''Gloria'' la tela di Nicola De Maria esposta al Quirinale Società

Nel firmamento dell’arte contemporanea brilla intensamente Nicola De Maria, uno dei cinque esponenti della Transavanguardia, teorizzata da Achille Bonito Oliva nel 1978. Nelle sue opere si coglie primariamente l’astrattismo, il suo approccio pittorico non si limita allo spazio della tela, esso lo travalica, per connettersi con ciò che circonda l’esistente.

De Maria è nato, nel 1954, alle pendici del Monte Caruso, comunemente detto di San Michele, in Foglianise, da Francesco e Luigia Pastore. Ha conseguito la laurea in medicina e la specializzazione in neurologia. Il mondo dell’arte lo ha folgorato inizialmente, dalla fotografia sperimentale successivamente è affascinato dal disegno e dalla pittura. I nuovi linguaggi rappresentano per l’artista i segni premonitori del tracciato intrapreso verso la meta definitiva, nella città della Mole Antonelliana, costellata dalla visione del mondo mutevole.

Il tratto pittorico è simile alla sua leggerezza poetica, esalta le forme semplici, i pigmenti sono vivaci e puri, dando alla sua arte un’autentica prospettiva divergente e personale, fuori dai paradigmi e non conforme ad altri schemi predefiniti tra l’incanto e la narrazione della quotidianità.

Sul finire degli anni ’70, non solo la tela utilizza per le geniali creazioni, ma anche i murales diventano l’ispirazione per imprimere le pennellate, per cogliere il senso dell’Infinito, per scoprire nella Trascendenza, il Signore, che tocca il cuore dell’uomo.

Nel corso della sua fiorente carriera artistica è stato protagonista di mostre personali, biennali e rassegne d’arte in tutto il mondo. E’ stato invitato per tre volte alla Biennale di Venezia nel 1980, 1988 e nel 1990. Nel 1977, è stato alla Biennale di Parigi, che con i suoi cromatismi, ha suscitato profonde emozioni.

L’artista nei primi anni Ottanta espone alla Biennale di San Paolo, Biennale di Sidney e a Documenta 7 a Kassel. Nel 2005 e nel 2012, è stato invitato alla Quadriennale di Roma. Varie le retrospettive personali, tra cui ricordiamo quelle di Kunstalle di Basilea nel 1983, nel 1988 al Museum of Modern Art di Tokio, Museo d’Arte Contemporanea di Roma nel 2004 e a Palazzo Reale a Milano nel 2012.

Le opere di Nicola De Maria, sono presenti nelle raccolte d’arte dei principali musei nel mondo, in particolare, in Stedelijk Museum, Amsterdam (Olanda), in Fukuyama Museum of Art, Fukuyama (Giappone), in Städtisches Museum Abteiberg, Monchengladbach (Germania), Collezione Maramotti, Reggio Emilia, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (MART), Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Torino, nella nostra stupefacente penisola.

Nicola De Maria ha lasciato una traccia indelebile nella Chiesa Ambrosiana con i suoi simboli, che spaziano nelle tavole per la ricercatezza dei colori e per l’intensità del timbro pittorico. De Maria, per l’anno A, ha raffigurato la Santissima Trinità, l’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, l’annunciazione e la visitazione della Madre di Gesù alla cugina Elisabetta.

Per l’anno C, ha ideato la dedicazione del Duomo di Milano, la trasfigurazione del Signore ed effigiato l’immagine di San Carlo Borromeo. L’Evangeliario, l’originale, per le solenni celebrazioni nel Duomo di Milano, nella parte anteriore appare una stupefacente creazione, in cui emerge il tratto inconfondibile dell’artista di Foglianise.

Nella “palazzina Gregoriana”, in Quirinale, è esposto dal 29 settembre, il dipinto “Gloria” di Nicola De Maria.

Il presidente Sergio Mattarella ha apprezzato notevolmente la tela di De Maria, scegliendolo tra gli artisti contemporanei ad abbellire la sede cardine delle istituzioni repubblicane.

La prima carica dello Stato ha scritto la prefazione al catalogo a Quirinale Contemporaneo 2019- 2021, edito dalla Treccani.

Il presidente Mattarella ha sottolineato: “Per dirsi a pieno titolo Casa degli Italiani, il Palazzo necessitava, dunque, di un adeguamento, quale quello realizzato con il progetto Quirinale contemporaneo nelle sue tre edizioni 2019, 2020, 2021. Un progetto volto ad aggiornare l’immagine delle sedi istituzionali tramite l’inserimento di rilevanti opere d’arte e oggetti di design che aggiungono un’importante testimonianza pubblica dell’eccellenza italiana in questo settore mai affievolita”.

NICOLA MASTROCINQUE

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