Sospesi gli allenamenti per gli atleti EPS nelle zone rosse. Barbaro: ''Interpretazione sbagliata di quanto scritto nel DPCM'' Politica

La querelle sugli allenamenti e gli eventi vietati agli atleti EPS nelle zone rosse - ma non a quelli delle Federazioni - finisce in tribunale. Presentato oggi il ricorso da parte di cinque Enti di Promozione Sportiva, ACSI, AICS, ASI, Endas e Libertas, rappresentativi di oltre quattro milioni di associati.

Nel documento preparato dagli avvocati Vittorio de Gregorio e Achille Reali, si richiede l’annullamento dell’art. 41, comma 1, del DPCM del 2 marzo 2021, solo per la parte in cui dispone che “Sono altresì sospesi tutti gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva”, nonché della stessa disposizione per come interpretata e applicata nella FAQ n.5 del sito web istituzionale del Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di un successiva nota del CONI che estende il provvedimento anche agli allenamenti.

In merito alla sospensione, nelle zone rosse, anche degli allenamenti per i soli atleti degli EPS, le FAQ interpretano in modo distorsivo e sbagliato quanto scritto nel DPCM”, così ha dichiarato il senatore di Fratelli d’Italia Claudio Barbaro, presidente di ASI, Associazioni Sportive e Sociali Italiane.

Lo status di atleta agonista, sia esso federale o appartenente a un Ente di promozione sportiva, è identico dal punto di vista delle misure da adottare per la prevenzione e la sicurezza. Non si comprende, quindi, questa distinzione, che viola i diritti degli atleti e degli Enti di Promozione Sportiva”.

Siamo di fronte a una gravissima disparità di trattamento nonostante Federazioni ed Enti applichino le stesse misure di profilassi preventiva - sottolinea il ricorso presentato dagli Enti - tra Federazioni Sportive Nazionali e Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva con anche la violazione dell’articolo 3 della Costituzione. Gli Enti di Promozione Sportiva hanno come finalità la promozione e l'organizzazione di attività fisico-sportive con finalità ludiche, ricreative e formative. In particolare, svolgono attività con scopi di ricreazione, crescita, maturazione personale e sociale, nonché attività di avviamento alla pratica sportiva e tutela della salute, preziosi, ancor più, in questo periodo emergenziale.