Troppi galli a cantare... In primo piano

Scusate il disturbo. Il presidente della Repubblica ha parlato con i rappresentanti dei partiti presenti in Parlamento e ha scoperto che non sono stati capaci di combinare un accordo per fare il governo. Tant’è che si parla di elezioni.

E cioè di scioglimento del Parlamento. In proposito, mi pare che non basti conoscere gli umori di Camera e Senato attraverso le pur affidabili testimonianze dei rispettivi presidenti.

Che si debba andare a votare a luglio o a novembre è questione che interessa personalmente i singoli senatori e deputati eletti il 4 marzo scorso. Forse costoro, facendosi i conti in tasca, potrebbero essere intenzionati a non rischiare una non-elezione o una non-candidatura.

Visto che il Parlamento è pienamente costituito, con tutti gli organi di direzione, perché mai non si chiede alla sede di rappresentanza della “sovranità popolare” - e con il voto di ciascuno dei propri membri - una precisa volontà di suicidarsi?

M. P.