NOI DI CENTRO, NAPOLEONE E IL SENSO DELLA MISURA Politica
Di seguito le dichiarazioni di Giovanni Cacciano, Segretario Provinciale del Partito Democratico.
«Contro il
rischio di sentirsi Napoleone sol perché si è adusi a posare la mano
sotto la giacca, sarebbe auspicabile avere una minima coscienza dei
fatti, dei numeri nonché un dignitoso e sereno 'senso delle cose'.Noi
di Centro, o ciò che ne resta, è con netto distacco la quarta forza
politica del Sannio ed è ormai totalmente assente oltre iconfini della nostra piccola provincia.
Tutto
il Sannio, purtroppo, rappresenta il 4.6% della Campania in termini
demografici, eleggendo solo 2 consiglieri regionali su un totale di 50.
Pertanto, l'irrilevanza
sulle vicende elettorali della Regione della quarta forza politica del
Sannio, per giunta sottoposta ad un'inarrestabile declino, è un semplice dato numerico, non altro.
Continuando poi a 'far di conto', è doveroso anche ricordare come nelle richiamate elezioni regionali del 2020 - quelle del massimo spolvero mastelliano - il PD fu il primo partito in assoluto in provincia. Lo stesso avvenne nelle comunali di Benevento del 2021, e sempre con una marcata distanza.
Alle scorse europee, il PD Sannita, nonostante il grave calo di
partecipazione, ha incrementato di oltre 3 punti il dato delle ultime
politiche e di oltre mille voti il consenso rispetto alle citate regionali.
Peraltro, alle Europee, il PD di Benevento era l'unico tra le province
campane a non schierare alcun candidato locale. Napoli, ad esempio, ne
aveva ben quattro!
Nella medesima consultazione, Noi Di Centro che, come alle elezioni
di settembre 2022 schierava la signora Lonardo e tutta la corte
celeste, ha continuato a perdere voti e punti percentuali raccogliendo la solita 'medaglia di cartone'.
Passando,
invece, al piano squisitamente politico, Noi Di Centro, al di là della
emorragia continua che subisce da oltre due anni, con la sua conclamata
pratica del viandante, ovvero di indifferenza politica ed ideale rispetto alle parti in gioco, rappresenta la negazione della cultura progressista e di centrosinistra che è invece orgogliosamente partigiana.
Gli
esempi sul punto sono innumerevoli, dal tradimento del secondo governo
Prodi, per un posto in parlamento europeo ed uno in consiglio regionale
di Mastella e Consorte, sotto le
insegne di Forza Italia, al voltafaccia nei confronti della stessa Forza
Italia per passare con De Luca nel 2020, sino al fallito tentativo di
accasarsi con Piantedosi di qualche settimana fa.
Sia detto, in compendio, sine ira et studio, non è nostra intenzione giudicare la viandanza politica di Mastella e della sua decadente corte, ma, come hanno precisato i 5Stelle Sanniti, noi abbiamo scelto altre sponde dell'agire e dell'impegno politico.
C'è, in ultimo, un tema di stile e di senso della misura che ci fa persino sorridere: è possibile continuare a definirsi segretario nazionale di un partito confinato entro contrada epitaffio?».