Le sorprese di un sondaggio: due donne su tre sbagliano la misura di reggiseno Politica

'Reggipetto, reggicalze, pizzo, pizzo, guepiere', urlava dal tubo catodico la cabarettista Syusy Blady, mentre, sul finire degli anni Ottanta, dispensava divertenti consigli alle donne per sedurre il proprio lui munite di tali eccitanti armi.

Ma chi l'avrebbe mai detto che oggi, nel terzo millennio, l'indumento sexy per eccellenza, quello che ha superato allegramente la boa dei 100 anni - il reggiseno - si è rivelato essere il peggior nemico per ben due donne su tre nel mondo occidentale?

Capezzoli”… avrebbe esclamato Totò.

A svelare l'arcano è stato un sondaggio commissionato da Triumph, l'azienda svizzera di biancheria femminile tra le più quotate nel mondo.

Su 10mila donne intervistate è risultato che il 76% di loro acquista un capo della taglia sbagliata e il 29% lo sa prima ancora di comprarlo, ma lo sceglie lo stesso, eppure, il 73% ammette che avere addosso biancheria intima poco confortevole può trasformare la giornata in un inferno, anche se poi chi effettivamente decide di indossarla pare non se ne curi più di tanto.

Nell'acquisto, dunque, a prevalere sono fattori quali il colore, lo stile, il sex appeal e l'idea dell'effetto che farà; in estrema sintesi: tra un reggiseno comodo e uno sexy spesso viene preferito il secondo.

Se bella vuoi apparire, un poco devi soffrire”, dicevano le nostre nonne e sembra che sia ancora così! Un compromesso accettato molto volentieri dalle appartenenti al gentil sesso di ieri e di oggi, come dimostra la storia della moda: dai busti dell’Ottocento fino ad arrivare al famigerato tacco 12 che alcune “temerarie” sfoggiano fin dal mattino.

E a Benevento come vanno le cose? Anche noi di Realtà Sannita abbiamo effettuato il nostro personale sondaggio, ovviamente in scala ridotta, e le risposte ricevute non collimano con le percentuali summenzionate.

Bocche cucite sull'argomento da parte di diverse commesse di negozi monomarca, le quali con un po' di timore si sono trincerate dietro un “Non possiamo parlare. Non possiamo rispondere ad alcun tipo di domanda”, what?!

Mentre gli esercenti di vecchia data, quelli che da decenni trafficano con raso, trine e fiocchetti, la bocca l'hanno aperta eccome, in primis per sottolineare con amarezza la stasi del commercio: “La vendita è ferma, la crisi si sente e le donne oramai acquistano solo quando ne hanno bisogno ed in maniera oculata. I capi di marca hanno il loro costo, pertanto, le acquirenti non possono più permettersi di comprare una cosa che poi non va bene. Solo negli anni Ottanta si è visto un consumismo sfrenato, nel nostro settore abbiamo iniziato a sentire la crisi più di dieci anni fa e facciamo sempre più fatica a vendere perchè si capisce che la gente non ha soldi in tasca”.

Ma allora, quale tipologia di donna sbaglia nell'acquisto di quello che un divertente adagio definisce “uno strumento democratico: separa la destra dalla sinistra, solleva le masse e attira i popoli”, la risposta dei commercianti è unanime: “Sbaglia chi guarda solo all'estetica, pur spendendo 80/90 euro a pezzo, chi ha la testa dura e non si lascia consigliare, e chi, invece, per risparmiare... ma del resto visti i tempi... compra sulle bancarelle reggiseni da 3 o 5 euro che, ovviamente, non ti fanno misurare e poi per quel prezzo non trovi né qualità, né vestibilità”.

Tutti, però, affermano di avere una clientela affezionata che li segue da anni, si fida molto dei loro consigli, ma soprattutto è attenta al sostegno e alla vestibilità.

E tra un reggiseno funzionale ed uno frou frou le beneventane cosa prediligono? Anche in questo caso la risposta è concorde: “Fifty fifty”.

Ascoltati coloro che si affaccendano dietro un bancone, ci siamo indirizzati al gentil sesso che - in estrema sintesi e nel 99% dei casi - ha dichiarato di fare acquisti giusti e mirati e se a volte capita di comprare un modello che lì per lì sembra andar bene e poi dopo averlo tenuto addosso qualche ora inizia a dare fastidio: o sotto il seno, oppure c'è la spallina che taglia, allora si passa alla sorella, alla cugina o alla nipote, ma non si butta più dato il periodo di magra, mentre se si mette su qualche chilo ed il reggiseno inizia un po' a stringere, niente paura, nelle mercerie si vendono delle magiche prolunghe, insomma la tendenza è a sfruttarlo fino in fondo.

Sfidare la legge di gravità senza rinunciare al comfort” è questo il diktat delle beneventane nell'anno di grazia 2014.

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it

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