Tavolo per l'Europa, Costanzo: ''Occorre coltivare la terra, non abbandonarla'' In primo piano

Siamo al terzo “Tavolo per l’Europa”, anche questa volta in casa Costanzo, per parlare delle imminenti elezioni europee, mentre gustiamo una particolare pietanza di patate al forno, tuttavia senza distrarci dal motivo dell’incontro: parlare, in chiave europea, di agricoltura e politica di sviluppo territoriale. Materie, queste, che hanno visto il nostro interlocutore, Roberto Costanzo, molto impegnato prima, durante e dopo il suo mandato di europarlamentare.

La nostra direttrice, Maria Gabriella Fuccio, apre il tavolo ricordando a Costanzo di aver letto in qualche suo articolo che “la costruzione dell’unità europea, secondo la visione di Schuman e Monnet, avrebbe dovuto muovere i primi passi con l’integrazione di alcuni fattori produttivi fra gli Stati per formare la Comunità Europea, cominciando appunto con l’acciaio e il carbone, che all’epoca avevano un ruolo ‘strategico’ non solo sul piano economico. Ma la prima vera ‘integrazione’ fu quella dell’agricoltura, che ebbe inizio nel ‘59 con la Conferenza di Stresa, in applicazione dell’Articolo 39 del Trattato di Roma del 1957”.

E Costanzo aggiunge: “La politica agricola comune è stata e rimane un fondamentale strumento d’integrazione economica e di unità politica. Ma oggi deve fare qualcosa in più. Non può fermarsi a contenere le produzioni e le attività agricole che potrebbero danneggiare l’ambiente”.

A questo punto Annamaria Gangale richiama l’attenzione sugli indiscutibili danni causati da troppi concimi e antiparassitari. E Costanzo, senza scomporsi, dice che è certamente giusto controllare e contenere l’uso degli antiparassitari “ma questo deve avvenire non solo nell’agricoltura europea, ma anche nei Paesi extraeuropei dai quali importiamo prodotti agroalimentari. Non possiamo consentire l’importazione di alimenti avvelenati dall’estero. In ogni caso, un conto è controllare l’uso di concimi antiparassitari, altro conto è accettare quello che dicono alcuni falsi ambientalisti, che vorrebbero conservare la terra senza coltivarla!”.

Giuseppe Chiusolo s’inserisce facendo rilevare che negli ultimi tempi si nota comunque un contrasto, tra politica agricola alimentare e politica ecologica ambientale. In verità se ne parla ad alto livello, ma non ne abbiamo sentito parlare dai nostri candidati al Parlamento europeo.

Costanzo ritorna sull’argomento, augurandosi che di questi temi fondamentali, in Italia come in tutta Europa, se ne accorgano anche coloro che si apprestano ad occupare un seggio al Parlamento di Strasburgo. “Io vorrei aggiungere che agricoltura, ambiente e alimentazione sono tre esercizi fondamentali per il territorio, il terreno e la vita umana. Come fare per conservare e coltivare nel senso giusto la terra, ce lo insegna la Bibbia, nella Genesi: “Il Signore prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo coltivasse e lo custodisse. Per custodire il creato occorre coltivare la terra, non abbandonarla. Questo deve essere lo spirito della nuova Politica agricola europea”.

Ritorna ancora un interlocutore che chiede a Costanzo quali siano stati i vantaggi ed i benefici dell’agricoltura sannita con oltre 60 anni di politica europea, e qui Costanzo gioca in casa, dicendo appunto che “nella seconda metà degli anni ‘60 nel Sannio si cominciò a sviluppare soprattutto la viticoltura e sorsero le prime cantine sociali, quella di Guardia Sanframondi e di Solopaca, che poi sono diventate le più importanti della Campania e fra le più importanti dell’Italia meridionale. In effetti, il Sannio è diventata la prima provincia vitivinicola della Regione. Bene, queste due cantine furono finanziate dalla Comunità Europea. La politica agricola europea si presentò soprattutto con questi interventi, ma non solo. Si avviò l’ammodernamento dell’olivicoltura, che oggi fa segnare un primato sannita in Campania. Per non dimenticare quello che avvenne con la tabacchicoltura, finché il tabacco non è stato messo all’indice in tutto il mondo. La provincia di Benevento era una zona notevolmente tabacchicola: pensate che c’erano due stabilimenti del Monopolio dello Stato, a Benevento e a San Giorgio del Sannio”.

Con la fine del monopolio statale, cosa avvenne? - chiede la Gangale.

