Ma è proprio vero che la vittoria di Trump cambierà e rivoluzionerà tutto... Anche per noi Sanniti? Politica
Ha vinto Trump in America, ed in larga misura. Da vari giorni tutti ne parlano, tutti se ne preoccupano, ma perché?
Uno dei massimi giornali americani ha scritto che quella di Trump “è una vittoria che cambierà e rivoluzionerà tutto”. Proprio tutto, ed in tutto il mondo? Quindi anche per noi sanniti, a Benevento e fino a Baselice...E pertanto sarebbe il caso che anche su Realtà Sannita in qualche misura se ne parlasse.
Cominciamo col chiederci: ma se, anziché Trump, avesse vinto Kamala Harris la stampa italiana avrebbe reagito con lo stesso rumoroso allarme? O dobbiamo pensare che potrebbe essere stata la singolare postura del candidato Trump, il suo modo di dire e di minacciare, a suscitare tanta preoccupazione e paura? Sotto molti aspetti, Trump è certamente pericoloso ma non è sicuro che si tratti di un pericolo incontrollabile ed incontenibile.
E’ fuori di dubbio che ce ne dovremmo preoccupare anche in sede locale, in quanto i propositi e le minacce di Trump potrebbero coinvolgere problemi e situazioni che riguardano la quotinianità della gente comune, se è vero che gli effetti di questo risultato elettorale non si fermano sulla sponda ovest dell’Oceano atlantico.
Se il Sannio è una provincia italiana e l’Italia è uno Stato membro dell’Unione Europea, noi sanniti non possiamo preoccuparci soltanto dei sia pur importanti lavori in corso sul territorio provinciale, nonché dello spostamento dei mercati rionali e dei luoghi di sosta delle autolinee. Dobbiamo comunque allargare ed innalzare lo sguardo per seguire quello che avviene in Italia, in Europa e nel mondo, perché anche noi sanniti siamo italiani ed europei. O forse dobbiamo credere, come sostiene un titolo deIl Mattino, che “Il nuovo corso USA è una sveglia per l’Europa”. Quindi per noi europei il pericolo Trump dovrebbe farci svegliare e non nascondere nei singoli limiti nazionali.
Cioè ci sollecita una maggiore integrazione europea, e potremmo supporre che questo risultato elettorale americano possa creare una svolta epocale, in senso autoritario ed oligarchico, in un Paese come gli USA, che è stato sempre indiscutibilmente liberaldemocratico. Oggi purtroppo il numero dei Paesi governati da regimi autenticamente democratici va restringendosi enormemente, soprattutto se anche gli USA debbono essere annoverati tra le nazioni a regime oligarchico.
Ormai i grandi Paesi sono tutti sottoposti a sistemi dittatoriali o comunque autocratici e oligarchici, ossia antiliberali: Russia, Cina, Brasile, Argentina, India, Arabia Saudita. E d’ora in avanti forse anche gli USA. Gli Stati autenticamente democratici rappresentano meno del 20% della popolazione e della superficie del mondo intero. E questo non può lasciarci indifferenti.
Peraltro dovremmo chiederci perché le formazioni politiche autoritarie e di estrema destra raccolgono più voti tra i poveri proletari che non tra i ricchi conservatori…
I recenti dati elettorali potrebbero consentire a Trump ed al suo consocio Elon Must, che è l’uomo più ricco del mondo, non solo di bloccare indiscriminatamente le frontiere ma anche di organizzare un rimpatrio forzato di circa undici milioni di immigrati ritenuti irregolari.
Cioè con i voti dei poveri proletari si fa una politica antisociale di estrema destra. E questo forse comincia a verificarsi anche in qualche Paese europeo.
Ma quello che più dovrebbe preoccupare noi italiani-tutti, dal Nord al Sud-, è che Trump non guarda all’Europa come a un’amica e forse neanche come ad un alleato e consocio della NATO, anche perché per lui la NATO comporta soprattutto un costo da ridurre o trasferire a carico dei partner europei.
Ed inoltre Trump potrebbe ritenere il mercato europeo meno importante per gli USA rispetto a quello asiatico e pertanto più che preoccuparsi di interagire con l’Unione Europea cercherebbe di trattare, un boccone alla volta, con i singoli Stati europei. Questo è il pericolo che dovremmo evitare. Perciò alla fine Trump, oltre che un pericolo, potrebbe essere un’opportunità per l’Unione Europea.
Potremmo dire a questo punto che non tutti i mali vengono per nuocere. Ma sarà così?
Cioè gli Stati europei dovrebbero sentirsi indotti e obbligati a rafforzare e non a ridurre la loro unione: cioè non fermarsi al mercato comune ed alla moneta unica. Ciò non avvantaggerebbe soltanto gli italiani del Po ma anche i sanniti del Calore e del Tammaro-Fortore.
Quello di preoccupante che potrebbe accadere in Europa in conseguenza di un’eventuale svolta del nuovo presidente americano non si fermerebbe a Bruxelles ma si estenderebbe anche a Benevento e fino a Baselice ed oltre.
ROBERTO COSTANZO
Foto: Los Angeles Times