Confederazione Cusas. L'associazionismo studentesco sannita Società
Pochi giorni fa, il Centro Universitario Sannita Alleanza Studenti (C.U.S.A.S.) si è accreditato presso l’Albo delle Associazioni Studentesche dell’Università degli Studi del Sannio come Confederazione di tre associazioni, al fine di perseguire obiettivi comuni potendo contare su una struttura più efficace e ramificata. Essendo questa una grande novità, destinata senz’altro a rendere ancora più attiva la già vivace realtà associazionistica sannita, ho avuto modo di confrontarmi con il presidente della Confederazione e rappresentante degli studenti nel Senato Accademico, Pasquale Piantedosi, per parlare del senso dell’associazionismo studentesco oggi, della storia e del futuro del CUSAS, in relazione a studenti, ateneo e territorio. Alla conversazione hanno anche partecipato i presidenti delle rispettive associazioni confederate Serena Piantedosi (Alleanza Studenti DEMM), Angela D’Occhio (Alleanza Studenti DING) e Lorenzo Girolamo (Alleanza Studenti DST).
Iniziamo con un po’ di storia. Che cos’è e come nasce il CUSAS?
Il CUSAS è la più longeva associazione studentesca universitaria presente nel Sannio. Nasce nell’autunno del 1991, quando in città c’era una sede succursale dell’Università degli Studi di Salerno. Il CUSAS nacque con l’obiettivo principale di dar voce agli studenti beneventani lontani dalla sede principale di Salerno, e dunque dall’apparato amministrativo. Sin da subito, il CUSAS fu promotore dell’autonomia dell’Università degli studi del Sannio, che giunse sette anni dopo la sua fondazione nel 1998, giocando un ruolo chiave insieme ad alcuni docenti del plesso beneventano, scrivendo una pagina di storia che ci rende particolarmente orgogliosi. Voglio ricordare di quei tempi le vicende dello “sciopero dei panini” che condussero all’apertura di una mensa universitaria a benevento, e l’istituzione del Comitato di Ateneo per lo Sport (CAS) ancora oggi attivo.
Qual è la mission di CUSAS e in generale quali sono gli obiettivi e i principi guida dell’Associazionismo Studentesco oggi nel panorama sannita?
Ci riconosciamo nei principi che caratterizzano la tradizione dell’associazionismo: la responsabilità verso il sistema universitario, la democrazia interna, lo sviluppo sociale volto a contribuire al benessere della comunità studentesca, la solidarietà. La nostra azione di rappresentanza non si pone solo l’obiettivo di garantire il libero accesso al sapere, ma anche quello di valorizzare il riconoscimento del ruolo sociale degli studenti. Viviamo un contesto dove i piccoli Atenei, come quello sannita, sono penalizzati da un sistema di finanziamenti pubblici ancorato alle “buone performance” che non tiene conto delle esigenze dei territori. Un sistema che divide le università in atenei di Serie A e di Serie B, e anzichè aiutarle a ottenere risultati migliori, avvantaggia quelle che sono già site nelle realtà economicamente più evolute. Un danno enorme per il nostro territorio perchè la presenza di dipartimenti di eccellenza che possano contribuire, con le aziende che si vogliono localizzare in provincia, alla produzione di progetti innovativi e all’avanguardia nei mercati attrae investimenti dall’esterno dell’area. L’ateneo sannita ha un dipartimento definito “d’eccellenza” dai parametri ministeriali, e con grande capacità e fiducia affronta oggi la sfida della competitività con gli atenei del Nord. Per quanto riguarda gli studenti, promuoviamo, d’intesa con istituzioni, enti economici, sociali e culturali, a livello locale e nazionale, attività e collaborazioni volte a conseguire finalità di crescita. Ci impegniamo affinchè gli studenti non vengano visti come semplici matricole ma vivano a 360 gradi l’esperienza universitaria, tramite la partecipazione ad attività convegnistiche e seminariali, momenti di aggregazione e socialità, attività sportive, visite istituzionali ecc.. Il valore dell’associazionismo sta nel fatto che esso rappresenta un percorso altamente formativo per lo studente, contribuisce alla sua crescita personale che si affianca alla crescita culturale e alla formazione professionale del percorso accademico. Tra i vari scopi l’associazionismo deve avere la riscoperta di una dimensione comunitaristica ove sia anteposto l’interesse della collettivià all’interesse personale, ponendosi in netta contrapposizione all’individualismo dilagante.
