le attività istituzionali, di competenza di ciascuna delle parti, al fine di creare sul territorio iniziative, strumenti ed opere capaci di far sì che aree di rilevante interesse ambientate, storico, artistico ed archeologico divengano forti attrattori di interessi di natura socio‑economica.

Hanno riferito ancora Francesco Marciano del Comune di Durazzano, Mario Pagliaro, autore del libro “Il Ponte della Valle di Durazzano”, e Gianpaolo Basile dell’Università di Salerno.

Pagliaro ha fatto una rapida presentazione del libro, partendo dalla storia di un’utopia realizzata e dei protagonisti che di questa storia sono stati gli artefici, e soffermandosi sulla “storia approssimata”, spesso più tramandata che raccontata, nel senso che sono stati pochi quelli che hanno visto e riportato mentre i più non hanno fatto altro che basarsi sulle citazioni dei predecessori, spesso confuse e inesatte.

Basile ha ragionato sulla necessità che il territorio debba essere raccontato; ha lanciato l’idea di una piattaforma semantica, in maniera da creare un distretto culturale per l’ipotetico fruitore culturale, un turismo culturalmente elitario.

I lavori si sono chiusi con l’intervento di Jolanda Capriglione, presidente Centro Unesco di Caserta, che ha trattato della necessità di fare azioni concrete, e della creazione di una summer school, un’opportunità di studio e di ricerca, di perfezionamento scientifico per chi desidera investire, nel periodo estivo, in competenze e conoscenza, considerando il seminario di Durazzano come la chiusura di una fase di conoscenza e dell’inizio, dello sviluppo di un nuovo evento per allargare nuove idee e conoscenza, anche in rapporto futuristico di area vasta-acquedotto.

UBALDO ARGENIO

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