Fondovalle Vitulanese, Maglione: ''Se perdiamo il finanzamento conosciamo i responsabili'' Politica

«Sulla Fondovalle Vitulanese occorre un’operazione chiarezza, che non solo sgombri il campo sia dalla facile esaltazione che dalla demonizzazione, ma che aiuti a comprendere come la strada del dialogo sia l’unica percorribile. Ad oggi i milioni di cui si parla non sono nelle casse della Provincia e quindi non sono fruibili. L’accelerazione sul progetto definitivo, che definitivo non è visto le obiezioni del Comune di Vitulano e della Soprintendenza, è utile unicamente a cercare di assicurare il compenso ai progettisti. Nelle prossime ore si pronuncerà il TAR sulla sospensiva e certo una delibera di giunta comunale condivisa non credo sia la strategia migliore per cercare di condizionare una decisione», a dirlo in una nota il deputato M5S Pasquale Maglione.

«In queste settimane si sta verificando tutto quello che era stato ampiamente previsto - aggiunge il deputato - e se dovesse arrivare la sospensiva, la Rocca dovrà assumersi la responsabilità della perdita del finanziamento, visto che una decisione del genere determinerebbe un cortocircuito nel procedimento. Si è provato fino all’ultimo a definire nuovi percorsi per evitare di arrivare ad una pronuncia del Tribunale amministrativo, ma a prevalere sono state l’indifferenza della Provincia e di logiche completamente estranee alle esigenze del territorio. E a pagarne il prezzo più alto sarà il Comune di Vitulano, visto che l’opera impatta principalmente sul suo comprensorio. Una eventuale sospensiva dovrà quindi chiamare alle proprie responsabilità l’ex presidente della Provincia Antonio Di Maria e il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, entrambi presenti all’incontro al Museo del Sannio e entrambi garanti di un percorso di concertazione che non è mai stato intrapreso. È indubbiamente necessario dotare il territorio di infrastrutture, ma è altresì importante farlo rispettandone vocazione e indicazioni. Quello che del resto si sta chiedendo da quasi 2 anni, un tempo di certo utile per modificare, senza stravolgimenti, un tracciato obsoleto e fortemente impattante», conclude il deputato.