Anche la CRI scende in campo. Il neo presidente Giovanni De Michele in prima linea Società

In un Paese come il nostro, perennemente a rischio sismico e idrogeologico, negli anni abbiamo imparato a conoscere gli uomini e le divise della Croce Rossa Italiana, sempre in prima linea per fronteggiare le emergenze che di volta in volta colpiscono la nostra Penisola. Fondata nel XIX secolo e parte del Movimento Internazionale, negli anni la Croce Rossa Italiana è divenuta uno dei pilastri portanti del Dipartimento della Protezione Civile, mettendo a servizio della comunità una incredibile quantità di mezzi e di personale altamente qualificato per fronteggiare svariati scenari che di volta in volta si possono presentare in Italia: dalle sciagure sismiche, ai servizi assistenziali, le decine di comitati sparsi in ogni regione sono sempre pronti a intervenire nel migliore dei modi. La sua rapidità di intervento non sarebbe possibile senza una capillare presenza sul territorio di volontari che, con la loro prontezza e risolutezza, costituiscono la spina dorsale di questa organizzazione operante 24 ore su 24 al servizio della collettività. Dall’inizio di quest’anno a dirigere il Comitato Provinciale di Benevento c’è Giovanni De Michele, libero professionista originario di Pontelandolfo, con alle spalle oltre vent’anni di esperienza nel mondo del volontariato.

Cosa ti ha spinto ad entrare in Croce Rossa?

Sono entrato nel 2000, iniziando con il servizio 118 e trascorrendo le notti del fine settimana prestando servizio nelle ambulanze con equipaggio volontario. Mi ha spinto il forte desiderio di aiutare il prossimo, soprattutto le persone più anziane, e in generale tutti i soggetti più vulnerabili della città e della nostra provincia. Indubbiamente di grande ispirazione è stato mio zio, Sergio De Tata, già capitano comandante della Croce Rossa e scomparso in un tragico incidente stradale a Salerno mentre stava svolgendo un servizio di assistenza. Benché siano già undici anni che non c’è più, me lo immagino orgoglioso e contento del mio percorso e dei risultati che ho raggiunto grazie alla sua ispirazione e al suo esempio.

Di cosa si occupa il Comitato e quanti sono i membri attuali?

Il comitato di Benevento, nato nel lontano è considerato il fiore all’occhiello della regione Campania nel settore di competenza e contiamo circa 600 volontari distribuiti su tutto il territorio provinciale, con unità territoriali anche a San Lorenzello, Telese e Morcone.

Quali sono i tuoi obiettivi come presidente di questo comitato?

Ricoprendo la carica di vicepresidente sin dal 2016, darò continuità a tutti i progetti già messi in campo in questi anni passati in Croce Rossa a partire da quelle attività svolte in convenzioni con l’azienda ospedaliera “San Pio” dove svolgiamo quotidianamente il trasporto degli infermi, dei campioni biologici e sanitari e collaboriamo, con i nostri ventuno dipendenti altamente specializzati, alla centrale operativa del 118 con il centro mobile di rianimazione, unicum su tutto il territorio provinciale. Continuerò e rafforzerò, inoltre, le attività di divulgazione ed educazione ad un sano stile di vita, nonché tutte quelle attività già poste in essere dal comitato per la tutela dei bisognosi e dei più vulnerabili.

Come si approccia la Cri di Benevento alle emergenze sociali del Sannio?

La Croce Rossa di Benevento dispiega notevoli risorse per contrastare le emergenze sociali: oltre all’aiuto materiale dato da vivevi e vestiario, c’è un importantissimo sportello di ascolto con psicologi e avvocati penalisti pronti a dare tutto il supporto necessario alle persone, purtroppo, oggetto di soprusi e violenza; violenza da intendersi non soltanto sulle donne, ma più in generale come violenza di genere che colpisce le fasce più deboli della nostra comunità. Esiste inoltre un programma di aiuto ai senza fissa dimora svolto dalle nostre preziose unità di strada.

Emergenza Corona Virus: come si sta muovendo il comitato?

Come recita il nostro motto “Un’Italia che aiuta - persone in prima persona” la Croce Rossa Italiana e, naturalmente anche il Comitato Provinciale, è in prima linea sia dall’inizio del focolaio virale in Italia. Nello specifico per il nostro territorio siamo in stretto contatto con la Direzione Medica di Presidio del Rummo, abbiamo formato il nostro personale dipendente e dotato tutti i volontari che svolgono servizio di dispositivi di protezione individuale atti a scongiurare ogni rischio prevedibile. Quotidianamente ci aggiorniamo sulla situazione e sulla sua evoluzione ed è proprio il nostro comitato che si occupa, tra le altre cose, del trasporto al Cotugno di Napoli dei campioni biologici dei casi sospetti e di quelli accertati di corona-virus. Il nostro operato è molto apprezzato tanto che durante una di queste consegne di campioni all’ospedale Partenopeo, ad un nostro dipendente è stata riconosciuta l’estrema professionalità e precisone circa il suo operato.

Emergenza e fake news: quali sono i danni causati da una errata comunicazione?

I danni delle “fake news” sono innanzitutto di natura economica poiché la falsa notizia di un avvenuto conteggio in una piccola comunità, porta inevitabilmente ad una paralisi e ad un isolamento della comunità dal resto del mondo impedendo, di fatto, qualsiasi attività economica in quel luogo. Ben consci dell’attuale tessuto sociale ed economico della nostra provincia, una informazione scorretta e imprecisa comporta un notevole danno per tutto il territorio sannita.

Cosa diresti a quanti volessero entrare a far parte di questo bellissimo mondo della Cri?

Per me la Croce Rossa è la più grande famiglia a livello internazionale accumunata da questa “croce”: ognuno porta la propria e a noi piace portare questa! Il mio motto personale è “la Croce Rossa ti abbraccia ma non ti stringe” a significare che per quanto ci debba essere un impegno serio e leale, resta comunque una bellissima esperienza di volontariato da svolgere senza obbligo ma per puro spirito di condivisione.

ANTONIO IORIO