Mastella: ''Restiamo uniti, restiamo vigili ma soprattutto restiamo a casa'' In primo piano

Sindaco, nei giorni scorsi lei si è molto arrabbiato perché troppi cittadini non osservano scrupolosamente le regole. Come è andata?

Le cose sono notevolmente migliorate, i progressi sono sotto gli occhi di tutti, eppure potrebbe non essere sufficiente. In questa fase dobbiamo lavorare all’applicazione di misure dure e che possono apparire anche poco comprensibili a chi percepisce una compressione della propria libertà. Dobbiamo essere particolarmente scrupolosi oggi, per non avere alcun rimorso in futuro”.

Deve riconoscere però che quasi subito la situazione si è normalizzata ed infatti le strade ora sono deserte e la gente sembra aver capito…

Certo, appena si è compreso l’impatto e il rischio che si correva tutti sono corsi ai ripari: i beneventani hanno dato una meravigliosa prova di maturità sociale e anche di condivisione del timore. Bellissime le immagini dei cittadini sui balconi che sono il migliore auspicio per il futuro”.

Alcune cose però non sono chiare…il giornalaio questa mattina mi diceva che molti clienti sono stati fermati e i “controllori” non si accontentavano della dichiarazione “vado a comprare il giornale”.

I limiti sono molto stringenti e per chi è abituato alla propria passeggiata o alle abitudini quotidiane, i vincoli possono risultare penalizzanti ma ora non c’è spazio per le visioni personalistiche: gli interessi di tutti sono collegati alle azioni dei singoli. E’ quindi giusto che gli organi di vigilanza non si accontentino di motivazioni generiche. La norma parla chiaro, si esce di casa solo per ragioni di reale urgenza”.

Come è la situazione sanitaria in città? Se ci sarà un incremento dei contagiati le nostre strutture sanitarie, gli ospedali saranno in grado di fronteggiare le necessità?

Il quadro è in continua evoluzione, ogni giorno assistiamo inermi alla diffusione del bollettino con nuovi contagiati e decessi, quei numeri ci addolorano e allo stesso tempo ci sorprendono perché proprio non riusciamo ad abituarci. Premetto questa considerazione per poter rispondere al quesito sulla sanità locale: tutto dipenderà dall’entità e dalla forza con cui il virus si abbatterà sul nostro territorio, un numero contenuto di casi potrà essere affrontato, cifre elevate metteranno in crisi il sistema. Quindi molto dipenderà da noi e dai nostri comportamenti, se saremo capaci di contenere la diffusione con buone pratiche e rispettando le regole, assicureremo a tutti una chance in più perché avranno a disposizione un sistema sanitario funzionante”.

Per ragioni istituzionali lei nel recente passato ha incontrato sempre tanta gente…ha paura?

Certo che ho paura e aggiungo pure che sbaglia chi non ha paura. Non perché bisogna vivere nel terrore, anzi, ma perché la paura in questo caso è un sentimento che può aiutare a prevenire i rischi: chi non ha paura o magari si affida al fatalismo poi è recalcitrante alle regole e vive con fastidio anche quelle che rispettano gli altri. Ovviamente la paura non ci deve paralizzare ma spingere a fare le cose giuste. Io e tanti collaboratori siamo al lavoro come mai prima d’ora, senza orari o risparmio di energie: al lavoro ma con tutte le precauzioni del caso, anche grazie alla paura del contagio”.

Il momento è molto delicato e le polemiche vanno sicuramente bandite ma è chiaro che la ripresa quando ci sarà non potrà che essere molto dura e bisogna pensare in tempo al da farsi non le pare?

Sicuramente si dovrà pianificare attentamente la fase di ripartenza, evitare errori e ritardi già visti in passato ed in altre emergenze. L’accorto monitoraggio delle esigenze che stiamo concretamente realizzando in queste ore, ad esempio, potrà aiutare a calibrare in maniera intelligente gli interventi da effettuare domani. Ma adesso portiamo prima a casa il risultato: la salute”.

Qui parliamo di una economia, quella beneventana e sannita al limite della sopravvivenza…come potremo riprenderci? Cosa si aspetta da questo Governo, anzi cosa intenderà chiedere al presidente Conte?

Ho apprezzato tantissimo l’intervento del Presidente della Repubblica Mattarella che ha fatto sentire forte e chiaro, anche se con la consueta pacatezza, la voce dell’Italia in Europa. In questo frangente l’Italia non si attende di certo ostacoli. Così Benevento, la Campania e il Sud, nei confronti dello Stato. Ripeto, ora vediamo come ed in quanto tempo riusciamo ad uscirne, poi al Governo chiederemo tutto quanto necessario per ripartire, certi di poter già contare sullo spirito indomito dei sanniti”.

E dalla Regione cosa si aspetta…a proposito si era parlato di una sua discesa in campo alle prossime elezioni. Ci pensa ancora o le è passata la voglia?

Con il governatore De Luca siamo in contatto costante mi ha ampiamente assicurato che la Regione non farà un solo passo indietro rispetto alle necessità. Le elezioni non sono proprio all’ordine del giorno, slitteranno e se devo dirla tutta ora non sono minimamente tra i miei pensieri”.

Su piano familiare ed umano come sta vivendo questi giorni…con i suoi nipotini tutti al Nord?

Sto come tutti i nonni di Benevento che non possono abbracciare i propri nipotini. So per certo che anche chi abita a due passi oramai si tiene in contatto solo attraverso telefonate o videochiamate. Mi pesa non poter essere lì o magari farli scendere qui da noi, ma se questo vuol dire tutelare loro e tutti quelli che li circondano, allora va bene così. Lo dico a tutti i ‘colleghi’ nonni: ci rifaremo, torneremo a riempire i nostri nipotini di attenzioni e coccole, ora questo sacrificio facciamolo anche per loro”.

E la sua signora, la senatrice Sandra, è rimasta qui a Benevento o fa la spola tra Roma e Benevento?

Gli impegni istituzionali le impongono di essere a Roma e lei non si sottrae come è giusto che sia. Quindi spesso restiamo separati che in questo momento è proprio ciò che nessuno desidererebbe ma sono piccoli problemi. Invece proprio riflettendo su questa situazione, ho diramato nei giorni scorsi il mio numero di cellulare pensando che chi si trova in situazione di solitudine spesso può trovare sollievo o aiuto anche da una parola o da un confronto”.

Cosa si sente di dire ai suoi concittadini dalle colonne del nostro giornale?

Restiamo uniti. Restiamo in contatto, la tecnologia ci aiuta tantissimo. Restiamo vigili. Restiamo umani. Ma soprattutto, restiamo a casa. Arriverà presto il momento in cui dovremo dimostrare la nostra forza, il nostro coraggio, la nostra intraprendenza, ora mettiamo in campo la nostra capacità di essere una comunità che sa salvaguardare se stessa e i suoi figli: portiamo a casa il risultato grande, restiamo in salute”.

GIOVANNI FUCCIO