La scure dell'ANAC si abbatte su Boccalone In primo piano

Firma del contratto, stretta di mano con il vertice della Rocca dei Rettori, Antonio Di Maria, e sorriso compiaciuto a favore di flash fotografico, l’avvocato Nicola Boccalone il 24 ottobre 2019 diviene ufficialmente il nuovo direttore generale della Provincia di Benevento.

Di Maria dichiara: “Oggi si avvia una fase diversa e brillante nella vita di questa Provincia. L’avv. Boccalone introdurrà nella vita amministrativa della Rocca dei Rettori il valore aggiunto di una guida manageriale di cui questo Ente pubblico territoriale, in verità, ha un assoluto bisogno”.

Senza nulla togliere alle indubbie capacità manageriali di Boccalone, si vede che in quel periodo la fortuna girava proprio dalla sua parte, diciamo che le stelle non stavano semplicemente a guardare, tanto è vero che dopo soli 18 giorni (11 novembre 2019, ndr), il presidente Di Maria firma una delibera con la quale attribuisce - sempre a Boccalone - anche l’incarico di commissario straordinario dell’Azienda Speciale Asea.

Quest’ultima nomina, però, scatena l’ira del consigliere provinciale del PD Luca Paglia che, insieme ai colleghi Claudio Cataudo, Lucio Mucciacciaro e Domenico Parisi - in data 7 gennaio 2020 - dirama agli organi di stampa una nota in cui si legge: “Atti illegittimi, contra legem. Ancora una volta il presidente Di Maria dà sfoggio di creatività normativa tirando fuori dal cilindro formule e soluzioni estremamente sui generis. Ancora una volta il presidente Di Maria ha letteralmente bypassato il ruolo e la dignità del Consiglio provinciale. Il presidente Di Maria ha nominato Boccalone, con atto di proprio pugno, nel già menzionato ruolo commissariale. A rigore delle norme interne stabilite in seno allo Statuto dell’Azienda speciale, quelle che disciplinano i casi di sopravvenute dimissioni, revoca o qualsivoglia mancanza dell’amministratore unico, il presidente avrebbe dovuto provvedere alla nomina, nei 30 giorni, del nuovo amministratore unico restando nelle more in carica quello dimissionario. In nessun caso avrebbe potuto, come ha fatto, designare un commissario, iniziativa mancante di ogni presupposto legislativo”.

Poi, poi, poi… c’è stato l’annus horribilis in cui è deflagrato il Covid, Di Maria ha continuato a firmare delibere, sotto la gestione di Boccalone sono stati approvati tra l’altro vari atti, il nuovo Statuto dell’Asea e conseguenti nomine del Consiglio di Amministrazione e poi, e poi, e poi…

Arriviamo ai giorni nostri: scoppia la bomba alla Rocca dei Rettori!

L’ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione con delibera numero 269 del 23 marzo scorso delibera “la inconferibilità, ai sensi dell’articolo 7 comma 2 d.lgs dell’incarico di direttore generale all’avvocato Nicola Boccalone, la inconferibilità dell’incarico come commissario straordinario di Asea e la conseguente nullità dell’incarico e del relativo contratto”. L’ANAC impone altresì al presidente Di Maria di non procedere a nuove nomine per tre mesi.

L’ex sindaco di Benevento, Fausto Pepe, interviene in merito parlando di: “Un vero e proprio sistema di potere, che porta la città di Benevento indietro di decenni, e non solo sul piano politico-amministrativo, ma più in generale sul modo di “interpretare il ruolo apicale” con la finalità di rendere gli Enti Pubblici “utili contenitori e moltiplicatori” di consenso elettorale.

Gli accordi politici di Mastella - aggiunge -, che passano per il mantenimento dei numeri nella maggioranza a Palazzo Mosti, e in prospettiva per rafforzare le “liste” nella prossima competizione elettorale della città, si intrecciano sempre più spesso e sempre con più “ingenerosa arroganza”, con le nomine del presidente della Provincia Di Maria.

La teoria cioè della mera e fredda gestione del potere, che nulla a che vedere con la “visione” territoriale, con lo sviluppo, con la crescita o con la competitività, un metodo cioè politico-culturale degno del peggiore periodo della cosiddetta prima repubblica.

Benevento - conclude - merita davvero di meglio, e merita davvero un futuro”.

Giuseppe Antonio Ruggiero, Luca Paglia e Giuseppe Di Cerbo del Gruppo Consiliare alla Provincia di Benevento del PD sottolineano:Uno schiaffo netto da parte dell’ANAC che ha attestato quanto noi consiglieri del Partito Democratico abbiamo sostenuto e ripetuto da tempo: l’avv. Boccalone non poteva ricevere quelle nomine (son ben due!) perché «incompatibile». Questo Di Maria probabilmente non sapeva! Per di più, presumibilmente, non lo sapeva nemmeno la dott.ssa Dovetto che, nelle funzioni di responsabile anticorruzione dell’Ente, avrebbe dovuto segnalare l’illegittimità delle nomine del presidente.

Ancor più grave… è quanto accaduto nelle ore immediatamente successive alla notifica dell’ANAC: il presidente, non pago…, ha nominato la dott.ssa Dovetto nelle funzioni lasciate dall’avv. Boccalone perché decaduto dalle medesime!

Peccato che Di Maria non si sia accorto che anche la predetta nomina è illegittima e nulla! La norma, infatti, prevede e dispone che, a seguito di una nomina nulla, come stabilito dall’ANAC, chi ha prodotto tale nomina «non possa effettuarne altre per i successivi tre mesi», come si può facilmente leggere nella stessa Delibera ANAC 269/2021.

Pertanto, delle due l’una: o Di Maria e la Dovetto non conoscono le norme oppure perseverano nella censurata gestione della Provincia di Benevento... In entrambi i casi, la situazione istituzionale è imbarazzante”.

Noi Campani, il movimento politico fondato dal sindaco di Benevento Clemente Mastella, esprime, invece, solidarietà nei confronti del presidente Antonio Di Maria per lo “stalking politico” innescato dal “caso Boccalone”.

Sono vergognosi i quotidiani e ripetuti attacchi nei confronti di un presidente della Provincia che da quando si è insediato alla Rocca dei Rettori è riuscito finalmente a comporre vicende amministrative che restavano da tempo inevase garantendo all’Ente una dinamicità e una ventata di freschezza che evidentemente dà fastidio. E’ diventata argomento di stalking politico la delibera Anac. Eppure qualcuno di questi esponenti che oggi puntano il dito contro Di Maria sono stati proprio dalla scure dell’Anac colpiti personalmente. Né noi, né Di Maria ci faremo intimidire da mistificazioni e attacchi privi di ogni autorevolezza”.

Durante il primo Consiglio provinciale “post terremoto politico” riunitosi lo scorso 14 aprile il presidente Antonio Di Maria ha comunicato all’Assemblea le dimissioni del direttore generale Nicola Boccalone a seguito della delibera dell’Anac.

E’ ancora in itinere - ha detto - l’istruttoria per l’esame di una delibera, quella dell’Anac, che prevede un procedimento che per ora non produce ancora effetti. In sé la delibera non produce nulla. Ci sono tutti gli estremi per ritenere validi gli atti prodotti. Le conclusioni le trarrà il segretario generale Dovetto e quindi non entro nel merito”, ha concluso Di Maria.

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it