Colloquio tra Mastella e Cateno De Luca: ''Noi decisivi, il Centro sia azione corale sul modello Margherita'' Politica

Lunga telefonata stamane tra il sindaco di Benevento e leader di Noi di Centro Clemente Mastella e Cateno De Luca, numero uno del movimento Sud chiama Nord e primo cittadino di Taormina. Al centro del colloquio tra i due leader politici, che muovono insieme tra i quattrocento e i cinquecentomila voti nel Mezzogiorno e che sarebbero determinanti in una competizione proporzionale con preferenze, lo scenario politico attuale e in particolare le strategie e i movimenti per ricostruire un’area di centro che rappresenti e interpreti i segmenti della società di cultura moderata.

È stato - spiegano De Luca e Mastella - un colloquio sereno e costruttivo. Abbiamo condiviso la necessità di un azione che deve essere, dall’inizio, corale e intelligente: no a fughe in avanti e a logiche tolemaiche dove la priorità diventa mettersi al centro dell’universo politico e mediatico aspettando e sperando che chi è un po' accigliato si accontenti di ruotare attorno. Il modello deve essere lo spirito costituente della Margherita: Prodi, Dini, Marini e l’Udeur correvano come in una staffetta, ruoli definiti ma paritari, sempre pronti a passare il testimone e sempre aperti al dialogo.

Quella Margherita - chiosano i leader di Sud chiama Nord e Noi di Centro - fu la casa dei contenti, se oggi si fa invece un rifugio per malpancisti, una somma di scontenti e arrabbiati, il rischio è di eclissarsi inesorabilmente”.

Sulle alleanze e l’interlocuzione con le altre forze politiche, i due leader avvertono: “Andare avanti alla cieca sarebbe una strategia kamikaze. L’abbassamento del barrage al 3% per le Europee è sfumato, un fuoco di sbarramento trasversale ha affossato quella che è stata solo una tentazione di fine estate. Nessuna delle sigle centriste è autosufficiente e noi in una competizione in cui giochiamo in casa, con preferenze e sistema proporzionale, possiamo dare un contributo decisivo. Un’area di centro rappresentativa e radicata sui territori non deve temere le asticelle, ma deve tenere in debito conto che le Europee sono la sola competizione con il proporzionale, mentre in tutte le altre (Regionali, Provinciali, Comunali e Politiche) predomina il meccanismo maggioritario e bipolarista. Come nelle coppe europee se una squadra vince la partita in casa ma poi perde in trasferta beccando il triplo dei gol, arriva l’estromissione dalla competizione. Gli allenatori accorti mentre giocano l’andata elaborano già la strategia per il ritorno”, concludono.