E Costanzo replica: “In Europa furono aboliti tutti i monopoli di coltivazione e quindi anche quello del tabacco. Noi a Benevento avvertimmo questa difficoltà e grazie anche all’intervento dell’onorevole Mario Vetrone fu approvato un Regolamento comunitario di aiuto alla coltivazione del tabacco, soprattutto nelle aree mediterranee. Ragionando secondo una logica europea, pensammo bene di organizzare i coltivatori in cooperative: ognuno coltivava il proprio campo, però il tabacco che raccoglievano, lo portavano alle cooperative, che intanto avevano costituito un consorzio, il CECAS, sempre con gli aiuti e secondo gli indirizzi della PAC; CECAS che divenne il primo stabilimento tabacchicolo dell'Italia meridionale”.

Ma vi furono anche altri comparti agricoli a trarre vantaggio dalla Politica agricola europea nel Sannio? - si chiede il direttore Fuccio.

E Costanzo precisa che il Sannio quarant’anni fa raggiunse un primato “non solo nei campi vitivinicolo, olivicolo e tabacchicolo, ma anche in quello zootecnico, soprattutto con la carne bovina col marchio “Marchigiana”. Difatti nell’Italia meridionale vi è soltanto un tipo di carne bovina di qualità riconosciuta dall’Unione Europea ed è la razza Marchigiana sannita, che ha il punto nodale, direi la capitale del Sud, a San Giorgio la Molara. Tutto questo è stato avviato con la Politica agricola europea: avviato ma non concluso. Di questo dovrebbero interessarsi e preoccuparsene coloro che meritatamente si apprestano a ricoprire un seggio ed un ruolo nelle istituzioni europee”.

Negli anni, l’Unione Europea ha prodotto tanti benefici, ma anche limitazioni ed obblighi; da qui il forte disagio di alcune forze politiche nei confronti della politica europea - fa osservare Chiusolo.

E Costanzo commenta così: “Si commette l’errore di pensare che l’Unione Europea sia un campo di grano in cui andare a mietere e a raccogliere, dimenticando che è necessario innanzitutto seminare e coltivare per poter poi mietere e raccogliere”.

A questo punto la direttrice Fuccio fa un richiamo alla storia politica di Costanzo, che partecipò a due competizioni elettorali europee sempre con successo, nel 1979 e nel 1984. Costanzo vuole ricordare soprattutto l’inizio della campagna del 1979, quando il suo principale accompagnatore era Raffaele Delcogliano, che poi sarebbe stato suo successore al Consiglio regionale.

Raffaele - dice Costanzo - mi accompagnava e mi tutelava in giro per le sei regioni del Collegio del Sud, da Teramo a Reggio Calabria, ma mi era vicino anche quando incontravo gli elettori italiani negli altri Paesi europei. E ricordo quando con lui, dopo le elezioni, andammo a festeggiare nella montagna della Sila, in Calabria, con un pranzo a base di funghi porcini. Ma non si pensi che Raffaele mi era vicino solo per organizzare i pranzi. Egli prendeva nota delle richieste, delle proposte e anche delle proteste dei miei principali sostenitori e fu allora che Delcogliano mi suggerì di non fermarmi alla Politica agricola, ma di seguire anche quegli interventi che la Comunità europea programmava a favore del Sud e delle aree depresse. E difatti io, raccogliendo le sue sollecitazioni, al Parlamento europeo accettai il ruolo di vice-presidente della Commissione Politica Regionale, che seguiva il cosiddetto FESR, Fondo europeo di sviluppo regionale. I miei dieci anni al Parlamento europeo - conclude Costanzo - li ho vissuti tutti ricordandomi del sostegno e dell’affetto di Mario Vetrone e Raffaele Delcogliano”. (Parte 3ª - Continua)

MARIA GABRIELLA FUCCIO

ANNAMARIA GANGALE

GIUSEPPE CHIUSOLO

Nella foto Roberto Costanzo mentre dona a Papa Giovanni Paolo II il volume con i messaggi rivolti dal Papa all’Europa, realizzato nel 1986 a cura della Delegazione Democrazia Cristiana Italiana del gruppo Partito Popolare Europeo. 

Link 1ª partehttps://www.realtasannita.it/articoli/in-primo-piano/tavolo-per-leuropa-roberrto-costanzo-dalle-macerie-del-47-al-parlamento-europeo.html 

Link 2ª partehttps://www.realtasannita.it/articoli/in-primo-piano/tavolo-per-leuropa-costanzo-ue-al-pari-di-usa-russia-cina.html