Monsignor Accrocca ai giornalisti sanniti: ''Resistere al sensazionalismo in nome di una verità oggettiva dei fatti'' In primo piano

Spesso raffigurato con carta e penna in mano, San Francesco di Sales inventò - a cavallo tra il 1500 e il 1600 - un sistema innovativo e veloce per propagandare il cristianesimo: dei foglietti, che lui stesso redigeva e distribuiva (facendoli scivolare sotto gli usci delle case o affiggendoli ai muri), dotati di un lessico semplice, chiaro e sintetico, di facile presa e comprensione, con cui riuscì a catechizzare e fidelizzare una notevole quantità di gente di altro “credo” o addirittura pagana. Per questo è considerato il precursore dei giornalisti ed è stato proclamato a buon titolo il loro santo patrono da Papa Pio XI il 26 gennaio 1923.

La ricorrenza di San Francesco di Sales viene festeggiata ogni anno il 24 gennaio in tutto il mondo cattolico e la Stampa sannita - forte di un’antica, sentita e bella tradizione - lo ricorda da ben 4 decenni con una Santa Messa, che viene celebrata anche in suffragio dei giornalisti scomparsi.

Il sacro rito quest’anno è stato officiato dall’arcivescovo metropolita di Benevento monsignor Felice Accrocca nella Cattedrale cittadina, insieme a don Maurizio Sperandeo, don Abramo Martignetti e don Francesco Collarile.
Il Pastore della Chiesa sannita ha ricordato che chi opera nella comunicazione deve convertirsi alla verità dei fatti, rispettarla, resistere alla tentazione di manipolare i dati, agire con scienza e coscienza.

Oramai - ha predicato - sono tutti comunicatori e tutti pubblicano sui social, con estrema immediatezza, ma il mestiere di giornalista è altra cosa e un buon giornalista non deve trascurare la ricerca della verità dei fatti. Per un buon giornalista non ci deve essere ‘la mia verità’, ma quella oggettiva, altrimenti si manipola la notizia, pertanto è necessario che i giornalisti resistano al sensazionalismo”.

E ancora: “Occorre convertirsi anche alla cronaca bianca, dare spazio alle tante belle cose da raccontare. C’è parecchio bene e dunque molteplici pregevoli e suggestive notizie da mettere in evidenza, anche se non attirano molti lettori”.

Al termine della cerimonia religiosa, ha preso la parola il presidente dell’Associazione Stampa Sannita, Giovanni Fuccio, il quale ha sottolineato il tradizionale e proficuo rapporto con la Chiesa: “Sono 40 anni che ci ritroviamo uniti in nome del nostro patrono San Francesco di Sales. Una tradizione che vuole la Stampa sannita mantenere ancorato il proprio lavoro ai principi della cristianità. Un momento di raccoglimento in cui chiediamo l’aiuto del Signore, soprattutto ora che ci troviamo a svolgere il nostro mestiere tra la pandemia da coronavirus e le difficoltà che attanagliano il mondo dell’editoria. Il momento è veramente difficile, ma noi rinnoviamo l’impegno a svolgere il nostro compito nel principio della verità della notizia. E giusto dare spazio anche alle notizie di cronaca bianca - ha chiosato Fuccio - ma non si può non tenere conto dell’azione di taluni social, i quali ovviamente non c’entrano nulla con i mezzi d’informazione, ma che hanno portato alla perdita di una giovane vita”.

Per concludere foto di rito sulla scalinata dinanzi all’altare, ma per la prima volta in quarant’anni con mascherina e distanziamento fisico... Quest’anno è andata così.

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it 

L’ultima foto in basso è di Gazzetta di Benevento

 

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