Al Fatebenefratelli arriva un simulatore avanzato per il reparto di Pediatria Società

L’Unità Operativa Complessa di Pediatria/ Neonatologia/U.T.I.N. dell’Ospedale Sacro Cuore di Gesù Fatebenefratelli di Benevento si è dotata di un apparecchio simulatore “Newborn PEDI S109 ” per potenziare le attività di formazione della struttura sanitaria di viale Principe di Napoli.

Si tratta di un manichino che rappresenta un neonato a termine di taglia e peso medi (kg 3,5 e 50 cm) con pelle realistica e senza punti di giunzione, resistenza realistica delle articolazioni e colonna vertebrale flessibile, cordone ombelicale rimovibile, punti di riferimento lombari palpabili per l'inserimento corretto dell’ago per rachicentesi.

Sul simulatore è possibile eseguire manovre di intubazione, ventilazione, compressioni toraciche, incannulamento venoso, cateterizzazione dei vasi ombelicali, infusione intraossea, puntura lombare palpazione dei polsi, drenaggio del pneumotorace, etc. etc.

Gli operatori sanitari possono accrescere, affinare o tenere sempre allenate le proprie competenze tecniche attraverso l’uso di questo “manichino” innovativo, ad elevato contenuto scientifico e professionale e ad alta qualificazione tecnologica che permette di simulare situazioni operative reali senza alcun rischio per il paziente.

Il direttore della U.O.C. di Pediatria/Neonatologia/UTIN dell’Ospedale Sacro Cuore di Gesù (Fatebenefratelli ) di Benevento, il dr. Raffaello Rabuano, spiega che la sua Unità Operativa Complessa rientra nella rete formativa di scuole di formazione medica e di specializzazione in Pediatria.

Le Università si avvalgono delle strutture e dei Dirigenti medici della U. O. C. di Pediatria, PS Pediatrico, Neonatologia ed UTIN per lo svolgimento di attività didattiche formative professionalizzanti.

E’ proprio per un approccio moderno all’insegnamento della medicina - ribadisce il dr. Rabuano - che non ci si può esimere dal fornire ai medici in formazione la possibilità di esercitare la professione con prove pratiche che simulino scenari clinici più o meno complessi, nella concatenazione degli assiomi ‘fare anche per sbagliare e sbagliare per imparare. È stato dimostrato come la possibilità di commettere errori, senza alcun rischio per i pazienti, muovendosi in ambiti simulati, sia estremamente utile per aumentare la sicurezza degli interventi futuri”.