Il 2022 è l'anno giusto Società

Il 2022 è l’anno giusto. Ma l’anno giusto per cosa? In questi primi due mesi dell’anno più volte abbiamo sentito dire questa frase; sembra di percepire nell’aria che una svolta decisiva sia dietro l’angolo, in molti campi. Innanzitutto, speriamo un po’ tutti che questo sia l’anno in cui avrà fine l’odiosa pandemia che negli ultimi 24 mesi ha sconvolto la vita di ciascuno di noi. Ma non è il solo cambiamento che ci attende, a quanto dicono.

Sarà complice forse il fatto che il 2022 è un anno in cui cadono diversi anniversari. Quarant’anni fa, nel 1982, l’Italia vinceva i Mondiali di calcio in Spagna. Quest’anno i Mondiali si disputeranno in Qatar, per la prima volta nei mesi di novembre e dicembre, a causa del caldo torrido che affligge il paese arabo in estate. Ma l’Italia, pur potendosi fregiare del titolo di campione in carica agli ultimi Europei, non è ancora qualificata: ci aspettano gli spareggi con la Macedonia e, probabilmente, con il Portogallo di Cristiano Ronaldo. La svolta qui potrebbe anche essere negativa.

Trent’anni fa, nel 1992, aveva inizio la stagione di Mani Pulite. Una serie d’inchieste da parte della magistratura milanese generò in pochi mesi un effetto domino che fece crollare il sistema dei partiti in piedi dal Dopoguerra, portò la fine della cosiddetta Prima Repubblica e trascinò alla ribalta, oltre ai giudici del pool, una nuova classe politica, che ancora oggi vede diversi esponenti ricoprire ruoli importanti in alte cariche del paese. Da allora le svolte in politica sono state annunciate praticamente ad ogni tornata elettorale, ma nonostante il girotondo dei partiti (soprattutto dei nomi e dei simboli che cambiano quasi ad ogni elezione), si ha l’impressione che abbia come sempre ragione il principe del Gattopardo, il quale diceva che in Italia tutto cambia affinché tutto resti uguale.

Vent’anni fa, nel 2002, entrava in circolazione l’euro, la moneta unica della maggior parte dei paesi dell’UE. Oggi l’Unione Europea ha perso un membro importante, il Regno Unito, mentre altri sono sotto osservazione per le loro politiche in tema di diritti civili ed accoglienza dei migranti. Qui la svolta è attesa grazie al Recovery Plan, che dovrebbe far ripartire i 27 paesi dell’Unione dopo la pandemia. Ma l’instabilità politica di alcune nazioni, i nazionalismi crescenti in altri ed ora i venti di guerra che soffiano da est sembrano mettere in pericolo un’Unione che mai come adesso appare poco solida.

Dunque, la svolta che viene tanto decantata potrebbe forse arrivare dalla tecnologia? Vedremo come Facebook, ora divenuta Meta, c’introdurrà nel metaverso? Oppure anche l’azienda di Mark Zuckerberg è destinata a vivere in questo 2022 una fase decrescente? Nell’ultimo mese dell’anno appena trascorso il più popolare dei social ha visto per la prima volta i suoi utenti diminuire anziché aumentare. Si tratta di una perdita di un milione di iscritti su un totale di oltre un miliardo, ma ciò è bastato a provocare un netto calo in borsa delle quotazioni della società.

Forse allora una svolta, sia pur piccola, può arrivare dal fronte di Google: dopo sette anni di lavoro, pare che quest’anno sarà finalmente in vendita sul mercato la versione definitiva dei Google glasses, gli occhiali a realtà aumentata che ci consentiranno di essere connessi 24 ore su 24 ovunque ci troviamo, di esplorare l’internet delle cose e magari anche il fantomatico metaverso promesso da Facebook. Da questo punto di vista, pare che siamo davvero ad un passo dal poter mettere le mani su un gadget ad altissima tecnologia che potrà modificare il modo in cui vediamo la realtà. L’unica incognita riguardo gli occhiali intelligenti di Google al momento è il prezzo. E lì temo che più che ad una svolta, ci troveremo di fronte ad un’autentica rapina.

CARLO DELASSO