Benevento e la sua gestione amministrativa, Moretti: ''Manca un piano di sviluppo. Città senza identità'' Politica
Angelo Moretti, progettista sociale attualmente Presidente della Rete di Economia Sociale Internazionale Res-Int, della Rete di Economia Civile “Sale della Terra”, si è sempre interessato di volontariato a favore dei soggetti deboli proponendo una nuova forma di Welfare e suggerendo nuovi metodi di attuazione dello stesso. La possibilità di inserire il Welfare nel programma politico ma anche la necessità di creare un serio progetto di sviluppo della città lo ha spinto a candidarsi nel 2021 a sindaco della città per contrastare la vecchia politica non più al passo con i cambiamenti sociali e per la rivalutazione di Benevento dal punto di vista storico-culturale. Lo abbiamo, quindi, avvicinato per avere un’opinione sull’attuale situazione politica che evidenzia criticità e sui fatti denunziati dai vari mezzi di comunicazione sconosciuti ai cittadini.
Dott. Moretti, cominciamo subito con una notizia che riguarda il Consiglio Comunale di Benevento che certamente ha irritato molti cittadini. Si è parlato di considerevoli compensi corrisposti alle Commissioni comunali, il che fa pensare che le Commissioni si riuniscono con una frequenza non corrispondente alle esigenze delle problematiche da discutere o che addirittura il numero di convocazioni non corrisponde alla realtà. Lei cosa dice al riguardo?
In realtà le Commissioni si riuniscono con una certa regolarità, si lavora bene, si acquisiscono informazioni, si scambiano opinioni. La questione è che esiste un certo sbilanciamento tra le Commissioni e il numero di convocazioni dei Consigli Comunali, cosa che non avviene nelle amministrazioni comunali delle altre città. Comunque in passato chiesi insieme a Perifano che le riunioni delle Commissioni venissero registrate e aperte al pubblico e che i Consigli Comunali fossero più frequenti. Ma la richiesta non ha avuto alcuna risposta.
Siamo a metà mandato elettorale del sindaco Mastella. Una breve disamina sull’operato politico e amministrativo di questi anni. Quali urgenze sono state trascurate?
La questione più urgente da risolvere è quella dell’acqua. Continua nella nostra città a mancare un depuratore, né c’è la volontà di attivarsi in tal senso. Inoltre a Benevento abbiamo acqua buona e acqua di bassa qualità che interessa gran parte della città. Nonostante ciò sul Viale degli Atlantici si continua a innaffiare il verde con l’acqua buona. Si è parlato di privatizzazione e questo ci ha fatto perdere fondi del PNRR. Un altro problema è la mobilità, dove sono finiti i monopattini? Le piste ciclabili sono adeguate? Non esiste un PUMS (piano urbano di mobilità sostenibile) né il TAD (trasporto a domanda).Inoltre la qualità dell’aria è peggiorata e dal punto di vista imprenditoriale le varie promesse come l’industria del fotovoltaico non hanno avuto seguito. Manca un piano di sviluppo e Benevento rimane una città senza identità. Posso dire che solo tre interventi sono stati positivi: il Teatro Comunale, il Teatro della Spina Verde e l’Hortus Conclusus.
A questo punto quali critiche Lei fa alla stessa opposizione che all’inizio sembrava svolgere il suo ruolo con grinta e determinazione, ma che poi pare essersi rassegnata, perché non ascoltata e qualche volta anche offesa?
Il problema è che nelle commissioni sono presenti i rappresentanti dei piccoli partitini della maggioranza per cui l’attività dell’opposizione diventa difficile. Non mi sento di fare critiche alla minoranza.
Lei è un imprenditore molto impegnato nel sociale, l’amministrazione comunale svolge un’adeguata politica di welfare a favore dei cittadini ?
Siamo molto indietro, è in atto ancora il piano di zona 2022/2023 e il welfare è solo a progetto. Quindi servono i finanziamenti regionali. Il Comune può svolgere il welfare in diversi modi, migliorando i trasporti, con interventi a favore degli anziani, sostituendo nelle scuole i libri cartacei con l’uso del digitale a tutto vantaggio delle famiglie bisognose. Il welfare non funziona perché non c’è coesione tra società civile e istituzioni.
Lei è un uomo di cultura, legge molto, scrive libri…Pensa che nella nostra città si svolgano sufficienti iniziative atte a valorizzare la storia, l’arte, il folklore di Benevento e ad avvicinare i giovani alla lettura in una società nella quale imperano i social? Città Spettacolo o il festival del libro hanno deluso le aspettative, le librerie sono state poco coinvolte non sono stati invitati autori affermati. Certo mancano i soldi ma a me pare che manchino le idee. E Benevento è stata mai candidata a capitale italiana della cultura?
Secondo me le librerie ci sono e funzionano bene. Ma non c’è sinergia fra il capitale umano e le istituzioni che s’interessano di cultura. Città Spettacolo non è altro che un festival imprenditoriale. Se le piazze si riempono è merito dei cantanti che richiamano il pubblico ma la città e i suoi spazi non sono più protagonisti come una volta. C’è ancora la convinzione che la cultura è proporre un artista, ma ci sono realtà che rispondono bene e possono creare cultura e sviluppo come la stessa Casa Betania o quanto è stato organizzato all’esterno del Teatro S. Nicola. I vari interventi sono idee da periferia come la Ruota Panoramica, ma ripeto che manca un piano di sviluppo anche culturale che parte dalle stesse risorse cittadine. La candidatura di Matera ha funzionato perché tutta la città è stata coinvolta con i laboratori che hanno contribuito al dossier di presentazione. Città Spettacolo va preparata un anno prima e i turisti devono venire in città per tutto il periodo del festival per conoscere l’arte beneventana. Teniamo presente che il Museo Egizio è il secondo in Europa. Una città del vino senza enoteca! Le istituzioni dovranno promuovere i prodotti della città e del Sannio, solo così ci sarà sviluppo.
MARISA ZOTTI ADDABBO