Azoospermia Società
Con il termine Azoospermia si intende la mancanza assoluta di spermatozoi in un eiaculato. Questa possibilità deve essere confermata in almeno due spermiogrammi consecutivi, effettuati a distanza di un paio di settimane. Il prelievo per l’esame deve essere inoltre effettuato secondo protocolli ben precisi con una astinenza sessuale di almeno tre giorni, in laboratorio e non al domicilio, ed in strutture specializzate e dedicate, capaci di effettuare la conta degli spermatozoi anche dopo opportuna centrifugazione del liquido spermatico, per poter essere certi della assoluta mancanza dei gameti maschili. L’azoospermia interessa, ad oggi, circa il 2% delle coppie infertili, ed il 10-15% di uomini infertili, sono affetti da azoospermia .
Da
un punto di vista clinico le azoospermie si differenziano in
azoospermia ostruttiva ed azoospermia non ostruttiva. L’azoospermia
ostruttiva rappresenta circa il 40% di tutti i casi di azoospermia ed
è caratterizzata da una ostruzione dei canali che trasportano gli
spermatozoi all’esterno, e cioè dotti seminiferi, epididimi,
canali deferenti, vescicole seminali e dotti eiaculatori.
Naturalmente per poter causare azoospermia l’ostruzione deve essere
bilaterale. Le cause di questa ostruzione possono essere molteplici e
verificarsi anche in periodi diversi della vita. Il difetto anatomico
può essere presente già alla nascita, e quindi essere congenito, ma
può essere anche il risultato di infezioni croniche o interventi
chirurgici o traumi a carico dell’apparato urogenitale maschile
verificatesi nel corso della vita. La funzionalità testicolare in
questi pazienti è nella norma con una normale produzione di
spermatozoi che tuttavia, a causa della ostruzione, non possono
essere emessi all’esterno durante una eiaculazione. Ne consegue che
il volume testicolare è nella norma, che gli epididimi sono in
genere ben palpabili, che il quadro ormonale, FSH LH e testosterone,
è nella norma ma il volume dell’eiaculato è molto scarso ,
mancando la componente cellulare dello stesso.
L’azoospermia ostruttiva può riconoscere anche cause genetiche in quanto spesso è associata ad una mutazione del gene responsabile della fibrosi cistica, malattia questa congenita dell’apparato broncopolmonare. In questi pazienti con mutazione parziale o totale di questo gene, si evidenzia la assenza congenita dei vasi deferenti con displasia o assenza anche delle vescicole seminali. Questa condizione evidentemente non permette il progredire degli spermatozoi all’esterno. L’azoospermia non ostruttiva invece è caratterizzata da una testicolopatia primaria con grave danno della spermatogenesi come si può avere, per esempio, negli arresti maturativi completi o incompleti, nel criptorchidismo, o nella Sindrome a sole cellule del Sertoli. In questi casi, i testicoli appaiono ridotti di volume, i valori dell’FSH e dell’LH sono elevati e si può avere una riduzione della produzione del testosterone.
Le diagnosi delle due forme di azoospermia sono relativamente facili per chi si interessa di infertilità di coppia e sono basate, su una anamnesi accurata, sull’esame obiettivo del paziente, che serve a verificare la presenza o meno di epididimi e deferenti, sull’utilizzo di esami radiodiagnostici di primo e secondo livello (ecografia e RMN) per valutare la normale anatomia dell’apparato urogenitale maschile, e da indagini ematochimiche, ormonali e genetiche.
Nelle azoospermie ostruttive è possibile ripristinare la pervietà delle vie seminali attraverso interventi di microchirurgia, non sempre praticabili e che non sempre danno risultati definitivi. Tuttavia è possibile invece nel 100% dei casi recuperare facilmente spermatozoi dagli epididimi con agoaspirato o con biopsie testicolari, da poter utilizzare per tecniche di fecondazione assistita. Nelle azoospermie non ostruttive le tecniche per il recupero degli spermatozoi hanno una efficacia che va dal 15 al 49% e sono la TESA (testicular sperm aspiration) o la TESE (testicular sperm extraction) che nel tempo si è evoluta in MicroTESE, tecnica questa eseguita utilizzando un microscopio operatore che permette di prelevare quei tubuli seminiferi che appaiono anatomicamente più funzionanti e produttivi. Gli spermatozoi recuperati con queste tecniche possono essere crioconservati ed utilizzati per tecniche di fecondazione assistita, in particolare per la ICSI (Iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi) da effettuare in centri di alta specializzazione .
ENZO TRIPODI