Dolce e Gabbana e il 'sabotaggio' di Elton John Società

Gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono stati protagonisti, negli ultimi giorni, di una dura polemica scaturita in seguito ad alcune dichiarazioni riguardanti la loro visione della famiglia; il conseguente dibattito ha scavalcato i dorati confini di settore per fare il giro dei media di mezzo mondo. In particolare, Domenico Dolce ha dichiarato: “Sono gay, non posso avere un figlio. Credo che non si possa avere tutto dalla vita, se non c’è vuol dire che non ci deve essere” arrivando anche a definire “sintetici” i figli degli omosessuali nati con metodi artificiali.

Come prevedibile, alcune famose coppie gay d’oltreoceano, con figli avuti orgogliosamente tramite questo metodo, non hanno preso bene questo punto di vista; Elthon John, ormai ex cliente dei due designer, ha conseguentemente deciso di iniziare un boicottaggio del marchio dei due stilisti esortando fan e potenti amici a fare altrettanto: da Sharon Stone a Ricky Martin passando per Victoria Beckham, la gogna mediatica ha preso il via sui social e sui giornali.

I due stilisti, indubbiamente orgogliosi ambasciatori della moda italiana nel mondo, messi da parte pizzi e lustrini, hanno inevitabilmente coinvolto e fatto schierare, con l’argomento, moltissime persone di ogni orientamento politico.

Difficilmente il brand dei due designer potrà avere danni seri e duraturi da questo boicottaggio, ma restano un dubbio sull’operato di Elthon John; alcuni si chiedono se sia giusto, al di là della condivisione o meno dell’opinione di Dolce e Gabbana, utilizzare la propria popolarità per far pagare agli stilisti il prezzo delle loro opinioni personali. Certamente, per una volta, la moda ha stimolato la discussione su un tema decisamente importante quanto delicato.

RENATA DEL PRETE

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