Primo Maggio, Acli: 'Il lavoro come libertà e dignità dell'uomo in tempo di crisi economica e sociale' In primo piano

'Il messaggio della Cei per il Primo Maggio interpella tutti e pone la necessita' non piu' rinviabile di un cambiamento di mentalita', afferma Filiberto Parente, presidente provinciale delle Acli, commentando il documento della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro. 'Bisogna ripartire - continua Parente - dal riconoscimento della sostenibilità del vivere per tutti per camminare insieme senza escludere nessuno. Alla classe politica è richiesta una grande responsabilità, quella di perseguire nei fatti politiche espansive e di impegnarsi senza lasciare nulla di intentato per modificare o rimuovere ad ogni livello quei vincoli che le impediscono'.

Secondo il vice presidente provinciale Domenico Zampelli: 'Il Sannio non può continuare a sprecare l’intelligenza, il talento e la creatività dei suoi giovani, che emigrano nella speranza di essere accolti altrove. Occorre creare per loro spazi di sperimentazione, dove lasciare libera espressione alla creatività e all’intraprendenza: ci sono tanti piccoli, ma significativi segnali che mostrano quanto la collaborazione, la partecipazione e la solidarietà possano essere gli ingredienti di base per ricette imprenditoriali nuove. Cooperative di servizi, start-up tecnologiche, aziende di agricoltura sociale, oltre a essere innovative per il prodotto proposto al mercato, sono spesso innovative anche nelle forme di produzione: aziende inclusive, solidali, basate sulla relazione e sulla valorizzazione del talento delle persone.

La provincia di Benevento ha subìto e sta subendo un impoverimento economico e sociale tale da trasformarla nell’immagine dell’Italia maggiormente povera, sofferente e sempre più infragilita e senza speranza. L’emigrazione è il tratto macroscopico di questa situazione: negli ultimi anni hanno abbandonato il Sannio migliaia di persone: giovani, laureati, studenti, imprenditori, uomini e donne che a malincuore hanno lasciato la propria terra con l’amarezza di non poter contribuire alla sua rinascita. E’ giunto il momento di ricominciare a camminare, nessuno escluso, recuperando la dimensione del lavoro come libertà e dignità dell’uomo e mettendo in pratica quell’«ecologia integrale» proposta da papa Francesco, che è la base del nostro stare al mondo'.  

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