L'avvocato Liberty e l'avvocato Libero In primo piano

Il signor Coraggio è angosciato per l’imbuto finanziario nel quale è venuta a cadere la sua impresa, creata tanti anni fa con entusiasmo, amore e sacrificio, ed in difficoltà per una crisi economica che nel meridione si aggiunge ad una patologia … fisiologica.

L’ansia lo logora, la preoccupazione cresce. Una vita di onesto lavoro rischia di evaporare tra le spire di clienti morosi, debiti erariali e banche che minacciano di chiudere i rubinetti del credito.

In uno scatto di orgoglio decide di non farsi travolgere dalla depressione e di fare onore al suo cognome, affrontando a viso aperto questa scalata di terzo grado.

E’ necessario, però, trovare un buon capo cordata che lo aiuti a raggiungere la vetta. Si confronta con diversi amici imprenditori per individuarlo.

La scuola di pensiero maggioritaria gli indica l’avvocato Liberty. Professionista in vista, addentro alle liturgie del tribunale di Vattelapesca, convesso e concavo con i giudici e con gli ausiliari intorno a loro orbitanti. Membro della deputazione locale di una associazione internazionale con scopo culturale e di un circolo sociale frequentato dalla élite cittadina, alcuni dicono … addirittura di una loggia massonica.

Insomma, un pesce che nuota bene anche fuori dall’acquario del tribunale locale. E’ dovunque conta farsi vedere. Quasi un ologramma che appare dove e quando vuole.

Vai da lui. L’avvocato Liberty sa come fare. Sa toccare le corde giuste al momento giusto e nel posto giusto. Conosce Tizio, Sempronio, Caio. Non te ne pentirai.”.

Questi discorsi, però, non lo convincono molto.

L’avvocato Liberty gli sembra più un lobbista, aduso ad adoperare nella zona grigia delle relazioni umane per centrare in ogni modo (e forse … con ogni mezzo) il risultato, che uno specialista della materia, che sappia dominare tecnicamente i diversi aspetti della crisi per rimettere in carreggiata la sua impresa.

E’ perplesso, il dubbio lo assilla. Assecondare la vulgata degli amici imprenditori, o cercare un … diversamente avvocato; un artigiano, sicuramente con meno blasone e visibilità, ma che si adoperi con dedizione, caparbietà e coerenza, per ottenere il risultato sperato.

La scelta non è facile.

Dopo averci dormito su (si fa per dire) chiede un appuntamento all’avvocato Liberty.

Fattagli fare la visita guidata allo studio-boutique, l’avvocato Liberty cerca di stupirlo con effetti speciali, declinando le aree di specializzazione del suo team e, se occorre, la consulenza dell’immancabile professore of council (l’inglese rende tutto più importante).

Poi, come presentazione di un campionario utile per tutte le stagioni, passa a snocciolare alcune delle complesse procedure di crisi di impresa da lui gestite, fra le moltissime altre.

Infine, quando ritiene di averlo “sott’ ‘a bott impressiunato”, lo invita ad esporgli il suo caso.

La situazione non è disperata, anzi è risolvibile. Ne ho seguite, e ne seguo, di molto più difficili. Non deve preoccuparsi, ho già capito come muovermi. Mi stia a sentire ….” e si addentra in una elegante esposizione generica e priva di contenuto.

Troppa enfasi nel promettere mare e monti in cambio di un … onerosissimo anticipo. Troppa disinvoltura nel delineare scenari ad un primo incontro, senza avere visionato la documentazione dell’impresa e definito un programma di sviluppo dell’attività professionale.

Siccome il primo sorso affascina, ma il secondo … strega, il signor Coraggio decide di accomiatarsi, pensarci su qualche giorno ed eventualmente prendere un altro appuntamento per l’affidamento dell’incarico.

Ci dorme nuovamente su (sempre si fa per dire) ed al risveglio si convince che l’avvocato Liberty non fa per lui, perché sembra più interessato a trasformare la crisi della sua impresa nella propria impresa della crisi.

Decide di mettersi alla ricerca di un nuovo avvocato che non lo blandisca con fuochi di artificio e competenze megagalattiche. Pertanto, evita di navigare nelle acque agitate di internet, in cui si incontrano e scontrano flotte di siti legali, e ritorna al vecchio metodo del passaparola.

Incontra, per caso, un amico fraterno che non vedeva da tempo, e dopo qualche amarcord e chiacchiera leggera, gli confida la sua pena.

L’amico lo ascolta e dice “Tempo fa ho avuto bisogno di risolvere un importante problema legale. Da un rapido consulto familiare e con alcuni amici fidati è emerso il nome (o, meglio, il cognome) dell’avvocato Libero. Mi hanno detto che era una persona per bene, disponibile, non venale, pronto a caricarsi sulle spalle i piccoli o i grandi problemi degli assistiti, molto sveglio ed intelligente. Ed è stato effettivamente così. Ha studiato il caso, mi ha spiegato la linea di azione da seguire, informandomi sui costi e sui rischi. Ha svolto l’incarico con scrupolo, tenendomi aggiornato, e lo ha finalmente risolto, liberandomi di un grosso peso”.

Il Signor Coraggio, ricevuta da altre persone conferma dell’ottima presentazione fattagli dall’amico, ottiene un appuntamento dall’avvocato Libero.

Si reca al suo studio un po’ sfiduciato dalla precedente esperienza, trovandosi immerso in una atmosfera quasi ascetica, circondato da una moltitudine di libri che ne riempiono le stanze. Si rende conto di non trovarsi in uno studio-boutique, dove l’apparire sovrasta l’essere, ma in un ambiente che trasuda umanità, dove si respirano ancora gli spicchi di vita delle persone che ci sono passate.

Finalmente viene introdotto nella stanza dell’avvocato Libero, ampia e traboccante di libri e di fascicoli disposti su diversi tavoli. L’avvocato lo mette a proprio agio e, dopo una rapida presentazione, lo prega di esporgli il problema, chiedendogli di tanto in tanto di precisarne qualche aspetto.

Gli concede tutto il tempo di cui ha bisogno, ascolta attentamente mentre lo studia con i suoi piccoli occhi vivaci; ogni tanto prende appunti.

Quando il Signor Coraggio ha finito, l’avvocato Libero riassume velocemente il fatto, espone con chiarezza e semplicità gli aspetti critici della situazione e le possibili evoluzioni. Precisa che poter esprimere un parere “in scienza e coscienza” ha necessità di verificare la documentazione contabile ed amministrativa dell’impresa e di confrontarsi con il commercialista del Signor Coraggio.

Solo all’esito potrà essere preciso nella diagnosi, nella terapia e nella redazione del preventivo di spesa.

Prima di accomiatarsi si intrattiene ancora un po’ in una cordiale conversazione e, alla fine, ribadisce la disponibilità a fornire qualsiasi chiarimento “a prescindere” (come diceva Totò) dalla scelta che intenderà fare.

Il signor Coraggio esce dall’incontro sollevato e, dopo tanto tempo, di buon umore, proprio perché non gli sono state promesse le solite incerte certezze, ma solo l’impegno di farsi carico del problema come fosse il proprio.

Oggi, non ha risolto il problema ma ha trovato … un Avvocato.

E finalmente questa notte dormirà!

UGO CAMPESE