Pietrelcina dice NO all'eolico! In primo piano

Pietrelcina dice no all’eolico e lo fa attraverso la massima autorità cittadina competente sul territorio: l’Amministrazione comunale, nella persona del sindaco Salvatore Mazzone. Negazione peraltro perorata e condivisa dai Frati Cappuccini, annunciata da fr. Fortunato Grottola, guardiano; e corroborata e diffusa anche dalla sezione dell’Archeoclub d’Italia, con presidente Paolo Tresca.

Deturpazione, devastazione del paesaggio collinare della contrada Difesa, ricadente sul territorio pietrelcinese, e della contrada Maitine, posizionata nel viciniore e confinante Comune di Pesco Sannita, sono tra i motivi per cui i pietrelcinesi non vogliono l’installazione di nove pale eoliche.

Pietrelcina - come è risaputo - è meta turistica-religiosa con oltre 500mila presenze annuali di pellegrini-turisti; è luogo campestre di attraversamento migratorio di volatili; è sito di viabilità comunale strategica conducente allo Zoo di Maitine con espletamento di servizio di attività didattiche di falconeria ed è meta di Raduni nazionali di falconieri.

Le pale eoliche, con asse orizzontale al terreno sottostante, hanno dimensioni eccezionali: altezza tra i 60-100 metri; diametro 110; fondazioni in calcestruzzo che si protraggono sino a raggiungerela profondità di 20 metri.

Ma, come ben si sa e come d’altra parte si può ben osservare ed evincere dalle mappe catastali, i territori limitrofi ai confini pietrelcinesi risultano già provvisti di parchi eolici ed installati da diversi anni, ovvero, quelli posizionati sulle montagne del Fortore, in località Mazzocca, e sulle alture di San Giorgio la Molara.

Sulle sommità delle medesime con altezza di 1.000 mt. s.l.m. due parchi si possono osservare percorrendo la SS 212 proveniente da Benevento, precipuamente quando si giunge in prossimità delle contrade Camerelle, ci riferiamo al rettilineo che sovrasta il castello dei Corvacchini e susseguentemente scendendo per il successivo rettifilo della Stazione ferroviaria di Pietrelcina.

E salendo su a Piana Romana e ancora su in via Santa Maria, località Barrata, si possono scorgere di giorno e illuminate di notte con sistemi elettrici azionati a corrente alternata, con luce intermittente di colorazione rosso intenso atte ad informare veicolazioni aeree, miriadi di pale eoliche. Le stesse del rispettivo parco eolico di Pontelandolfo-Morcone, posizionato lungo l’orizzonte occidentale, ammontano a 19 aerogeneratori.

Tutti siamo coscienti che il futuro dell’umanità è strettamente legato e connesso alla transizione verso le energie rinnovabili e sostenibili: eoliche e solari, e si inizia anche a vagliare il recupero della forza naturale che trasmettono le onde marine.

Inoltre, causa mutamenti climatici, stagionali ed ambientali, le fonti di energia idroelettrica scarseggiano di acqua, come d’altra parte le sorgenti medesime. In tal caso, vedasi le emergenze di acqua potabile nelle regioni del Nord d’Italia.

Quando saremo costretti ad utilizzare le pale eoliche - perché ritenute oramai indispensabili, - se ne riparlerà con più convinzione e si opererà diversamente.

Come ben si ricorda, Pietrelcina ha già detto NO da tempo ai pannelli solari nel centro storico ed ora dice NO in maniera convinta al Parco eolilico, come fonte di devastazione ambientale e di deturpamenti vari.

ANTONIO FLORIO