Parliamo della recente Confederazione Studentesca, come mai la scelta di passare a una forma associazionistica confederale? Quali i vantaggi e i progetti futuri per gli studenti dell’UniSannio?
Dopo 31 anni la prima associazione studentesca di Benevento cambia forma e si presenta oggi agli studenti e alla città sottoforma di Confederazione. La forma confederale è di certo molto più efficiente ed efficace, in quanto consente di raggiungere più agevolmente gli studenti, tramite le tre associazioni confederate (una per ogni dipartimento dell’Università del Sannio), affrontando ogni tematica e ogni attività da un punto di vista dipartimentale. La scelta della confederazione era una scelta obbligata visto i recenti risultati elettorali ottenuti negli appuntamenti locali, regionali e nazionali. Possiamo dire di avere recentemente espresso la presidenza del Consiglio degli Studenti, e una fitta rete di rappresentati in tutti gli organi di governo dell’ateneo. Abbiamo, inoltre, eletto insieme con le associazioni studentesche dell’Università di Salerno un consigliere di amministrazione dell’ADISURC (Azienda per il Diritto allo Studio Universitario della Regione Campania) e abbiamo infine espresso una candidatura sul piano nazionale per il Consiglio Nazionale degli Studenti Univeritari (CNSU) nelle liste di UDU-Unione degli Universitari, donando all’associazionismo studentesco beneventano più ampio respiro e maggiori possibilità di crescita. Ora abbiamo maggiori strumenti a nostra disposizione e nel prossimo futuro l’obiettivo è quello di aumentare il ventaglio di servizi offerti agli studenti, continuando a donare il nostro contributo alla crescita dell’ateneo sannita.
In conclusione, come descriveresti i rapporti correnti tra rappresentanza studentesca, studenti e ateneo?
Siamo un punto di riferimento per gli studenti, che hanno riposto in noi tanta fiducia, ed è frutto del lavoro svolto in tanti anni di attività; ma siamo punto di riferimento anche per i docenti e per la struttura amministrativa dell’ateneo, che sempre ha supportato le nostre iniziative dimostrandoci in ogni occasione di voler mantenere sempre aperto il dialogo tramite il quale si è riusciti insieme a trovare rapidamente le soluzioni più efficaci conciliado le esigenze dell’ateneo e degli studenti. Credo sia un grande vanto per l’ateneo che, grazie anche a questa sua grande capacità di comunicazione e di ascolto, rende noi studenti parte attiva di un processo decisionale e di crescita. Anche questo ci rende orgogliosi di far parte della comunità Unisannio.
In conclusione, ascoltiamo le voci dei presidenti delle associazioni confederate.
“La Confederazione è, soprattutto per noi che viviamo l’associazione da diversi anni, il risultato compiuto degli sforzi profusi sin dal primo giorno in cui abbiamo deciso di inserisci in una comunità e di crescere insieme ad essa. Possiamo dire con orgoglio che oggi giorno, alla base del Cusas, c’è una struttura organizzativa solida che fa sentire la sua presenza sul territorio” scrive Serena Piantedosi, presidente dell’associazione Alleanza Studenti DEMM.
Angela D’Occhio, presidente dell’associazione Alleanza Studenti DING: “Noi rappresentanti della Confederazione, siamo animati e coinvolti da uno spirito di coesione e dedizione, ogni giorno ci impegniamo a promuovere l’ateneo Sannita e diamo voce agli studenti che rispondono con viva partecipazione a tutte le nostre attività”.
Infine, Lorenzo Girolamo, presidente di Alleanza Studenti DST: “Quando si parla di Università si tende a mettere a fuoco solo la didattica e la ricerca; aspetti fondamentali che però non esauriscono in sé il mondo universitario. Vi è un tessuto connettivo formato dalle associazioni, incubatrici di idee che raccordano le istanze degli studenti. Lo scopo è semplice ed unico: offrire un servizio ad altri studenti”.
ANTONIO SPINA