Pedicini (Greens-Efa): ''Di Maio, unica stabilità a cui ambisce è quella della sua poltrona'' Politica

Conte ha una grande opportunità, soprattutto ora che non dovrà più camminare col freno a mano della bad company di Di Maio: far ritrovare al Movimento i valori dai quali era partito. Il che non deve equivalere a un ritorno agli anni dei V-day e del populismo. Basta programmi che mettono regole di cui non importa niente a nessuno davanti a temi reali che riguardano le persone. La gente vuol sentir parlare di ambiente, contrasto alla povertà, non certo di limite al secondo mandato o di restituzioni”. Lo dichiara l’europarlamentare di Greens-Efa Piernicola Pedicini, in un’intervista al quotidiano La Notizia.

Parlando della caduta del Governo, Pedicini ha sottolineato che l’unico responsabile è “solo ed esclusivamente Mario Draghi. Ha centellinato ogni mossa per giungere a un esito inevitabile, invocando pieni poteri con toni da Marchese del Grillo e il proverbiale “io sono io e voi….”. Piuttosto che sottolineare che le stime di crescita Ue precipitano l’Italia in coda ai Paesi membri, che la disoccupazione è in ascesa e i salari sono i più bassi d’Europa, si dà vita a una caccia alle streghe di una crisi costruita invece a tavolino.

Di Maio - prosegue - ha provato a sfruttare tutto questo, autotacciandosi ipocritamente promoter di unità nazionale e stabilità, quando l’unica stabilità a cui mira è quella della sua poltrona”.

Sull’ipotesi di un ritorno alla base degli ex M5S, l’europarlamentare Greens dichiara: “Credo che la porta dovrebbe essere sempre aperta a chi intende battersi per i valori per i quali mi impegno da sempre e grazie ai quali è cominciato il mio percorso politico nel Movimento 5 Stelle”.

Quanto alla possibilità di una definitiva rottura da parte del Pd di Letta coi 5S, Pedicini sottolinea che “la politica non può essere costruita su ricatti o vendette, ma su programmi e progetti seri per il Paese. Se c’è unità di intenti e gli obiettivi sono condivisi, ben vengano le interlocuzioni tra i partiti. Ma se è la propaganda a prendere il sopravvento, allora è giusto che ognuno vada per la sua strada e che, soprattutto, si assuma le proprie responsabilità”.