Le polemiche dei competitor di Mastella In primo piano

Sarà una campagna elettorale agitata da molte e differenti polemiche: già cominciamo a notarne i primi assaggi, tutt’altro che insapori.

E’ difficile considerare infondate le critiche dell’ex-sindaco Fausto Pepe e dell’ex-vicesindaca Erminia Mazzoni sulla cosiddetta logistica, che io continuerei a chiamare posizione e ruolo di Benevento nelle nuove linee ferroviarie Roma-Bari e Napoli-Bari. Giusto parlarne durante la campagna elettorale semprechè non si dimentichi di farlo anche e soprattutto dopo l’elezione del nuovo Sindaco della città.

Vi sarà pure stata qualche disattenzione di Mastella ma le responsabilità di quello che è accaduto con la progettazione esecutiva della Ferrovia Alta Capacità sono molto più estese e complesse.

Indubbiamente il dibattito preelettorale dovrebbe essere impegnato soprattutto dalle grandi tematiche infrastrutturali e politico-istituzionali: dal campo urbanistico all’assetto idraulico ed idrogeologico, ecc. ecc. Difatti non sono pochi i rischi alluvionali che ancora incombono sulla città, sebbene vengano in parte contenuti dalla diga di Campolattaro: pertanto occorre pensare a qualche grande opera anche sul medio Calore, nella zona di Apice. Ne converrà Fausto Pepe, essendo stato per oltre un decennio amministratore della città e per essere un tecnico della materia.

Benevento, dopo 160 anni dalla fine della città pontificia, deve finalmente recuperare se stessa e riposizionarsi dentro e fuori le mura urbane, per essere una città aperta al territorio, visto che non ha più un gran significato istituzionale essere capoluogo di provincia. Oggi più di ieri ha tutte le attitudini per essere riferimento territoriale di ampio respiro.

Se questi sono i principali problemi infrastrutturali ed istituzionali non ci si può distrarre con i rami e le radici dei pini di Viale Atlantici, né con la sede del concerto di Pasqua. Per contrapporsi validamente all’attuale maggioranza politica nel governo della città occorrono strategie e comportamenti diversi, molto diversi, da quelli visti in campo in questi primi mesi dell’anno.

Cambiare la guida della città non è impossibile, purchè non si mettano in campo solo diversivi polemici, alimentati e gestiti da sigle e personaggi nuovi e vecchi che spesso si differenziano poco dal ben noto modello mastelliano.

Guai a pensare di batterlo nei suoi campi preferiti: scontri polemici, scelte clientelari, promesse elettorali, alleanze diversificate e ambivalenti.

Troppe sigle, ancorchè dotate di affascinanti motti ma di incerta rappresentatività, sono apparse finora sulla scena. Non si capisce bene se vogliano combatterlo o sostenerlo: se vogliono prendere un altro treno o salire su un’altra carrozza del treno di Mastella. Avversari ingenui o alleati occulti?

E che dire dei dirigenti del PD che, caso più che unico, per combattere Mastella potrebbero essere costretti a mettersi contro il governatore della Regione che è anch’egli del PD. Scenderanno in campo con un loro candidato ufficiale o si aggregheranno ad un candidato civico? Vedremo...

La clamorosa polemica sul concerto Rai di Pasqua nasce più dalla scelta dell’auditorium San Vittorino o Sant’Agostino che non dall’inosservanza delle norme anticovid; e comunque ha suscitato più attenzione della discussione sulla logistica della ferrovia Napoli-Bari, e non solo in una certa pubblica opinione. Ci sono ingenuamente cascati i consiglieri comunali di minoranza e numerosi competitor di Mastella alle prossime elezioni.

Tra Sant’Agostino e San Vittorino Mastella ha scelto Sant’Agostino, ed anche in questo caso è stato fortunato... I suoi competitor facciano bene i conti prima di sfidarlo. Non è imbattibile ma va sfidato nei campi, nei modi e nei tempi giusti.

ROBERTO COSTANZO